F1/Max è campione e ringrazia la FIA

Nel modo più surreale possibile dopo una gara dominata la FIA assegna a super Max Verstappen il titolo di campione del mondo, il secondo nel suo Palmares.

A Suzuka un pomeriggio orrendamente uggioso accompagna la vittoria del titolo mondiale di Max proprio come nel 1999 con il “kaiser” Schumacher.

Sull’inizio della corsa c’è poco da commentare, partenza con condizioni meteo pessime che eliminano subito la rossa di Sainz, finita a muro dopo aver perso completamente il controllo, obbligando i commissari a interrompere la gara.

Da questo momento alla seconda ripartenza passerà un’ora e mezza circa. Per ciò il regolamento, al fine di non far durare l’evento più del dovuto prende alcuni provvedimenti, tra cui: implementare un cronometro di due ore dall’interruzione della corsa, alla scadenza del quale: “la gara qualsiasi sia la condizione termina e viene assegnata la vittoria”. Insieme un diverso sistema di punteggio perché se il numero totale di giri è dimezzato, in questo caso da 50 a 20, giustamente i punti non possono essere pieni e vengono rapportati.

Con queste semplici premesse riparte il GP dietro safety car, la Red Bull di Verstappen e di Checo Perez riesce a non far degradare le gomme, mentre Leclerc già dopo poco inizia a perdere trazione. L’attuale due volte campione del mondo mette tra se e la rossa del monegasco 25 secondi e Perez verso la fine si inizia a intravedere negli specchietti di Charles.

Nell’ultimo giro Leclerc si difende magistralmente dagli attacchi del messicano, ma nell’ultima chicane, dove Senna e Prost si agganciarono nel 1989, blocca accidentalmente il freno della gomma anteriore e taglia la curva tenendosi il secondo posto.

Dopo la bandiera scacchi ci sono da precisare alcune mosse dubbie da parte della FIA che hanno deciso le ultime tre gare e di conseguenza il mondiale.

Quando il Gran Premio ha ripreso mancavano 40 minuti al termine della corsa e sono stati effettuati circa 20 giri, ma nonostante il numero veramente ridotto è stato deciso di tenere i punteggi regolari poiché per il regolamento l’evento è concluso regolarmente, quindi: Max con 25 punti, Charles 18 e Perez 15. Tutti ci chiediamo se sia stato giusto o meno, mentre l’anno scorso a SPA dopo 12 giri di gara totali sono stati dimezzati i punti.

Nello scorso GP di Singapore Checo Perez è stato penalizzato in modo troppo superficiale quattro ore dopo la sua vittoria davanti a Leclerc, ovviamente già dopo tutti i festeggiamenti del momento, con un warning e 5 secondi di penalità per essersi avvicinato pericolosamente tre volte alla safety car durante la gara, mantenendo comunque la vittoria sul ferrarista. Oggi, un minuto dopo la fine della corsa, il taglio della chicane finale di Leclerc è stato penalizzato con 5 secondi, portando matematicamente Verstappen alla vittoria del mondiale. Perchè tutta questa fretta? Forse per il campione del mondo c’è più priorità rispetto a una semplice gara, il metro di giudizio non è lo stesso.

A Monza, negli ultimi giri, Daniel Ricciardo a causa di problemi meccanici si è dovuto arrestare in mezzo alle due curve lesmo, punto molto pericoloso, obbligando l’intervento del trattore per la rimozione della vettura. In questo caso la federazione ha ritenuto corretto far entrare la safety car finendo la gara sotto di essa, con tutti i suoi disguidi, invece di mettere la bandiera rossa interrompendo la gara per due principali motivi: sicurezza, per le persone a bordo pista, e spettacolo, perché se ci sono milioni di spettatori che guardano la gara con persone che hanno speso un salato biglietto per vedere una bella gara non può finire sotto questo regime. Per concludere, stamattina dopo l’incidente di Sainz, sotto il diluvio, hanno autorizzato il trattore a entrare in pista mentre le auto stavano ancora girando. Evidentemente il sacrificio di Jules Bianchi sempre in quella maledetta Suzuka non ha insegnato nulla.

Alla Formula 1 serve un regolamento chiaro che non presenta zone grigie anche nelle situazioni più improbabili che possono capitare, perché ogni gara è a interpretazione della federazione e le decisioni non coincidono mai.

Detto questo Max Verstappen si è ampiamente meritato il mondiale dominando una stagione che la Ferrari non è stata in grado di gestire.