Agricoltura: Catone impallidisce, ma a noi non va così tanto male!

di Davide

– L’agricoltura nel futuro subirà un grande cambiamento, dovuto principalmente a due fattori: il primo è quello del cambiamento climatico, che favorisce la desertificazione dei terrreni coltivabili, mentre il secondo riguarda la meccanizzazione e la tecnologizzazione.

Il primo è molto grave perchè rischia di far divenire improduttive molte zone del nostro pianeta, come successo ad esempio in Nordafrica. Questo un tempo era un fertilissimo territorio da cui i romani importavano molto grano, mentre oggi la vegetazione è limitata solo alle coste e il terreno è quasi privo di falde acquifere. Tale problema sarà difficile da affrontare, perchè difficilmente riusciremo a invertire il trend delle temperature in aumento: si dovrà invece cercare di non far inaridire il suolo concimandolo annualmente, ricoprendolo con gli scarti delle coltivazioni e migliorandone la struttura con prodotti chimici appositi.

La meccanizzazione dell’agricoltura raggiungerà il suo culmine tra non molti anni, quando nessuna persona lavorerà nei campi: quest’ evento è dettato dalla progettazione di robot capaci di raccogliere frutti con una precisione uguale a quella degli esseri umani e a un costo nettamente minore. Lo sviluppo tecnologico porterà anche a nuove forme di agricoltura, come quella ideata in Giappone a causa della scarsa disponibilità di terreni agricoli: piante come le lattughe vengono ora coltivate in verticale e al chiuso, illuminate solamente da luce a led. Questo sistema può essere molto vantaggioso, infatti si riesce a riciclare il 98% dell’acqua e può essere applicato anche dove non sono presenti terreni molto estesi.

Inoltre la ricerca scientifica ha anche permesso di aumentare la produttività delle varie colture e il loro sapore, basti pensare alla pianta del pomodoro: essa prima del suo addomesticamento produceva frutti non commestibili e simili a bacche, mentre ora li produce grandi e succosi. Dobbiamo sempre assecondare il cambiamento e lo sviluppo, infatti se da una parte esso toglie posti di lavoro dall’ altra li restituisce: tra qualche anno magari non ci saranno più contadini che guidano i trattori ma personale addetto a programmare robot addetti ad arare e raccogliere i frutti da soli.

Quindi non temiamo: Catone impallidirebbe alla vista di tutto ciò, eppure a noi non possiamo dire vada così male!