MUSICOTERAPIA/La musica è solo un insieme di note?
La musica e tutti i suoi benefici
Ormai è scientificamente provato che la musica non è solo un insieme di note bensì essa ha un enorme potere terapeutico. La musica dà a chi la ascolta la capacità di esprimere le proprie emozioni, la cosa più affascinante è che per ogni emozione che proviamo in un determinato momento esiste una canzone adatta per farci stare meglio, ecco perché la musica si può definire un’amica. La musica inoltre influisce sul battito cardiaco, la respirazione, la pressione sanguigna e il livello di alcuni ormoni ad esempio quello dello stress e le endorfine. Alcuni studi sostengono che il movimento dei muscoli legato all’uso di uno strumento musicale costituisce un’ottima e divertente terapia riabilitativa anche in pazienti che hanno subito lesioni. Inoltre l’utilizzo di uno strumento musicale come passatempo è un metodo per rinforzare la “riserva cognitiva” ossia la funzione cerebrale che quando si diventa anziani combatte contro la demenza. Le composizioni di Mozart, ad esempio, sbloccano lo spirito creativo, aiutano lo sviluppo mentale dei bambini, migliorano la memoria e riducono lo stress e l’ansia.
L’aiuto concreto con la musicoterapia
La musicoterapia è l’uso della musica per aiutare alcune perone a comunicare, relazionare e apprendere con più facilità. La musicoterapia però non si basa solo sulla musica ma anche sul rapporto tra musico-terapeuta e paziente. Ascoltare o suonare uno strumento può influenzare molti ambiti, come ad esempio le funzioni cognitive, le capacità motorie, lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.
Musicoterapia e Alzheimer
L’Alzheimer è una malattia che dapprima porta a una lieve, ma costante perdita della memoria e di conseguenza ad alcuni atteggiamenti non corretti e dopo presenta una graduale compromissione del linguaggio. La musicoterapia aiuta questi pazienti ad accrescere la propria autostima, a riaccendere la memoria musicale ed emozionale e a mantenere vivo un contatto con le persone, poiché durante la seduta si crea un bel rapporto tra musico-terapeuta e paziente. Durante le sedute i pazienti cantano, ballano balli popolari, canto vecchie canzoni e accompagnano con le percussioni alcune musiche. Ed è per questo che è importante che nelle sedute il paziente non deve mai sentirsi a disagio, perché deve essere libero di esprimere se stesso seguendo la musica.
La musica, una lingua universale
Viviamo in una società dove parlare è ritenuto superfluo, ormai facciamo tutto dietro ad uno schermo. Paghiamo attraverso applicazioni, nascondiamo i nostri sentimenti dietro alle emoji, ci dimentichiamo di vivere gli attimi felici della nostra vita perché siamo troppo presi dal doverli condividere sui vari social, ora i miei coetanei non si dichiarano più regalando rose rosse, ma inviano semplici cuori su Instagram.
E se un giorno dovessimo totalmente smettere di comunicare? Cosa racconteremo alle nuove generazioni?
Se mai quel giorno dovesse arrivare la musica sarà l’unica cosa che ancora ci accomunerà. Già nel passato, la musica è sempre stata accanto a noi. I soldati al fronte fischiettavano per ingannare il tempo, le donne nei lavatoi cantavano canzoni allegre. In ogni azione quotidiana la musica era ed è presente. E io credo che possa essere quella risorsa capace di risvegliare le nostre emozioni e farci desiderare una vita più autentica.