GIOVANI E FEDE/Un progetto per capire le tendenze in atto

Molti popoli in passato hanno trovato nella religione risposte al senso della vita umana e alle incognite dell’universo. La maggior parte della nostra generazione è di conseguenza cresciuta all’interno di famiglie credenti e ha ricevuto un’educazione religiosa particolare. Ma Dio esiste? Che cos’è Dio per noi?

Marco Cagnazzo, docente di religione nella nostra scuola, ha proposto alle classi prime un progetto che mira a comprendere il rapporto tra giovani e religione. Inoltre ha deciso di mandare in avanscoperta gli studenti stessi, facendo loro condurre delle brevi interviste a professori e cittadini a campione.

Dare la possibilità ai giovani di spiegare la loro fede in chiave moderna e aiutarli a scoprire anche le opinioni di diverse persone di fede differente: questi sono i due obbiettivi principali del progetto.

Come era strutturato il tutto?

Proposto a molte classi questo progetto ha avuto particolare successo nelle prime (seconde e terze saranno coinvolte successivamente), mentre davvero poco seguito nelle quarte e quinte. Era prevista un’impostazione tipo contest dove i ragazzi erano divisi in gruppi e insieme dovevano realizzare interviste e video sul tema religioso.

Scorrendo l’articolo potrete leggere che cosa è emerso dalle indagini condotte dai ragazzi che, come tiene a sottolineare il professore, hanno fatto un meraviglioso lavoro.

Sei cattolico o segui qualche religione? 

Su 88 persone prese a campione 66 hanno dichiarato di essere religiosi, 19 atei, mentre in 3 hanno preferito non rispondere. Si tratta quindi di un’indagine che non riguarda prettamente il culto Cattolico, ma anche altre religioni (ad esempio testimoni di Geova e ortodossi).

Senti Dio vicino nella tua vita?

A questa domanda il 58% degli intervistati ha risposto di sentirlo vicino, il 9% dichiara che solo a volte sente la sua presenza e il 33% non percepisce una vicinanza. Un’intervistata ha inoltre precisato che non solo sente Dio vicino, ma questo le permette anche di stabilire una connessione con sé stessa.

Tra gli atei intervistati la presenza di Dio, così come la sua vicinanza, è completamente negata e definita perfino come una “perdita di tempo”.

Credi sia importante avere una fede religiosa?

Su 172 intervistati, 132 hanno affermato che sia molto/abbastanza importante aver fede, mentre in 41 non ritengono importante avere una fede religiosa.

Cosa ne pensano quindi gli atei?

Alcuni tra gli atei più giovani pensano che la religione “tenga indietro” le persone e che le radichi in credenze passate non applicabili nella società moderna. Come esempio vengono fatte le numerose censure attuate in passato dalla chiesa ogni volta che nuove scoperte scientifiche andavano contro le Sacre Scritture.  Questa viene anche accusata di ingannare i fedeli e di concentrarsi solamente sulle proprie ricchezze.

Altri giovani affermano che le risposte, un tempo cercate nella religione, sono ormai date con certezza dalla scienza e che la preghiera sia rimasta una semplice convenzione sociale.

E le persone con fede e i praticanti? 

Tra i fedeli intervistati praticamente la totalità dichiara di credere in un solo Dio e di sentirlo, come già scritto, vicino.  Secondo un’intervistata la fede aiuta in particolare ad unire le persone e ad insegnare loro la collaborazione, sottolineando i concetti di carità e accoglienza spesso dimenticati.

Un’altra ragazza dichiara che per lei la fede è sinonimo di libertà personale, qualcosa che può fare lei con sé stessa senza sentirsi giudicata in nessun modo.

Alcuni ragazzi e adulti si ritrovano legati alla fede anche grazie ad esperienze sovrannaturali avute in passato. Molti ad esempio affermano di essere riusciti a parlare nel sonno con persone ormai decedute e che questo in qualche modo li abbia spinti a credere ancora di più.

Altri intervistati trovano conforto nella figura del sacerdote, molto importante per la fede Cattolica, che riesce a guidare un giovane (e non solo) nel proprio percorso religioso.

Ha ancora senso credere per i giovani?

Così si conclude l’indagine e la domanda che inizialmente sorgeva spontanea ad ognuno di noi può trovare risposta.

I giovani si mostrano a loro modo interessati all’argomento religione: sia i più praticanti che quelli che si definiscono apertamente atei o agnostici.  Per alcuni, come emerge dalle interviste, Dio svolge un ruolo importante, mentre per altri la scienza domina la fede.

Feedback sul progetto

Come già scritto in precedenza questo contest ha coinvolto e affascinato moltissimi studenti, meno del 5% di loro si è infatti mostrato disinteressato. Degno di nota è lo spirito con cui i ragazzi hanno affrontato il lavoro. Il progetto, pur presentandosi come gara, non ha diviso tra di loro i partecipanti, bensì li ha animati con uno spirito di interesse e di voglia di lavorare.

Un grazie e complimenti ai ragazzi per i diversi lavori che hanno prodotto, aiutandoci così a capire come vivono la religiosità in epoca contemporanea.