ALCUNE PICCOLE COSE/7- E se per caso doveste partire, ricordate di portarvi dietro una porta

Si chiama TOI-700D e sarebbe, secondo il telescopio spaziale Tess, il primo pianeta individuato al di fuori dal sistema solare nella cosiddetta “zona abitabile”. Ci sono le montagne, potrebbe esserci l’acqua, è a circa cento milioni di anni luce, ma il tempo e la tecnologia ovvieranno a questo problema. E’ infatti solo questione di tempo: prima o poi faremo i bagagli e partiremo, lasceremo questa terra e andremo a stare in un luogo nuovo. Siccome è altamente possibile che io non ci sia più quando questo accadrà, mi piacerebbe ricordare ai futuri viaggiatori che tra le numerose cose che sarà necessario portarsi appresso per rendere dimora il nuovo pianeta non ne dovrà mancare una, essenziale: la porta.

Sì, la porta di casa, la porta dell’ufficio, la porta del campetto. Le porte sono fondamentali, specie quando sono chiuse. Sono le porte che ci fanno capire che ci sono posti dove ancora bisogna andare, posti dove ancora vorremmo andare; sono le porte a tenere vivo il desiderio di non restare per sempre nello stesso luogo, a ricordarci che lo spazio che abitiamo non è tutto lo spazio del mondo, ma uno degli spazi possibili. Le porte ci restituiscono l’essenza più vera della nostra umanità, la forza più autentica, la spinta più originaria. Senza porte saremmo dei randagi, raminghi senza punti di partenza o punti di arrivo.

Per cui, permettetemi, io non so che cosa sia il caso che quegli uomini e quelle donne si portino appresso, ma suggerisco di portare una porta, anche piccola, anche vecchia e logora. Così, per ricordare a qualunque latitudine la storia li spingerà che nella vita si arriva solo per ripartire, che ciascuno ha diritto di avere… una porta da amare.