SCIENZA/La cura al cancro, leggenda o realtà?

Una malattia millenaria

Da millenni la neoplasia, conosciuta ai più con il nome di tumore, è una piaga che ogni anno uccide migliaia di persone, ma che non è ancora stata curata, fino ad oggi. Le prime testimonianze di questa malattia risalgono ai tempi degli antichi egizi e noi lo sappiamo grazie alle mummie, che conservano perfettamente i tumori dei morti che ne soffrivano. Nell’antica Grecia si usò per la prima volta il termine carcinoma, da cui deriva il termine moderno usato per i tumori maligni, cancro. Invece i medici di epoca romana riuscirono a differenziare i vari tipi di tumore e crearono proprio questo termine, che infatti deriva dal latino tumor, cioè gonfiore.

Un nuovo strumento: il microscopio

Nel XIX secolo, grazie ai progressi della microscopia, lo studio del tumore può essere fatto molto più approfonditamente, infatti lo scienziato tedesco Rudolph Virchow stabilisce che la causa del cancro, e talvolta la sua origine, va cercata nelle cellule. A questo avvenimento seguiranno altre incredibili scoperte come quelle di Mendel e quelle di Darwin, ma tornando a noi, il 1903 è una svolta per la medicina tumorale, in questo anno il radio si dimostra efficace su alcune forme di cancro. Ma le scoperte in questo ambito vanno di pari passo con le altre e dopo 14 anni ci fu un’altra grande scoperta in medicina: la penicillina.

La corsa per la cura

Il 1930 segna l’alba della chemioterapia, con le prime ipotesi di prevenzione. Ma la vera svolta avviene grazie alla scoperta del DNA, gli anni 70 sono decisivi per le donne, infatti viene intrapreso un nuovo metodo chirurgico che si concentra sul cancro al seno, questa pratica però verrà riconosciuta solo nel 2002. Verso la metà degli anni ottanta è ormai certo il legame tra geni e cancro, ma come sfruttare al meglio questo legame? Nel 1992 Ira Pastan, scienziato americano, lega un anticorpo molecolare, che cioè attacca alcuni tipi di molecole, a una tossina, creando un proiettile guidato che non aspetta altro che colpire le cellule tumorali. Tutto questo grande studio è strettamente legato alla genetica e grazie alla sequenza completa del DNA umano, completata nel 2001, gli scienziati hanno tutto quello di cui hanno bisogno per trovare la cura, che poi si rivelerà una semplice pillola, a questa millenaria malattia. Che la corsa alla cura abbia inizio!

La scienza che c’è dietro

Il segreto, della magica pillola che permette di guarire uno dei mali peggiori mai scoperti dall’uomo, sta tutto all’interno di una molecola chiamata: AOH1996. Questa è composta da una formula molecolare apparentemente complessa, cioè: C26H22N2O4 ( 26 atomi di carbonio, 22 di idrogeno, 2 di azoto e 4 di ossigeno), ma che in realtà rivela un fine semplice: quello di bloccare le proteine che permettono la riproduzione delle cellule tumorali (PCNA), senza però intaccare quelle sane anche se adiacenti alle infette.

 

La differenza dalle le altre cure

La vera innovazione, che ci fornisce questo farmaco, è legata alla vasta gamma di tumori che permette di trattare, infatti la molecola è stata testata su cellule infette del seno, della prostata, delle ovaie, del colo dell’utero, della pelle, dei polmoni e del cervello. Negli anni precedenti si sono cercate diverse cure che potessero sventare le cellule tumorali, ma avevano tutte lo stesso problema: erano troppo mirate, cioè non potevano essere applicate su pazienti che, ipoteticamente, avevano problemi cardiovascolari. La più rinomata è la radioterapia che, grazie all’esposizione delle cellule infette a radiazioni alfa o beta, riesce a distruggere alcune tipologie di tumore che non si siano riprodotti in modo già avanzato all’interno dell’organismo infetto; ma che soprattutto non si trovino adiacenti ad alcuni organi instabili se esposti a queste tipologie di radiazioni quali, per esempio, il cervello o altri componenti vitali.

 

Come procederà la cura?

La responsabilità di testare e di verificare i benefici della cura su degli individui veri e propri, e non su singole cellule isolate, è stata affidata allo studio clinico di City of Hope in America, capitanato dal professor MT & BA Ahmadinia, specializzato in oncologia molecolare. Lo studio avrà il compito di ospitare tutti coloro che sono affetti da questa terribile malattia e che si sentano di voler far parte della stessa rivoluzione scientifica. Lo stesso Ahmadinia ha spiegato l’importanza di questi studi, riferendosi alla cura con queste parole: ”La nostra pillola antitumorale è come una tempesta di neve che chiude un hub aereo a chiave, interrompendo tutti i voli in entrata e in uscita solo su aerei che trasportano cellule tumorali”.

Qui vi lasciamo la pagina dello studio clinico, nel caso in cui qualcuno di voi fosse interessato ad informarsi ulteriormente: https://www.cityofhope.org/ 

 

L’impatto globale

Ogni anno nel mondo ci sono 940 mila casi di cancro e circa 500 mila morti, infatti a livello globale, una persona su 5 svilupperà un tumore nel corso della propria vita o così dicono gli autori del rapporto dal titolo “Global Cancer Statistics 2020”. Nel rapporto sono analizzati i dati relativi a 36 tumori in 185 diversi Paesi del mondo.

Secondo quanto si legge sulle pagine della rivista CA: A Cancer Journal for Clinicians, dove è stato pubblicato il documento, nel 2020 i nuovi casi di tumore nel mondo sono stati circa 19,3 milioni e i decessi a causa della malattia circa 10 milioni.

Con una cura in grado di curare il cancro si potrebbe salvare la vita di decine  di migliaia di persone e far calare così il numero delle morti di cancro annuali. Però purtroppo è ancora in fase di sperimentazione e non si sa ancora molto sulla cura, ancora non sappiamo quanto funzionale sia, poiché non è ancora stato testato sugli esseri umani, ma basta considerare che il cancro è una malattia mortale e qualsiasi tentativo può essere utile. 

Sappiamo che gli effetti collaterali della chemioterapia sono la perdita di capelli, l’anemia, la stanchezza, la nausea, la diarrea, il vomito, la formazione di lividi o piccole emorragie e problemi di tipo cognitivo. Ma non sappiamo che effetti potrebbe avere questa cura, non sappiamo quanto pericolosa possa essere questa cura e se gli effetti collaterali possano essere peggiori di quelli della chemioterapia. Però di sicuro sappiamo che è un importante tassello del panorama scientifico e che, in ogni modo, farà fare un passo in avanti non indifferente al progresso della scienza e dell’umanità stessa.