SENEGAL/La fragilità non raccontata di una democrazia

Ci troviamo a Dakar, capitale senegalese, dove in questi ultimi giorni sembra essere scoppiato il disordine totale dopo l’arresto, avvenuto il 3 marzo, di Ousmane Sonko. Stiamo parlando di un quarantaseienne leader dell’opposizione nazionale del Senegal amato molto dai giovani connazionali.

L’arresto ha creato non poco scompiglio, diverse sono le manifestazioni violente bloccate tra giovedì e venerdì nella capitale, si conta un morto e molteplici feriti. Colpita da queste rivolte è anche la regione meridionale della Casamance, dove l’uomo aveva molta influenza.

Chi è davvero Ousmane Sonko?

Nato a Thiès, Ousmane ha lavorato per molto tempo nel campo della finanza come ispettore fiscale e avvocato tributarista.

Nel 2019 decide di candidarsi alle presidenziali, andando contro al presidente in carica Macky Sall. A queste elezioni arriverà solo terzo, lasciando così il posto al tanto odiato avversario.

Attualmente è a capo del partito politico nato nel 2014 PASTEF (Patriots of Senegal for Ethics, Work and Fraternity). La sua politica, basata soprattutto su idee e novità riguardanti l’economia e la finanza, punta a sostituire la moneta senegalese (franco francese CFA) con una valuta domestica.

Che cosa è successo mercoledì 3 marzo?

Il 3 febbraio 2021 Ousmane era stato accusato di stupro dalla massaggiatrice Adji Sarr e l’udienza si sarebbe dovuta tenere proprio mercoledì. Fuori dal tribunale l’uomo non era solo, bensì circondato da centinaia di sostenitori che intonavano cori di apprezzamento.

La polizia si è vista costretta ad intervenire il prima possibile, usando gas lacrimogeni, così da poter sgomberare la zona e dare il via al processo. Sceso dalla macchina insieme ai suoi avvocati Ousmane ha iniziato a discutere con la polizia, che dopo poco ha deciso di procedere all’arresto per disturbo dell’ordine pubblico e partecipazione a una manifestazione non autorizzata.

Tantissimi sono, già da prima del suo arresto, i giornali, telegiornali e trasmissioni radio che parlano e dibattono su Ousmane e sulle sue azioni a dir poco inaccettabili. Subito dopo la notizia dello stupro l’Assemblea nazionale ha inoltre deciso di ritirare la sua immunità parlamentare, così da poterlo processare senza intralci.

Questo pomeriggio (venerdì 5 marzo 2021) nella capitale si terrà una manifestazione organizzata dal gruppo di cittadini “Y’en a marre” in segno di protesta per l’arresto.

Sono stati messi sotto sorveglianza della polizia tutti gli edifici governativi e le ambasciate, facendo arrivare la notizia in più paesi possibili, sconsigliando il rientro in patria o un ipotetico viaggio nel paese in questo periodo di instabilità.

Semplice patriottismo o una minaccia alla libertà e alla democrazia?

Amato da molti giovani senegalesi per la sua politica anticolonialista e patriottica, ma allo stesso tempo considerato da molti altri come una minaccia alla democrazia di un paese già non particolarmente florido.  Erano più di dieci anni che il Senegal viveva in pace, senza troppi disordini e con l’economia che sembrava migliorare di giorno in giorno, così come le condizioni sociali della popolazione in molte città.

Ed ecco arrivare queste proteste, un po’ come un fiume in piena, a creare disordini, minacciare la democrazia e mettere a rischio molte vite di cittadini estranei a questi atti di violenza.

Ma perché la stampa italiana non ne parla?

Spesso l’Africa viene trascurata dai giornali italiani, che già si occupano poco della geopolitica internazionale tranne in caso di crisi devastanti o di questioni che riguardano le superpotenze. Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata quasi sempre sui fenomeni migratori e sulle ripercussioni per le nostre società.

Tutto questo non fa che alimentare un grande pregiudizio che un po’ tutti siamo portati ad avere su questo continente, definendolo “povero”, con culture “troppo arretrate” e “indietro con i tempi”.

Bisognerebbe ricordare che l’Africa è enorme e i paesi sono tantissimi, alcuni più sviluppati, altri meno. Il Nord Africa con paesi come Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto presenta caratteristiche diverse dalla zona sub sahariana, che a sua volta è differente dalla parte continentale, dalla zona del corno e dal Sud Africa.

Il Senegal in particolare è un paese africano con un’economia mediamente florida, basti pensare al diffuso commercio del pesce, e con una cultura immensamente varia e per niente “all’antica”.

L’Africa è piena di bellissime città e stati, ognuno con cultura e usanze differenti, è inutile generalizzare: esistono ovviamente zone assai povere, zone “di mezzo” e infine alcune che sono particolarmente ricche. Il segreto è superare il famoso detto “far di tutta l’erba un fascio” ed informarsi, attraverso documentari e testimonianze, su questo continente così immensamente popolato di culture.