La scelta del passato per poter costruire il futuro

Ho da pochi giorni finito il quinto anno del liceo classico e mi sto preparando ad affrontare l’esame di maturità.

Da anni penso al mio futuro ed alla scelta universitaria; ma oggi più mai questo pensiero diventa centrale ed attuale.

Mi ha sempre attirato la facoltà di Giurisprudenza e il mio corso di studi, pur non annoverando tra le materie quella specifica del “diritto” , è a mio avviso senza dubbio una delle scuole che meglio prepara a tale facoltà.

Sono giunto a questa consapevolezza attraverso l’analisi delle competenze che un giovane studente del Liceo Classico acquisisce al termine del proprio corso di studi e nello specifico:

1.Conoscenza dell’italiano, proprietà di linguaggio scritto e parlato. Dopo cinque anni di latino e greco con relativi studi sulla grammatica, sulla sintassi e sull’etimologia delle parole credo che un qualunque studente del classico riesca a padroneggiare discretamente la propria lingua. Tale conoscenza è fondamentale per saper esprimere e motivare un proprio punto di vista, una propria opinione e quindi essenziale per l’attività del giurista.

  1. Conoscenza della storia come processo di formazione del presente. Tale competenza ci consente di conoscere ed apprezzare le nostre radici, da cui è nato il diritto ed ogni forma di civiltà. Come ignorare che il primo codice scritto sia il “Corpus iuris civilis” di Giustianiano e come questa prima raccolta dei pareri dei giuristi e delle decisioni degli imperatori, oltre a rappresentare una novità assoluta, introduce il concetto della “certezza del diritto” quale maggior forma di tutela di un popolo. Il popolo infatti per la prima volta veniva chiamato ad osservare leggi scritte: ciò che era scritto e solo questo doveva essere rispettato e non potevano essere sanzionati comportamenti che non erano vietati dal Corpus iuris civilis. Una vera rivoluzione sociale che limitava il potere assoluto dell’Imperatore.
  2. Conoscenza della letteratura classica e con essa delle orazioni dei primi grandi avvocati. Lo studio di grandi processi del passato (le Verrine ad esempio) fanno comprendere come il processo sia anche un’arte, nella quale alla tecnica del linguaggio debba essere unita una strategia nella quale è centrale l’arte di saper persuadere e convincere l’uditore.

Se quindi da una parte credo che la mia scuola mi abbia preparato ad affrontare con le giuste competenze questo tipo di studi, dall’altra mi sono interrogato sulle ragioni del mio interesse a studiare ed approfondire il campo del diritto.

Le ragioni sono molteplici.

Credo innanzi tutto che il diritto sia parte della nostra vita di tutti i giorni e la conoscenza della legge sia imprescindibile per affrontare anche le scelte più banali.

Ogni giorno quando facciamo colazione al bar, facciamo la spesa al supermercato o prendiamo un autobus concludiamo dei contratti. Aprire un conto corrente, firmare un assegno o prestare la propria attività lavorativa (anche se solo stagionale come bagnino o porta pizze) significa stipulare un contratto.

Non parliamo poi di aprire un’attività in proprio: tale decisione implica la scelta di aprire un’impresa individuale oppure mettersi in società con qualcuno. Ma quale tipo di società? Sappiamo che esistono s.r.l. o s.p.a., ma quali sono le differenze?

E poi, se l’attività va male e devo chiuderla, come mi devo comportare, quali sono le conseguenze?

Anche la semplice lettura di un quotidiano ci riporta continuamente al diritto: le riforme elettorali, il calcio – mercato, la cronaca nera cittadina. Ogni fatto implica la conoscenza di norme diverse, siano esse di natura amministrativa e costituzionale che civile o penale.

Ovviamente non è solo questa la ragione del mio interesse per questa materia. Dopo uno degli incontri del venerdì con il Prof. Pichetto avente ad oggetto l’attualità, abbiamo chiesto al nostro insegnate consigli per individuare nell’ambito delle nostre attitudini e propensioni, scelte ragionate collegate anche alle attuali offerte del lavoro.

Il nostro insegnante ha cercato di indirizzarmi verso campi attuali ed in via di sviluppo, anche legati al nostro territorio: nello specifico abbiamo parlato del diritto marittimo, che costituisce per Genova una grande tradizione.

Il Prof. Pichetto ha insistito sulla natura internazionale di tale branchia del diritto e sulla assoluta necessità di conoscere in modo fluente l’inglese tecnico – giuridico giacchè  il diritto della navigazione è diritto internazionale.

Un altro campo di attualità assoluta è quello della ristrutturazione delle imprese. La crisi economica ha infatti portata alla emanazione di leggi in materia di ristrutturazione delle imprese in crisi, aiutandole a risollevarsi da momenti difficili e tutelando i creditori. La specializzazione nel campo societario, fallimentare e della ristrutturazione aziendale può consentire pertanto un facile ingresso nel mondo del lavoro.

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