FORMULA E/Attacco missilistico sventato sopra la pista

Durante la giornata di ieri è stata corsa la seconda giornata di gare della Formula E in Arabia Saudita.
Tutta la giornata è stata particolarmente movimentata a causa dei numerosi incidenti e addirittura di un attacco missilistico.
In molti avevano udito un forte scoppio durante i primi giri di gara, ma quasi nessuno si era preoccupato, pensando si trattasse di un banale fuco di artificio o di un petardo.

L’ATTACCO

Subito dopo la fine della gara però è arrivata la notizia sconvolgente: le autorità competenti e la Coalizione Araba hanno confermato che si trattava di un missile balistico.
Per fortuna il sofisticato apparato di armi antiaeree di cui il Paese dispone,  ha permesso di non registrare feriti, ma solo qualche lieve danno ad alcune abitazioni, causato dai frammenti del missile.
L’attacco è stato successivamente rivendicato dal movimento ribelle yemenita degli Houti.
All’ePrix era presente anche il principe ereditario Mohammed bin Salman, anche se non è ancora chiaro se l’attacco fosse diretto a lui.

LA PROTESTA

Dopo questi episodi circa una cinquantina di ONG, che si occupano di difesa dei diritti civili, hanno inviato delle richieste al pilota di Formula 1 Lewis Hamilton, chiedendogli di non partecipare alla prossima gara di Gedda, prevista per il mese di dicembre.
Si pensa che se uno dei più grandi piloti di F1 non partecipasse ad una competizione in Arabia Saudita, se ne parlerebbe molto in tutto il Mondo e questo alimenterebbe la lotta per i diritti umani.
Sapendo che l’assenza del pilota alla competizione è quasi impossibile, le organizzazioni non governative hanno poi chiesto ad Hamilton di indossare una maglietta o mostrare un adesivo in segno di protesta.
Il pilota della Mercedes si era già dimostrato essere un grande sostenitore del movimento Black Lives Matter ed era anche stato nominato ambassador di una serie di battaglie per i diritti civili e contro il razzismo.

L’unica domanda che rimane è se la FIA, la federazione internazionale dell’automobile, da molto tempo schierata contro il razzismo e le discriminazioni, annullerà le competizioni motoristiche previste per i prossimi mesi, o se, anche questa volta, prevarrà il denaro.