STEVE JOBS/Il mondo non si ricorderà di me

Il 24 febbraio del 2021 Steve Jobs, il genio fondatore della multinazionale di Apple, avrebbe compiuto 66 anni: sembra quasi doveroso celebrare la grande mente che è riuscita a portare la tecnologia nelle mani di tutti e a rendere i telefoni e i computer i migliori amici dell’uomo.

Steve Jobs nasce nel 1955 a San Francisco, ma appena nato viene dato in adozione a Paul e Clara Jobs, che con molti sacrifici lo iscrivono al Red College, a Portland. L’ambiente che lo circonda però sta stretto a Steve, che quindi decide di lasciare gli studi e incominciare ad affidarsi a due compagne che mai più lo avrebbero lasciato: intuizione e curiosità.

Iniziò a risparmiare in ogni modo possibile: riportando le bottiglie di vetro vuote ai venditori, vivendo in casa di amici e provò anche una dieta basata solamente sulle mele, sperando, non si sa bene come, che questa gli permettesse di non lavarsi. Non funzionò, ma queste mele gli portarono poi una grande fortuna…

È proprio in questo stesso periodo che inizia la sua vera avventura: il primo aprile 1976 prende vita la Apple Computer Company, sede della società il garage di casa Jobs: come logo, la mitica mela morsicata. All’Apple I, semplice circuito elettronico senza fronzoli e senza estetica (ne furono venduti 200 )segue il Macintosh, primo computer controllato non solo dalla tastiera ma anche dal mouse, fino ad arrivare al moderno Mac. 

Dopo molti anni di grandi successi il CEO di Apple venne licenziato dalla sua stessa azienda: 

“ Essere licenziato da Apple” ha raccontato Steve “ fu la cosa migliore che potesse capitarmi. Mi liberò dagli impedimenti permettendo di entrare in uno dei periodi più produttivi della mia vita”.

Steve si trovò quindi a dover ricominciare da capo, fondò prima una nuova azienda: NeXT con l’idea di produrre computer all’avanguardia; con 10 milioni di dollari inoltre rilevò un’azienda, da George Lucas, che tramite la Pixar tentava di farsi strada nel campo della grafica computerizzata. La NeXT non riscontrò successo, mentre la Pixar restò a galla solo grazie a 60 milioni di dollari che Steve perse in essa, ma in quel periodo anche la Apple rischiava il fallimento e così le strade della mela e del suo fondatore si incrociarono ancora. 

Nel 2001 Jobs azzecca il colpo presentando l’iPod, un lettore portatile di musica, un paio di anni più tardi nasce anche iTunes, il negozio virtuale dove è possibile comprare, scaricando legalmente a pagamento, le canzoni dal computer. 

Nel 2004 però Steve scoprì di avere un rarissimo tumore al pancreas. “ I dottori mi dissero di mettere ordine nei miei affari e questo significa prepararsi a dire ai propri figli ciò che pensavi di poter dire loro in dieci anni. Significa dire addio”. Ma quando i medici analizzarono le cellule del suo pancreas scoprirono che si trattava di un tumore molto raro ma curabile con un operazione. “Quella è stata la volta in cui sono stato più vicino alla morte e spero sia anche l’unica per qualche decennio”.

Scampato il pericolo Steve tornò nel mondo degli affari e convinse i suoi che un iPod capace di fare le chiamate avrebbe rivoluzionato il mondo. Così fu. Nel 2007 svelò al pubblico il primo iPhone: un cellulare dal design minimale senza tastiera ma con il primo touch screen, capacità musicali e capace di andare sul web.

Purtroppo la malattia si ripresenta e Steve si rende conto di non avere più le forze necessarie per gestire l’azienda; decide quindi di affidarla nelle mani di Tim Cook. Viene a mancare il 5 Ottobre 2011 lasciando in tutti noi nativi digitali un vuoto incolmabile.