Diritti al centro

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione” .

I diritti dell’uomo vennero affermati per le prime volte già ai tempi dell’antica Grecia,con i filosofi Aristotele e Platone,durante l’epoca del giusnaturalismo. Anche Ciro Il Grande,imperatore dell’Impero Persiano,scrivendo “Il cilindro di Ciro”,espresse il rispetto dell’individuo in quanto tale e affermò la libertà e tolleranza religiosa.

La prima vera dichiarazione dei diritti dell’uomo risale al 1789, in seguito alla Rivoluzione Francese, e garantì la partecipazione degli individui alle decisioni e alla vita politica dello Stato.

La dichiarazione dei diritti umani entrò ufficialmente in vigore nel 1948,dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.

La discriminazione degli ebrei ed il modo in cui questi vennero uccisi e segregati nei campi di concentramento, fecero risvegliare le coscienze di tutti gli uomini che si riunirono firmando la dichiarazione con la speranza ed intento di evitare il ripetersi di comportamenti disumani ed atroci nel corso della storia.

A distanza di pochi anni dall’adozione della Dichiarazione universale, gli Stati tornarono a riunirsi per discutere l’ulteriore codificazione dei diritti umani, per specificarne il contenuto e prevederne una tutela obbligatoria. Si rivelò presto difficile conciliare le differenti esigenze dei vari Stati e, nel 1966, vennero adottati due diversi patti, anziché uno solo, poi entrati in vigore nel 1976: il Patto internazionale sui diritti civili e politici e il Patto internazionale sui diritti economici sociali e culturali. I primi due articoli di entrambi i patti riconoscono il diritto di autodeterminazione dei popoli e proibiscono ogni forma di discriminazione in base a sesso, razza, religione, lingua od opinione.

Partecipare al progetto “Diritti al centro” studiando il particolare caso di Giulio Regeni, ha fatto capire come ancora oggi questi diritti in molti Stati nel mondo non vengano rispettati. Molti Paesi approfittano del fatto che i meccanismi di monitoraggio verso il rispetto dell’individuo siano difficili da controllare. In aggiunta negli ultimi anni con l’avvento della guerra al terrorismo e a causa della forte affluenza di migranti, le violazioni dei diritti umani vengono giustificate a seconda delle esigenze nazionali.

Occorre lottare,quindi,per riuscire a raggiungere la pace tra gli esseri umani,per far sì che ogni individuo riesca ad accettare il prossimo in quanto persona,mettendo da parte pregiudizi e discriminazioni.

Diritti al centro

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