Studenti e il mondo del lavoro

di Giulia Cagnasso
– Uno dei progetti di alternanza scuola-lavoro dell’anno scolastico 2017-2018 riguarda il racconto della professione svolta da differenti esperti del proprio settore. Queste persone si sono presentate presso la nostra scuola per una settimana intera, aderendo al progetto denominato “Settimana S.A.R.Ó” acronimo di “settimana di alternanza scuola-lavoro realmente orientativa”.
Alcuni di loro sono i genitori di studenti della scuola e anche della mia stessa classe.
Una caratteristica comune a tutti è la passione che hanno nei confronti della loro professione, tale da infonderla anche a noi. L’attività di alternanza ha la durata di cinque ore giornaliere a partire dalle 8:00 del mattino. Tra i numerosi incontri di quella settimana alcuni mi hanno particolarmente coinvolta. Ricordo due medici dell’ospedale Gaslini di Genova. Si tratta di ricercatori che si occupano di studiare malattie rare con lo scopo di scoprirne le relative cure. Il policlinico Gaslini ospita nello specifico solo bambini e dunque sono loro i pazienti da curare. Per tale motivo non si può sottovalutare l’aspetto psicologico di questo lavoro. Può capitare che solo dopo aver terminato gli studi di medicina ci si accorga di non riuscire a sopportare emotivamente queste situazioni stressanti. I dottori pertanto non hanno trascurato l’elemento psicologico del loro lavoro.
Sempre inerente alla branca della medicina, abbiamo incontrato una fisioterapista. Di lei ricordo la determinazione, l’energia e la passione; tre caratteristiche che ha cercato di trasmetterci fin dall’inizio. Il suo racconto parte dalle origini dei suoi studi intrapresi in America e si conclude con il suo ritorno in Italia. Dal punto di vista economico è evidente che il compenso all’estero è molto più alto, inoltre nel nostro Paese mancano i finanziamenti per la ricerca. Questi due fattori sono alla base del fenomeno conosciuto come “fuga dei cervelli”. L’aspetto più interessante della sua esposizione è l’incoraggiamento e lo sprono che ci ha trasmesso a portare avanti le nostre passioni senza lasciarci abbattere dalle eventuali valutazioni scolastiche negative. La fisioterapista al liceo, non avendo ottenuto grandi risultati, non ha avuto forti motivazioni a proseguire gli studi. Ma durante l’università, lavorando sodo e con tanta tenacia è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi e a realizzare il sogno della sua vita. Un altro interessante incontro riguarda quello con un ristoratore di Rapallo. Oggigiorno il mondo della ristorazione è molto apprezzato dai giovani, grazie alla propaganda mediatica che lo indica come un lavoro sicuro e ben remunerato. Molti però non sono consapevoli che si tratti di un impegno molto faticoso.
Il ristoratore ci ha esposto la sua giornata lavorativa che inizia al mattino presto e finisce la sera tardi, senza avere orari precisi, anche durante le festività. Questo comporta di dover affrontare tanti sacrifici per portare avanti la propria attività, accantonando anche la propria famiglia. Tale lavoro richieda molta competenza non soltanto nella preparazione dei piatti, ma anche nei rapporti con una clientela sempre più esigente. Si tratta di un’attività stagionale legata al flusso turistico, soprattutto in una località come Rapallo.
Un’altra professione che ha incuriosito gli studenti è quella inusuale del tecnico delle luci di teatro. È un impiego da tutti ignorato e sottovalutato, che al contrario richiedere una preparazione ricca di dettagli. È un incarico che comporta la necessità di viaggiare e quindi di stare lontani da casa per seguire la compagnia teatrale. Infine abbiamo conosciuto un’insegnante che ci ha spiegato che il suo lavoro nasce inevitabilmente da una passione. La professoressa infatti, nel tempo libero, cogliendo attimi di ispirazione, si diletta nell’attività di scrittura. Da questa attività fine a se stessa ne è seguita una professione, in quanto una casa editrice ha pubblicato le sue poesie. L’esperienza di alternanza scuola-lavoro mi ha caricato di entusiasmo e mi ha coinvolto emotivamente al punto da farmi comprendere che la vita è piena di opportunità.