Giovani e suicidio/Dentro l’inspiegabile scelta della morte

di Manal Boubker
– È successo di nuovo.
Pochi giorni fa una ragazza di diciassette anni ha tentato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra per motivi ancora ignoti, forse per delle discussioni avvenute con i genitori ma chi sa,chi lo può dire, chi può dire cosa stesse pensando quella ragazza nel momento in cui decise di compiere quel gesto.

Ora però non voglio soffermarmi in questo unico caso. Nell’ultimo anno statisticamente rilevato sono stati 78 i casi di ragazzini (fino ai 19 anni di età) che hanno deciso di togliersi la vita. 78 famiglie e amici che non hanno avuto più l’opportunità di vedere il loro caro. 78 giovani che non potranno più ridere e sorridere, sognare e immaginare, cantare a squarciagola la canzone del momento,sentire la pioggia che bagna la pelle in una giornata di sole, guardare le stelle in una sera d’estate e vivere. Ma perché una persona dovrebbe rinunciare a tutto questo. Quali sono le ragioni che spingono i giovani a scegliere come unica via d’uscita quella del suicidio? Solitudine? Poca autostima in se stessi ? Oppure la voglia di evadere da un mondo in cui gli adulti potrebbero in un certo senso opprimere la voglia di libertà che gli adolescenti hanno in se stessi? Qualunque sia la risposta, ricordatevi di porvi sempre la domanda principale: “Ne vale davvero la pena”? Perdere tutto quello che si ha in un secondo, non rivedere più le persone a cui tieni di più, ne vale la pena?
Ora voglio lanciare un appello a tutti i giovani. Non lasciate che un momento di debolezza distrugga la vostra vita. Siate forti. Se avete dei problemi che vi affliggono parlatene con qualcuno e se avete paura di essere giudicati iniziate a scrivere i vostri pensieri in modo tale da non tenervi tutto dentro. Svagatevi, divertitevi, siate voi stessi senza paura di quello che gli altri possano pensare di voi. Urlate, piangete, cantate e amate perché la vita è una sola e non ne vale la pena sprecarla, per qualsiasi motivo esso sia.
E voi genitori, cercate di stare vicini ai vostri figli in modo tale da non farli sentire soli o deboli perché essi hanno bisogno di un appoggio solido nel caso in cui crollassero. La vita deve essere vissuta, non pensata. La felicità non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi.