Design

Durante il mio percorso scolastico del quinto anno di liceo classico ho avuto l’opportunità di poter partecipare a una lezione tenuta da un professore dell’Università di Genova sul design durante la settimana S.A.R.O’. La settimana S.A.R.O’ è stato un progetto di alternanza scuola-lavoro organizzato dal mio liceo a inizio settembre per dare l’opportunità agli studenti, non solo quelli del quinto anno, di poter prendere parte a una lezione di un ora su varie professioni tenute da proprietari di attività, fino ad arrivare alle lezioni di docenti e studenti universitari. Questa esperienza è stata molto formativa in quanto ha dato la possibilità agli studenti di poter approfondire le proprie conoscenze o soddisfare alcune curiosità personali sul lavoro che si vorrebbe fare da grandi. Perché si, molti alla domanda “Che lavoro vorresti fare in futuro?” non sanno dare una risposta, tutti sappiamo che è una scelta importante, forse la prima dopo essere diventati “maturi”,c’è chi è ancora confuso dalle vaste possibilità di scelta, altri invece sanno esattamente che percorso intraprendere. Ebbene prima della settimana S.A.R.O’ rientravo nella categoria di coloro che avevano ancora molto le idee confuse, ora invece grazie a questa esperienza e grazie alle lezioni tenute dalla mia professoressa di arte ho capito cosa voglio veramente diventare, dando soprattutto ascolto al mio cuore. La lezione del professore universitario è stata molto esaustiva ed efficace, in un’ora è riuscito a rapire completamente la mia attenzione facendomi avvicinare sempre di più al mondo del design che fin da piccola mi ha sempre affascinato,  ha mostrato i progetti a computer, tutte le varie fasi e step che partono dall’idealizzare un prodotto fino ad arrivare a crearlo e inserirlo nel mercato. L’interesse e la passione per questo campo infatti è sempre stato molto presente nella mia vita anche se non gli ho mai dato tanta importanza e ascolto, inizialmente volevo diventare un architetto ma con il passare del tempo ho capito che quella non era la mia strada. Cio’ che ha alimentato ancora di più la mia curiosità sul design sono state le lezioni introduttive sulla nascita del design e dei  suoi maggiori esponenti, William Morris, il movimento Arts and Crafts, tenute in inglese grazie al progetto CLIL, il progetto consisteva in lezioni di arte in lingua inglese  partendo dalle lezioni su Van Gogh fino ad arrivare all’arte di metà ’800.

Il docente che ha tenuto la lezione ci ha spiegato che il termine design è di recente introduzione, importato dalla lingua inglese alla metà del ‘900e che si sostituisce al tradizionale termine italiano di architettura o progettazione,  molto più comunemente in Italia il designer è un Progettista. La professione del Designer tipicamente comporta la necessità di possedere spiccate doti creative e di avere, al contempo, una o più aree di competenza specifica. Il Progettista , per poter svolgere bene il proprio lavoro, deve dunque servirsi della propria creatività oltre che delle proprie tecniche e abilità progettuali.  Il titolo designer però è sempre accompagnato da un’altra parola proprio perché esistono diverse competenze tecniche, date da qualità e capacità professionali differenti. Ad esempio esiste il fashion designer (ossia colui che si occupa del settore moda) o l’industrial design, il quale è in grado di svolgere compiti attinenti a vari rami dell’architettura e dell’ingegneria infine c’è chi aspira a diventare un product designer o interior designer  (ciò che mi piacerebbe fare).

Quindi in conclusione la lezione è stata veramente utile, il professore ha saputo in maniera egregia coinvolgere i ragazzi e chiarire le idee su questa professione, che a volte attira molti pregiudizi ma che in realtà permette di mettere in mostra la propria creatività, qualità molto spesso sottovalutata e poco presa in considerazione ma che permette a chi la ha di vedere il mondo da un altro punto di vista.

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