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LA REALTA'

Viaggio tra le stranezze dello sport: 15 sport che forse non conoscevate

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di Silvia Curumi

–  Nel mondo si svolgono campionati e discipline davvero assurde e molte di queste sono poco conosciute.Alcuni di questi sono veri e propri sport, altri non possiamo proprio definirli così.Ora ve ne elencheremo alcuni, quanti ne conoscete?

  1. LINGERIE FOOTBALL LEAGUE

È un campionato di football americano femminile. Di regolamento simile a quello del football maschile, in questo sport, le giocatrici, oltre a protezioni per testa, spalle, gomiti e ginocchia, giocano in lingerie.

  1. HOCKEY SU MONOCICLO

Le regole sono simili a quelle dell’ hockey su ghiaccio. Tra i giocatori però non ci deve essere contatto fisico e al posto del disco si utilizza una pallina da tennis. Esiste anche la variante di “basket su monociclo”. I fondamentali sono praticamente uguali a quelli del basket ed esiste persino una squadra italiana che compete in questo sport.

  1. KABADDI

È una via di mezzo tra il rugby e il wrestling, con squadre composte da 12 giocatori (di cui 5 in panchina). A turno le due squadre mandano un “raider” in campo avversario con lo scopo di guadagnare punti. Il raider deve poi tornare nella propria metà campo senza farsi toccare. Il tutto trattenendo il fiato. I giocatori usavano ripetere “kabaddi” per concentrarsi e tenere il tempo.

  1. ELEPHANT POLO

Il nome dice tutto: è come il polo inglese, ma in groppa agli elefanti. Oltre al Sudafrica questo sport è praticato anche in India, Nepal e Thailandia.

  1. SLAMBALL

Il regolamento è lo stesso del basket ma al posto di un classico campo in parquet vi sono 4 tappeti elastici posti sotto ad ogni canestro. Le regole sono le stesse del basket tranne per il fatto che non è possibile restare nella zona dei tappeti elastici per più di tre secondi.

  1. RUGBY SUBAQUEO

Si gioca in piscina di 3-5 metri di profondità, le regole sono simili a quelle del rugby. Le squadre sono composte da 12 giocatori (6 in acqua e 6 in panchina) dotati di pinne e i tempi durano tra i 12 e i 15 minuti ciascuno. Il pallone è riempito con una soluzione di acqua e sale affinchè non galleggi, le azioni di gioco infatti non sono valide se la palla esce dall’ acqua.

  1. FISTBALL

È una via di mezzo tra il tennis e la pallavolo. Diversamente dalla pallavolo però, si può recuperare la palla anche dopo che la stessa ha effettuato un rimbalzo in campo, a patto che sia toccata al massimo tre volte con un pugno o con le braccia.

  1. CHEESEROLLING

Letteralmente “formaggio rotolante”. Si lancia una forma di formaggio da una collina e la si rincorre nel tentativo di afferrarla prima degli altri.

Questo sport pazzesco è una disciplina che dall’Inghilterra ha preso piede anche in Trentino nei pressi di Rovereto.

  1. KATSEEN

Di fatto è uno scontro tra due squadre composte da tre elementi il cui scopo è lanciare una piccola pallina dal peso di 24 g all’ interno di un area predefinita che la squadra avversaria dovrà difendere.

  1. BASHI

È uno sport molto in voga tra le donne maldiviane, simile al tennis ma si gioca in squadre composte da 12 persone. Due di queste sono battitrici  e devono battere  la palla in campo avversario di schiena. Se per 12 volte le avversarie non riescono a prendere la palla al volo, la squadra alla battuta ottiene il diritto di battuta frontale.

  1. CLIFF DIVING

Il cliff diving è riconosciuto come una vera e propria disciplina sportiva in cui è previsto un tuffo in acqua da una parete a strapiombo di 350 metri con il B.A.S.E. Jumping: in questo caso il tuffatore è dotato di ali che consentono di sfruttare l’accelerazione della caduta libera per simulare il volo planato.

  1. FINGERHAKELN

Letteralmente tradotto “Dito di ferro”. Questa disciplina è molto praticata in Baviera e in Alaska. I due contendenti siedono ad un tavolo, uno di fronte all’altro, come nelle gare di braccio di ferro, afferrano con dito un anello metallico e, dato il via, cominciano a tirare. Vince chi riesce a portare dall’altra parte del tavolo e l’avversario, tirandolo a sé.

