KASIA LENHARDT/Il suicidio di una modella

Katarzyana “Kasia”, nata il 27 aprile 1995 in Polonia è morta nel 2021 a Berlino, suicida. Era una modella famosa, che aveva partecipato a diversi concorsi di moda, anche da molto giovane. All’età di 16 anni prende parte al casting show di modelli “Germany next top model”, posizionandosi al quarto posto. Nel 2015 diventa madre e si laurea in economia aziendale, ma due anni dopo si separa dalla figlia. Nel 2019 si fidanza con il famoso calciatore James Boateng e annuncia nel 2021 la fine della loro relazione, con un commento su Instagram: “adesso si traccia una nuova linea. Basta”.
Solo un giorno prima della morte Lenhardt aveva pubblicato una storia su Instagram con un selfie di se stessa e la scritta: “Nuovo capitolo”. Nessuno saprà cosa voleva dire la modella.

Cosa è successo quella notte?

C’è ancora dell’ incredulità riguardo alla morte della famosa modella, ex di Boateng. La sua famiglia é sfinita dal dolore per la perdita della giovane figlia, rimane inspiegabile il motivo per cui lei abbia commesso questo gesto. Secondo le indagini della polizia si sarebbe trattato di un caso di suicidio, ma si sta ancora indagando, perché non vi è certezza. É stata trovata senza vita nella sua casa a Berlino. Il suo ex non ha ancora commentato l’accaduto, ma il calciatore ha scelto di lasciare la squadra in cui giocava ed é tornato a casa: “per motivi privati”. Significa che salterà la finale del Mondiale per Club in Qatar. Come racconta l’allenatore, Boateng è andato nella sua stanza e gli ha chiesto di poter tornare a casa. La squadra di calcio ha ottemperato a questa richiesta.

Possibili ragioni del suo suicidio

Alcune ipotesi riguardo al suicidio fanno riferimento ai commenti degli hater. A questo proposito, la moglie di Mats Hummers (compagno di Boateng nella Germania e nel Bayern Monaco), ha parlato di body-shaming. Ecco il commento scritto:

“ Sono scioccata. In passato anche io ho pensato di non voler più vivere. Non a causa del bullismo, ma della mia depressione. E posso dire una cosa: puoi suicidarti solo se sei in fondo. Voglio sollevare l’attenzione sul fatto che bisogna smetterla con questo odio, con il body-shaming e il cybermobbing. Tutto ciò distrugge le persone. Mi dispiace tanto cara Kasia. Vorrei davvero averti scritto. Siamo entrambe nel mondo del calcio e so quanto possa essere brutale. Con quanti pregiudizi, invidia e risentimento ci si deve confrontare. La verità è spesso molto diversa. Posso gestirlo perché ho imparato molto dal mio passato ma molti falliscono. Kasia non ce l’ha fatta. Cara Kasia, ti prometto che lavorerò ancora di più contro questa m* **a su Internet. Spero che tu riposi in pace e con un sorriso sul viso”.