LETTURA/Che fine hanno fatto i Grandi Classici?

Secondo uno studio scientifico recente, oggi meno della metà degli italiani legge libri regolarmente. L’enorme calo rispetto al passato riguarda soprattutto i ragazzi dagli 11 ai 14 anni; neanche gli e-book, libri digitali lanciati sul mercato una decina di anni fa a prezzi più convenienti rispetto alle versioni cartacee, li riescono a conquistare. Infatti spesso, nel nostro tempo libero, preferiamo navigare sui social anziché leggere un libro.
La lettura dovrebbe essere considerata la chiave che ci aiuta a formare la nostra cultura personale, oltre a essere un passatempo rilassante quando magari non si può uscire.

I libri aprono nuovi mondi, ci aiutano a scoprire realtà mai viste e, a volte, ci svelano la società odierna sotto punti di vista diversi.
In passato i giovani leggevano molto i classici, anche quelli meno impegnativi; un ragazzo al primo anno di liceo con ogni probabilità avrebbe letto “I Malavoglia”, “Il Barone Rampante”, “Il fu Mattia Pascal” o “Se questo è un uomo”; oggi invece i pochi ragazzi che leggono si focalizzano soprattutto sui romanzi rosa o fantasy.

Ormai sul mercato possiamo trovare anche generi completamente nuovi, ad esempio lo Young Adult, non paragonabile minimamente a un classico; possiamo citare come esempio “After”, una saga di cinque libri a tinte rosa, con protagonisti adolescenti e qualche richiamo alle loro esperienze sessuali, che in meno di due mesi ha conquistato i cuori di milioni di ragazzine.

I “bei libri” o “libri seri” non sono solo i classici; hanno molto successo anche i libri gialli, di autori di tutto rispetto anche se magari non sono necessariamente Agatha Christie; anche il genere horror è molto diffuso e uno dei suoi maggiori esponenti è Stephen King. Tra le novità degli ultimi anni per i più giovani non si può dimenticare Harry Potter, che ha fatto la storia.

In libreria troviamo molti titoli che meritano quanto i classici, con un contenuto morale, storie interessanti e ben esposte. Ovviamente la lettura di un classico richiede più sforzo mentale e forse potrebbe sembrare anche un po’ noiosa; alla fine, però, lascia sempre un’orma significativa nel lettore. Le novità sono molte e l’offerta è abbondante. Vista la percentuale deludente di lettori, bisogna chiedersi se sia meglio leggere comunque, a prescindere dalla qualità, o se dobbiamo essere più esigenti nelle letture che scegliamo, sperando che ci aiutino a diventare più curiosi di scoprire tesori che altrimenti rischiamo di non conoscere mai.