FACEBOOK/Oscura profili inadatti e divampa la polemica

In seguito all’irruzione dei sostenitori di Trump all’interno del complesso di Capitol Hill, dove il Congresso era riunito per certificare l’elezione di Biden, Facebook ha deciso di bloccare il profilo del Presidente per almeno quindici giorni o fino alla fine del mandato. Questa decisione è stata giustificata da Guy Rosen, vicepresidente dell’integrity della piattaforma social, il quale ha espresso il timore che i messaggi potessero alimentare la violenza, piuttosto che diminuire il rischio che essa continui. Poco dopo l’assedio, infatti, Trump, spinto da numerose richieste di intervento, aveva pubblicato un video in cui, nonostante da un parte invitasse i manifestanti a “tornare a casa”, dall’altra ripeteva nuovamente le false accuse riguardo alle elezioni presidenziali. Di fronte a questo fatto le persone si sono divise nettamente, da una parte c’è chi giudica questa azione come una vera e propria censura, mentre dall’altra chi la considera un gesto di responsabilità del tutto legittimo. Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, a causa di queste polemiche, si è sentito in dovere di intervenire con le seguenti parole: “Crediamo che continuare a consentire al Presidente di usare il nostro servizio in questo periodo sia semplicemente troppo pericoloso”. Queste parole sono diventate il simbolo di una nuova realtà dove i social non possono più venir considerati come semplici strumenti di intrattenimento. 

Facebook anche nella giornata del 6 Gennaio 2021 ha rimosso due pagine di associazioni no vax. Tra queste il profilo di “Comilva, associazione per la libertà di scelta vaccinale”. 

È il virologo Roberto Burioni che ha diffuso la notizia in un post commentando il provvedimento preso dal social network. “Finalmente Facebook ha rimosso le pagine di due associazioni antivacciniste che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo diffondevano notizie false e pericolose riguardo alla pandemia. Anche contro la disinformazione ci vuole un vaccino, e Facebook può avere un ruolo importante in questo senso. Speriamo che sia solo l’inizio. Se vogliono giocare con la terra piatta facciano pure, ma di COVID-19 la gente muore e la disinformazione uccide quanto il virus”.

A stretto giro è arrivata anche la risposta di Luca Ventaloro, avvocato e legale dell’associazione secondo il quale è stato un articolo pubblicato sul sito dell’associazione riguardo l’inizio della campagna vaccinale a far esplodere la miccia. “La pagina Fb di  Comilva è appena stata rimossa: la censura alza il tiro ed il livello di libertà in questo paese è sempre più basso. La motivazione è che avremmo violato le regole della community in materia di disinformazione”.

Da 11 anni Facebook fa parte della realtà di tutti gli Italiani; un social media che ha sfruttato l’occasione di creare una nuova rete di contatti virtuale per condividere messaggi, foto, momenti e informazioni tra amici e conoscenti. Con un’età minima di tredici anni per l’iscrizione, influenza moltissimi utenti. Già nel primo anno dalla sua comparsa ha riscosso successo e interesse anche tra i giovani, in quanto lo scopo iniziale della sua creazione è proprio dedicato agli studenti. Nel 2008 si sono susseguite numerose problematiche a riguardo della privacy, che hanno portato il social network a revisioni e modifiche di regolamentazione, con il controllo di dati personali, della gestione, della condivisione di fake news e di tutela della concorrenza. Nonostante questo rimane uno dei social più conosciuti e utilizzati, condizionando, come molti altri, le persone che ne fanno parte e ne sfruttano le funzioni. Ci stiamo addentrando in una nuova epoca in cui tutto questo si sta trasformando in normalità, grazie alla possibilità di scoprire attraverso internet e le sue molteplici funzionalità molte nozioni e poter apprendere informazioni virtualmente. Spesso, però ci lasciamo trasportare troppo dalle notizie che ci propone questo social, ci affidiamo a tutto quello che leggiamo, ma purtroppo non riscontriamo sempre informazioni vere. 

È necessario andare più a fondo perché questa realtà potrebbe smettere di farci notare e apprezzare le piccolezze della vita.

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DOPING/Dietro al fenomeno sociale