Intervista ad un architetto locale/Curiosità e consigli

di Emma Crovetto

– La redazione Selfcare, che tratta argomenti riguardanti anche la casa, ha deciso di intervistare un’architetto locale. Ecco a voi le domande che gli abbiamo posto:

COME HAI INIZIATO LA TUA CARRIERA? CHE STUDI HAI INTRAPRESO?

Ho iniziato gli studi presso la facoltà di architettura specificandomi nell’indirizzo tecnologico.

Ho iniziato a lavorare in uno studio di ingegneria, dove disegnavo strutture metalliche per alcuni ingegneri occupandomi di cose molto tecniche come piani d’emergenza. Dopo quest’esperienza mi sono diretta ad architettura dove, in uno studio di medie dimensioni, ci occupavamo di qualsiasi tipo di costruzione: da supermercati a edifici di 15/20 piani.
QUALI SONO LE FASI DI UN PROGETTO?

Si parte da una rappresentazione di un’ idea progettuale: il progetto preliminare. Poi vi è un progetto “di massima”, ciò che si propone al cliente. Dopo essere stato approvato dall’acquirente esso viene modificato, corretto e rinnovato nel progetto esecutivo, ovvero la bozza finale. Oltre alle fasi di progettazione vi è anche una parte normativa, che si riferisce a tutti gli aspetti riguardanti la geologia, l’idrologia, la sismica, le misure e l’impatto ambientale, territoriale e sociale.
AVETE MOLTO CONTATTO CON GLI ACQUIRENTI, COME TROVATE COLLABORARVI E INTERPRETARE LE LORO IDEE?

Il lavoro di un’architetto si basa sull’empatia e la creatività. Bisogna saper ascoltare chi hai davanti, capire le sue esigenze e il contesto, proporgli nuovi aspetti e guidarlo nella realizzazione del progetto. La creatività è ciò che ti permette di trasformare questi aspetti in qualcosa di concreto.
COSA PENSI DEL MADE IN ITALY PER QUANTO RIGUARDA L’ ARCHITETTURA?

Siamo l’eccellenza da tutti i punti di vista: dal design alla qualità. Il design italiano è diventato internazionale. Quest’arte è molto più apprezzata all’estero che in Italia, nel nostro Paese la sottovalutiamo tanto. Noi italiani siamo ancora molto legati alla storia “ingombrante” e perciò spesso non riusciamo ad apprezzare pienamente la modernità. È difficile costruire un legame tra quest’ultima e la storia delle nostre città, perché il rapporto con il contesto è molto importante.
ESISTONO DIVERSI STILI?

Sì, ci sono diversi stili bisogna dare molta più importanza al linguaggio architettonico: il tipo di materiale, la forma e la funzione.

Ci sono scuole di pensiero diverse: l’architettura tecnologica che fa più attenzioni al risparmio energetico, alla quale appartiene Renzo Piano e Stefano Boeri, costruisce grattacieli accompagnati da vaste terrazze verdi – chiamati giardini verticali – e sta iniziando una nuova serie di produzione di queste strutture in Cina dove, purtroppo, vi è un’intossicazione dell’atmosfera. È presente anche un altro tipo di linguaggio basato sulle forme, il materiale e la produzione.
CHI È IL PROTAGONISTA ATTUALE DELLA SCENA DELL’ ARCHITETTURA MODERNA?

L’ “archistar” più celebre del momento è Piano, ma attualmente non è solo un protagonista ad occuparvi la scena.

Gli architetti che, secondo me, sono tra le principali figure della storia sono Frank Lloyd Wright, il “padre” dell’architettura organica basata sul contesto e la natura circostante, e Alvar Aalto, grande designer e architetto finlandese. Entrambi seguono una simile linea stilistica da cui mi sono ispirata molto.

ULTIMA DOMANDA MA NON MENO IMPORTANTE. SVELACI QUESTO “ENIGMA” : CHE DIFFERENZA C’È TRA UN ARCHITETTO E UN DESIGNER?
Un tempo questi due lavori si presentavano “in simbiosi”: l’ architetto doveva saper fare tutto “dal cucchiaio alla città” – citazione di Ernesto Rogers – ma adesso esistono sempre più specializzazioni e queste stanno definendo i contorni di uno e dell’altro.  Il design si occupa di mobili, oggetti, strutture per interni mentre l’architetto si occupa generalmente di disegnare grandi strutture.

Sperando che l’articolo sia stato di vostro gradimento vi consigliamo la lettura di “Sapete davvero di cosa si occupano gli architetti?