ESPLORAZIONE/L’OGS e le ricerche per salvare l’ecosistema

LA NOSTRA ROMPIGHIACCIO FA LA STORIA

 

Il 31 Gennaio del 2023, con lo scoccare della fine del mese, la nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha raggiunto, durante la sua 38a spedizione, il punto più a Meridione mai toccato da una nave, precisamente il mare di Ross a circa 78 gradi Sud. Laura Bassi è una nave dell’istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS)

 

L’OGS: ORIGINI E SCOPO

 

L’origine dell’OGS risale al 1753, quando i gesuiti istituiscono a Trieste la Scuola di Astronomia e di Navigazione sotto commissione dell’imperatrice Maria Teresa D’Austria. Nei secoli a venire cambia nome e anche scopo: per qualche decennio diventa un osservatorio astronomico ed infine solo nel 1999 diventa l’istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Lo scopo dell’OGS interviene per salvaguardare e valorizzare le risorse naturali e ambientali, per valutare e prevenire i rischi geologici, ambientali e climatici e per diffondere le conoscenze scientifiche rendendole accessibili a tutti.

 

L’UTILITÀ DELLA SPEDIZIONE

 

L’utilità di queste ricerche è quella di prevenire l’ecosistema analizzando campioni di ghiaccio e acqua per monitorare l’ambiente marino e le condizioni che lo influenzano (temperatura e composizione chimica dell’acqua). Gli uomini della nave Laura Bassi studiano le comunità larvali dei pesci nel mare di Ross per monitorare come si comportano con cambi di correnti oceaniche e di temperatura. É un ecosistema particolare e molto fragile perché c’è un solo grande gruppo di pesci che vive lì: i nototenioidei, gli unici che sono riusciti secoli fa ad adattarsi alle acque gelide dei mari del Sud. La catena alimentare lì si basa sui nototenioidei perché oltre ad essere l’80% degli animali dell’artico, essi sono il cibo degli animali più grandi come foche, megattere o pinguini che sono talvolta il cibo per altri animali come le orche. Se questo equilibrio dovesse rompersi cambierebbero molte cose a livello globale, come per esempio una modifica (seppur dopo molti anni) delle rotte migratorie delle balene e di altri cetacei che potrebbe causare il cambiamento di tutto l’ecosistema marino.