  1. FISCHERSTECHEN

È la lotta tra pescatori che si tiene ogni anno a metà agosto sul lago Staffelsee,nel sud della Germania. Due contendenti in equilibrio su tavole di legno agganciate a piccole barche si sfidano a colpi di lancia imbottita, in una prova di equilibrio che termina quando l’avversario finisce in acqua. Vince il più asciutto tra i giocatori rimasti in piedi.

  1. BÜROSTUHLFARHEN

È una gara di velocità con le sedie dell’ufficio, ci si sfida a due a due e vince chi taglia prima il traguardo. Il numero massimo dei partecipanti a ogni gara è di 64 . Viene assegnato un punteggio in più per come è stato addobbato il mezzo da competizione: più una sedia è fantasiosa, più alte saranno le possibilità di vincere.

  1. KIIKING

Questo sport inventato in Estonia ha fatto scintille tra i giardini pubblici. Per praticarlo basta fare un giro completo con un’enorme altalena fatta apposta. Maggiore sarà la lunghezza della catena dell’altalena e migliore sarà il piazzamento in classifica . L’attuale campione Estone è riuscito a girare con un’altalena di ben 7 metri.

 

Per altri articoli sullo sport clicca su questo link   https://sharing.school/category/sport/

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NIGERIA/Quando lo sport si trasforma in guerra

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Un anno come questo, autore di catastrofi impensabili, non si lascia sfuggire proprio niente: la rabbia spesso è causa di tremendi mali. In un clima dove vittime e perdite non mancano a causa della guerra, ne sopraggiungono altre per tragedie sempre più strazianti. Nigeria, 29 Marzo 2022, con l’eliminazione dai mondiali della squadra nigeriana, in campo scendono i tifosi: infuriati per il pareggio (fatale per l’esclusione dal campionato) gli spettatori hanno trasformato lo stadio in un campo di battaglia. Una partita pareggiata 1-1 con il Ghana ha portato al fallimento della qualificazone al Mondiale in Qatar. Tragedie come questa non dovrebbero nemmeno esistere, eppure sono più attuali di quanto crediamo.

In un clima di scompiglio, rabbia e ribellione da parte dei tifosi, un medico addetto ai controlli antidoping dei giocatori è stato aggredito e ucciso. Non si conosce ancora con certezza la dimanica, ma una cosa si sa per certo: allo stadio nazionale di Abuja è scopppiato il caos. Una rabbia confusa, priva di fondamenti, sfogata su persone e oggetti, ha portato anche a questo: una luce in meno nel mondo dello sport. Anche i tentativi di rianimare la vittima, dopo essere stata percossa e calpestata violentemente dalla folla, sono stati inutili.

Così scompare un uomo, così si distrugge una famiglia: nello scompiglio di una semplice partita di calcio, un risultato sfavorevole ha portato alla morte di un innocente. L’uomo era stato numrose volte chiamato come medico in altri campionati e occasioni negli anni precedenti, ma a causa di persone così spregevoli non potrà prenderne più parte in futuro. Adesso il vuoto non è solo più in quello stadio, su quegli spalti e sul terreno da gioco devastato, ma anche nei cuori di chi lo conosceva.

Perde la vita Joseph Kabungo, che lascia un silenzio così profondo e triste da far riflettere anche i cuori più meschini. E’ bastata questa dimostrazione, qualche zolla di terreno strappata e panchine rovesciate, a insegnare che la guerra non esiste solo all’interno di determinati confini. Nessuno è salvo fuori dalle frontiere, perché a determinare la guerra è l’uomo stesso e i suoi istinti ingiusti, non  soldati e missili. La vera guerra è dentro l’uomo e per quanta paura possa fare, siamo i primi a ostinarci a combatterla contro gli altri. Questa tragica vicenda, per quanto brutale, è solo l’ennesima prova che la violenza è sempre causa e mai soluzione.

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MADRI LAVORATRICI/Come le donne liguri hanno affrontato il Covid

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Mancano ormai pochi giorni all’arrivo dell’estate e, con essa, di quel senso di spensieratezza e leggerezza che i mesi caldi portano con sé. Quest’anno, però, la fine della primavera preannuncia anche un definitivo abbandono delle tanto odiate norme anti-Covid.  (altro…)

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VIRUS/Cosa succederebbe se sparissero tutti?

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Nel corso dei secoli i virus sono stati responsabili di decine di milioni di morti, provocando malattie in parte ancora oggi incurabili. Quest’ultimo anno sarà ricordato per la diffusione della pandemia da Covid-19, che ha mietuto in tutto il mondo migliaia di vittime.  (altro…)

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