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ORIZZONTI

Pellegrini per la vita

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di Claudia Demontis

– Esistono molteplici ragioni per cui ciascuno di noi sceglie di viaggiare: alcuni partono per sollazzo, altri per bisogno. In quest’intervista, Emanuele ci racconta come ha riscoperto la bellezza della sua vita, attraverso la fatica affrontata durante il pellegrinaggio di Santiago De Compostela.
PERCHE’ HAI SCELTO DI PARTIRE PER UN VIAGGIO COSI’ FATICOSO?

Ancora prima di partire sapevo che non sarebbe stata un’esperienza semplice, soprattutto perchè, come tutti, anche io ho i miei difetti, le mie abitudini ed i miei bisogni. Nonostante ció, ho scelto di provarci; inoltre, non ero solo, ero affiancato da tanti miei amici coi quali ci incoraggiavamo a vicenda: tra noi è nata una complicità ancora più grande che ci ha permesso di legare e sostenerci quando il caldo era troppo e le nostre gambe non reggevano il peso degli zaini.

Nessuno mi aveva obbligato ad intraprendere quel pellegrinaggio: fu una mia scelta ed una maniera per mettermi alla prova.

 

HAI MAI AVUTO PAURA DI NON FARCELA?

Ricordo il giorno in cui mi consegnarono i fogli con le indicazioni riguardanti il pellegrinaggio: pensai di non essere in grado di arrivare a termine dell’esperienza, anche se questi determinati viaggi prevedono tappe differenti con percorsi meno faticosi degli originali.

Dopo le prime due giornate di viaggio in pullman o aereo, dovemmo compiere percorsi di circa 21 km al giorno, perció dovevamo partire alle cinque del mattino e camminare fino a tardo pomeriggio per giungere, stremati, a destinazione.

Spesso mi è capitato di pensare per quale ragione avessi deciso di partecipare a quest’esperienza; col tempo cominciai a rendermi conto che questo viaggio, mi stava purificando, in un certo senso.
Mentre passavano i giorni mi sentivo sempre meglio. Tutti noi trovavamo la forza nell’amico accanto a noi o nello straniero alle nostre spalle.

Quando arrivammo a destinazione non ci aspettavamo niente di quello che avevamo visto: le persone venivano da ogni parte del mondo, chi dalla Corea e chi dall’ Inghilterra.
COSA HAI RICAVATO DA QUESTO VIAGGIO?

Per me il pellegrinaggio rappresenta un viaggio che ci aiuta a capire chi siamo e ad alleggerirci dalla quotidianità.
Sapevo che mi sarei dovuto aspettare un viaggio estremamente faticoso, ma quando terminai la settimana, ottenni un senso di leggerezza rigenerante .

Quest’esperienza mi ha fatto riscoprire non solo me stesso, ma anche la mia fede, il mio essere cristiano, una persona che deve addentrarsi nel suo credo come un pellegrino nel suo viaggio.

Ad oggi, posso tranquillamente affermare che ripeterei quest’esperienza, perché provo il desiderio di mettere alla prova i miei limiti e vedere quanto sia vera la mia
fede.

 

Non è forse vero che a volte tutti noi ci sentiamo dei pellegrini? Ovvero persone in cammino per raggiungere l’essenziale per noi nella nostra vita?

 

Se ti è piaciuta quest’ intervista, clicca qui per leggere l’articolo di #ZainoInSpalla ed immergerti nell’avventura di questa settimana.

MONDI

ORIZZONTI INFINITI/Missione Spaziale Minerva

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Alle 9:52 (ora italiana) di oggi, mercoledì 27 aprile 2022, da Cape Canaveral, in Florida, ha preso il via la missione spaziale Minerva, che porterà in orbita l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, alla sua seconda esperienza a bordo della Stazione Spaziale internazionale (ISS), insieme ai colleghi Kjell Lindgren, Bob Hine e Jessica Watkins.

