ELEZIONI/Noi per chi avremmo votato?

In questi ultimi giorni non si parla che delle elezioni politiche che si sono svolte lo scorso 25 settembre. Il risultato? Sicuramente la discussa e talvolta polemizzata vittoria di Giorgia Meloni non ha destato poche preoccupazioni. Se molti, pur non sorpresi del suo successo, prendono le distanze dalla leader di Fratelli d’Italia, altri la ritengono in grado di governare nel miglior modo possibile il Paese.

L’affluenza alle urne non è mai stata così bassa (63.91%), nove punti in meno rispetto alle precedenti elezioni del 2018. I social hanno svolto un ruolo fondamentale in questa campagna elettorale: sono diventati dei veri e propri strumenti utilizzati dai politici per veicolare alcune delle loro idee o, più semplicemente, per farsi conoscere meglio soprattutto dai giovanissimi.

È proprio attraverso i social che si sono pronunciati in merito esponenti del mondo dello spettacolo, della musica, dell’intrattenimento più o meno felici del risultato delle votazioni.

Spesso i giovani vengono accusati di non mostrarsi particolarmente interessati alla politica. Ma è proprio così? Ecco un’intervista ad alcuni fra gli studenti e le studentesse del Liceo Da Vigo-Nicoloso che mostra le speranze e i timori per un mondo che, forse, non sappiamo ancora bene in che direzione stia andando.

Cosa ci dicono i risultati?

Dagli esiti del sondaggio posto agli studenti dell’istituto emerge che, almeno per quanto concerne i partecipanti, siamo una scuola di moderati: conquistati dalle proposte del movimento o forse dalla competenza del suo nuovo segretario, di recente additato per aver fatto cadere l’ultimo governo, il Movimento 5 Stelle ottiene il 25,5% dei voti; Fratelli d’Italia è sostenuto dal 17,7% dei votanti, a discapito dello stereotipo per cui i giovani sarebbero necessariamente di sinistra, progressisti e, all’occorrenza, rivoluzionari.

Sorprende (a voi definire in che senso) come i ragazzi frequentanti le classi terze (27%) e quarte (29,1%) abbiamo partecipato più di quelli delle quinte (24,1%): si tratta di fascinazione per l’impegno politico che non sono ancora stati chiamati a rispettare o di vera e propria passione? In ogni caso, si può intravedere un barlume di speranza nel futuro della nostra generazione: a partire dai Fridays For Future, passando per l’impegno sui social e la voglia di informarsi e finendo con l’intransigenza verso ogni genere di violazione dei diritti, ci siamo dimostrati coinvolti, come attestato anche dalle risposte dell’indagine in cui, su una scala da 0 a 4, il 37,6% ci confessa di essere molto interessato alla situazione politica attuale.

La Meloni divide i giovani: un’Italia dove restare o da dove scappare? 

Per tanti studenti non c’è dubbio: Giorgia Meloni ha vinto meritatamente, senza imbrogli, ma grazie a delle proposte promettenti e a una propaganda assai più coinvolgente di quella di altri partiti, tra i cui nomi emerge quello del Partito Democratico. La nuova premier rappresenterebbe una scossa per il nostro paese (soprattutto da un punto di vista economico e lavorativo) e l’occasione giusta per rialzarsi dopo mesi di crisi, causata, secondo alcuni, dal Governo Draghi. 

Accanto a chi ripone grande fiducia e speranza nel programma di Fratelli d’Italia c’è chi preferisce non esprimersi: si aspetti la fine di ottobre, il governo non è ancora formato. Pochi sono quelli che sostengono, se non addirittura auspicano, il fallimento dell’ennesimo governo. 

Il timore di tanti giovani è che si tratti di una destra tanto estremista e conservatrice da poter tornare, per così dire, all’epoca medioevale. La paura di una generale arretratezza mentale è diffusa: persone hanno lottato per ottenere certi diritti che ora sono in pericolo. Studenti vedono sfumare definitivamente la speranza riposta nel Ddl Zan, lo Ius Soli è sempre più lontano come più difficile sarà ottenere per gli stranieri la cittadinanza. E i cambiamenti climatici? Un tema che passerà in secondo piano. Un’eventuale modifica della Costituzione è angoscia per gli animi di ragazzi che temono l’obbligo della leva militare e ragazze che si chiedono se un giorno potranno scegliere se abortire o no.