Edimburgo/WalkAbout Scotland e molto altro

Quest’anno dal 24 aprile al 14 maggio ho avuto la possibilità, con altri 14 ragazzi, di partecipare ad un progetto di formazione di 21 giorni presso la capitale scozzese, un progetto europeo vinto da noi ragazzi di Sharing.school.

Prima di partire vengono tante domande: ce la farò a stare 21 giorni lontano da casa? Senza il mio mare, la mia famiglia ma soprattutto; cosa mangerò?!  (spoiler: piccante)

Appena scendiamo dall’aereo ho già tutto chiaro: freddo, nebbia, pioggia. Questa è la Scozia.

L’hotel Ibis budget, vicino all’aeroporto, è stata la mia casa per tutta la durata del progetto, ho condiviso quella camera di tre metri quadrati con altri due fidati compagni: Arturo e Alberto.

Ogni girono per raggiungere il centro città prendevamo il tram, molto comodo poiché rimane vicino all’hotel ma soprattutto ogni dieci minuti ne arrivava uno.

Ad ognuno di noi è stato affidato, per tutta la durata dello stage un lavoro ed eravamo divisi in coppie. Io e Davide siamo andati a lavorare per WalkAbout Scotland, un’agenzia turistica che organizza pacchetti da più giorni/notti in alcuni dei luoghi più meravigliosi di tutta la Scozia come per esempio l’isola di Skye. I primi giorni di lavoro sono stati abbastanza tranquilli, abbiamo effettuato un po’ di street selling (lasciare volanti nei vari ostelli o darli direttamente alle persone per strada) e ho curato il sito dell’agenzia sistemando le date e le prenotazioni per l’anno a venire. Sicuramente la giornata di “lavoro” più bella è stata quella caratterizzata da una gita con Stu (uno dei capi) per la West Highland Way, un percorso di 154 chilometri che parte da Milngavie per arrivare a Fort William, un viaggio nel bel mezzo della natura passando per territori incontaminati. Noi siamo partiti da Bridge of Orchy per raggiungere dopo una camminata superiore ai 22km Kingshouse, in Glencoe. Raggiungere Bridge of Orchy è stato un viaggio a sé stante, infatti dista da Edimburgo qualcosa come 150 chilometri e per raggiungerla ci siamo fatti tre ore e mezza di treno (purtroppo in Scozia il treno non è una buona scelta). Nonostante questo la camminata è stata qualcosa di indescrivibile, fredda, ma indescrivibile: ho visto laghi, torrenti, camminato tra i boschi per ritrovarmi in mezzo al nulla, avendo davanti solo un sentiero e il magnifico paesaggio scozzese.

Da questa esperienza è nato sicuramente un gruppo unito e forte, che nel corso della sua permanenza ha saputo formarsi e perfezionarsi attraverso una forte sintonia. A me piace definire questa esperienza come un episodio della mia vita iniziato a Edimburgo ma che è ancora in progresso, perché da quando sono andato lassù sono tornato cambiato. Sicuramente 21 giorni non ti stravolgono la vita, però è stato, nel suo complesso, anche un’esperienza per capire me stesso, staccandomi da quello che è il mio solito modo di vivere e dedicando più tempo a me stesso anche attraverso alcuni momenti di riflessione, oppure davanti al finestrino del tram con le cuffiette nelle orecchie.

Per concludere vorrei ringraziare tutti gli amici che ho conosciuto o che già conoscevo ma ho imparato a comprenderli meglio e soprattutto un ringraziamento speciale va al professor Pichetto, al professor Timossi e alla professoressa Taylor, che ci hanno seguito in questo progetto, che hanno creduto in noi e ci hanno fatto sentire a nostro agio, sopportandoci, come se fossimo davvero a casa.

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