Il lancio è stato effettuato con un razzo Falcon 9, costituito da diverse parti, che si separano man mano che il razzo raggiunge una determinata altitudine, sulla punta del quale è posizionata la capsula chiamata Crew Dragon che ospita al suo interno gli astronauti, sviluppata da Space X di Elon Musk, società che dal 2020 garantisce il trasporto degli equipaggi dagli Stati Uniti alla ISS.

Samantha Cristoforetti aveva già avuto una esperienza nello spazio tra il 2014 e il 2015, durata 199 giorni, per conto della Agenzia spaziale italiana (ASI) e di quella Euopea (ESI). Ai tempi la missione era partita dal Kazakistan, a bordo del Soyuz dell’Agenzia Spaziale Russa, l’unica disponibile dopo il pensionamento degli Space Shuttle USA nel 2011.

La Soyuz era una navicella piuttosto spartana, sviluppata ai tempi della Unione Sovietica, ma che assicurava estrema affidabilità.
Crew Dragon ha un aspetto molto moderno sia all’esterno che all’interno, dove sono presenti schermi Touch Screen e comandi semplificati rispetto alla “vecchia” Soyuz ed è comunque stata testata in quanto affidabilità, negli ultimi viaggi spaziali.

Quindi, nelle prime ore di oggi, Cristoforetti e il resto dell’equipaggio hanno raggiunto la capsula montata in cima al Falcon 9, alto più di 70 metri, in attesa della partenza. Dopo i controlli di sicurezza, il razzo ha acceso i 9 motori del primo stadio alimentati da cherosene e ossigeno liquido, spingendo la capsula fino a 90 chilometri di altitudine.
Esaurita buona parte del combustibile, il primo stadio si è staccato dal resto del razzo, lasciando il compito di proseguire il viaggio al secondo stadio, dotato di un solo motore, più che sufficiente per la seconda parte del volo nell’ambiente spaziale.

Nel frattempo il primo stadio del razzo è rientrato a terra dove è stato recuperato per essere riutilizzato. Questa è una svolta chiave del modello Space X in quanto il riutilizzo dei razzi consente di risparmiare svariati milioni di dollari rispetto ai metodi concorrenti che impiegano i razzi una volta sola.

Intorno alle 2 di notte di giovedì 28 aprile la Crew Dragon arriverà in prossimità della stazione Spaziale internazionale e potrà iniziare le manovre di attracco.

Gli astronauti nuovi arrivati si unirano a quelli già presenti sulla ISS, che è a circa 400 Km di distanza dalla terra.
Nella Stazione Spaziale si svolgono diversi esperimenti sulla coltivazione delle piante e sulla produzione di nuovi materiali, ma soprattutto per comprendere come l’organismo umano si adatta all’ambiente spaziale.
In particolare, in questa nuova missione sono previsti studi sulla nutrizione e sullo sviluppo di una retina umana artificiale.

Samantha Cristoforetti è nata a Milano 45 anni fa, Diplomata al Liceo Scientifico, si è laureata nel 2001 presso l’università di Monaco di Baviera in Ingegneria Meccanica, ha frequentato in seguito l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli ed è diventata pilota di arei militari e poi Capitano dell’Areonautica Italiana. Nel 2004 ha conseguito una laurea in Scienze Aeronautiche presso l’Università di Napoli e nel 2009 è stata selezionata dall’ESA Agenzia spaziale europea per diventare astronauta.

Samantha, che nel Crew Dragon svolge il compito di ingegnere di bordo, quella che, per intenderci, deve conoscere ogni singolo circuito e porre rimedio a qualunque problema si venga a creare, prima di partire ha salutato i suoi due bambini che rivedrà a settembre, al ritorno dalla missione.

Loro (e noi) potremo seguire passo passo le giornate di AstroSamantha grazie al suo nuovo canale Tik Tok, dal quale ha promesso che mostrerà la sua vita a bordo della ISS e un sacco di curiosità sugli esperimenti cui prenderà parte.

 

 

 

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MONDI

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Registra, sceneggiatore e scrittore, Francesco Piccolo è uno dei volti più importanti del panorama artistico italiano.

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