Credere e vivere per la strada

di Claudia Demontis

– Oggigiorno, le persone che compiono dei viaggi sono sempre di più; fare vacanze è diventato più semplice ed abbordabile anche per Paesi che un tempo avremmo solamente sognato. Nel corso della storia, la concezione di “viaggio” si è evoluta più volte, ma sicuramente, le destinazioni scelte per centinaia di anni furono località sacre tali Roma, Assisi, Lourdes, Fatima, Santiago de Compostela, Gerusalemme, Medjugorie e LaMecca; queste mete furono le più grandi promotrici degli itinerari religiosi. Cosa sono i pellegrinaggi? Esistono ancora? Perché le persone li compiono? Scopritelo con noi nelle prossime righe.

 

VIAGGIATORI DI IERI

Quanti di noi hanno desiderato almeno una volta di partire, voltare le spalle a tutto ciò che ci circonda ed andarcene? A volte prendere un aereo non basta, abbiamo bisogno di qualcosa di più profondo, più vero.

Lo sviluppo dei mezzi di trasporto ad alta velocità ha reso estremamente più sicuro ed economico viaggiare. Seppur le mete tipiche per gli italiani, e non solo, sono le capitali europee, tra i turisti rimangono degli avventurieri che scelgono mete più originali ma anche più tradizionali: i pellegrinaggi.

I pellegrinaggi sono viaggi che un tempo erano prettamente a scopo religioso; oggi molte persone decidono di affrontare questi ardui percorsi come scelta spirituale e soprattutto come ricerca interiore: difatti, negli ultimi anni si ha registrato che l’80% dei pellegrini sono passeggeri individuali, solo il 20% sono gruppi o famiglie. Pertanto, molti tra questi viaggiatori decidono di partire ed abbandonare tutto ciò che intralcia ed occupa i loro giorni, per riscoprire il vero senso della vita.

Peregrinare serve a farci abbandonare tutte quelle comodità su cui facciamo fondamenta, rimpiazzandole con la fatica e l’abbandono di tutto ciò che è materiale. In viaggi come questi, è praticamente impossibile non riscoprire se stessi o rafforzare la propria fede, attraverso una vera e propria purificazione da tutto quello che ci nuoce. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo dipendenti ed avvelenati dal mondo in cui viviamo, dalle persone che ci stanno vicino, dai posti che frequentiamo, perciò, a volte necessitiamo di rinunciare a parte della nostra routine e capire di cosa e chi abbiamo veramente bisogno.

 

IL TURISMO RELIGIOSO ESISTE?

Eventi tali il Giubileo o i pellegrinaggi esistono da migliaia di anni e, seppur originalmente avessero uno scopo puramente religioso, col tempo diventarono sempre più una fonte di lucro: oggi si parla di turismo religioso.

Nella storia sono noti alcuni avvenimenti in cui la Chiesa si pensa abbia usufruito e sfruttato la fede del popolo per ricavarne dei compensi propiscui; ora si tratta più di un guadagno condizionato dalle ondate di turisti o pellegrini, i quali si recano in determinate città per assistere ad incontri religiosi ed arricchiscono gli albergatori e ristoratori della zona.

Eppure, negli ultimi anni la partecipazione ai pellegrinaggi è calata: le cause principali da considerare sono la crisi ed il terrorismo. Alcuni percorsi si sono addirittura ridotti a causa del pericolo di attacchi terroristici (Francia) abolendo persino il passaggio in stati come Siria, Egitto e Turchia. Inoltre, pare che la cultura del pellegrino non solo stia scomparendo, ma stia decisamente cambiando; le persone preferiscono viaggiare in maniera più comoda, meno stancante, talvolta più economica, grazie alle compagnie low-cost. Ai percorsi originali è stata posta un’alternativa molto più “comfy” che permette a chiunque di poter raggiungere una delle numerose mete storiche senza fare troppa fatica. Ciò, però, non permette di apprendere e provare appieno lo spirito del viaggiatore, con le sue fatiche, il suo impegno e le sue conquiste.

 

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