VACCINO/Dubbi sull’efficacia di AstraZeneca

I vaccini approvati dall’Europa e dagli Stati Uniti al momento sono molteplici ma nonostante ciò c’è chi chiede chiarezza riguardo alla loro reale efficacia. Le ultime polemiche riguardano il vaccino AstraZeneca, considerato di fascia B rispetto ai beneamati Pfizer e Moderna.

La campagna vaccinale in Italia è iniziata il 27 dicembre. Al momento sono circa 1,5 milioni le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi. Si conta che entro la fine del 2021 l’Italia debba recepire un rifornimento di 224 milioni di dosi.

Efficacia

Riguardo il vaccino dell’azienda anglo-svedese c’è ancora molto scetticismo. L’efficacia si aggira intorno al 62%, ma col passare delle settimane questa aumenta fino al 80%. L’EMA, agenzia comunitaria dell’Unione Europea per la valutazione dei medicinali, non ha posto soglie di età per la somministrazione. Malgrado ciò, alcuni paesi hanno deciso di porre dei limiti : Italia e Germania distribuiscono dosi solo a chi ha meno di 65 anni, mentre il governo spagnolo ha suggerito di non utilizzarlo su persone con più di 55 anni. Per la fasce più a rischio l’Italia ha preferito scegliere le due soluzioni proposte da Moderna e Pfizer che presentano un efficacia tra il 90 ed il 95%, ciò significa che su 100 persone vaccinate, 90 di queste è capace di evitare la malattia o i sintomi gravi. Al momento in Italia sono circa 1,7 milioni le dosi del vaccino Astrazeneca, di cui però solo il 26% è stato somministrato. L’utilizzo di Pfizer si avvicina invece al 90%, con ben 4 milioni di dosi sulle 4,5 consegnate.

Lo scetticismo

Il dissenso dell’opinione pubblica gioca una buona parte nella sfida alla somministrazione del vaccino anglo-svedese, le incertezze sono testimoniate dalle dichiarazioni dei sindacati di alcuni settori e dalle molte rinunce fatte dai cittadini. Il segretario generale del sindacato di Polizia, Domenico Pianese, ha commentato come inconcepibile la scelta di somministrare AstraZeneca ai reparti delle forze dell’ordine. «Si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’approssimazione con cui si approccia al comparto sicurezza». Il sindacato CISL Scuola si interroga sui vantaggi di aderire in questo momento alla campagna vaccinale data la minore copertura vaccinale rispetto ai più efficaci Pfizer e Moderna.

Il vero scopo del vaccino

Dati alla mano potrebbe sembrare che l’efficacia al 62% di AstraZeneca sia nettamente schiacciata da quella al 90% di Pfizer e Moderna, la verità è che non è così. Lo scopo del vaccino è soprattutto quello di evitare la nascita di sintomi gravi che potrebbero portare a spiacevoli conseguenze. Non è quindi necessario che questo impedisca in assoluto di ammalarsi, bensì “si limiti” a prevenire forme altamente preoccupanti. Riguardo questo aspetto AstraZeneca si trova sullo stesso piano degli altri concorrenti: come Pfizer, Moderna ed il neonato Janssen, anch’esso protegge fino a quasi il 100% dalle forme pericolose. Inoltre, dai dati disponibili, sembra che AstraZeneca garantisca la maggiore efficacia contro le forme gravi a tre settimane dalla somministrazione della prima dose.

In questa fase rifiutarsi di effettuare un determinato vaccino a discapito di un altro sarebbe un grave errore. Per tutti i vaccini autorizzati gli esperti assicurano la validità ed esortano chi ne ha la possibilità a sottoporsici il prima possibile. E’ importante che si agisca secondo quanto verificato e sicuro, agendo per il bene comune, in modo da risollevare al più presto la nazione dalla crisi sanitaria ed economica.

 

VACCINO/Dubbi sull’efficacia di AstraZeneca

NBA/La partita delle stelle