#nottiprimadegliesami /Rossella, il segreto della mia “maturità”

di Rossella Carta

– Parte oggi, con questo articolo di Rossella, il viaggio di Sharing nella settimana dei Maturandi. Li incontreremo nei loro sogni e nelle loro paure, nei loro commenti e nelle loro delusioni.

Li incontreremo. E questo, come ben sapete, è la vera novità di Sharing.

Sono qui, prima di addormentarmi, passata la mezzanotte,  la mente inizia a vagare, riflettere, filosofare.
Pochi giorni e inizia tutto… in realtà finisce. Per poi cominciare davvero. Cosa? La vita.
Perché è così, questi pochi giorni bramati, sperati, temuti da tempo sono realmente giunti e sembra ieri di aver messo piede per la prima volta a scuola e beh… tredici anni son passati e, ora che ce ne stiamo andando, con un’ultima emozione di paura mista a trepidazione, con un po’ di nostalgia (anche se ora non ce n’è il tempo) l’ansia c’è. Gestibile, pensavo infatti che sarebbe stata molta di più. Sicuramente hanno aiutato i numerosi giorni intercorsi tra l’ultimo campanello di scuola e l’effettivo avvio agli esami, ben 21 in totale, che hanno permesso di riprendere il controllo di noi stessi, riposarsi un pochino, e organizzarsi nella preparazione. La Tesina, la preoccupazione di scegliere un argomento originale, che ci rispecchi e ci appassioni, ma soprattutto che faccia comprendere alla commissione, agli ascoltatori, ma in realtà a noi stessi per primi, che siamo cresciuti. “Maturi”, pronti per affrontare questo viaggio chiamato Vita, che finora abbiamo visto forse solo da lontano, avvolti da un batuffolo soffice. L’adolescenza e il liceo, seppur siano tanto stressanti e abbiano occupato finora le nostre energie e il nostro tempo, appariranno nulla in confronto alla quotidianità del mondo degli adulti. Adesso tra le tante materie, i troppo vasti programmi, le innumerevoli nozioni, ci si chiede in continuazione, e con un po’ di fastidio: “Come andrà? Cosa dovrei ripassare di più?” E il pensiero corre ai crediti, ai punti bonus, agli scritti, all’orale, all’Esabac che fa tanta paura: ce l’hanno fatta tutti, perché per me, per noi, dovrebbe essere diverso? Mi sento orgogliosa di essere arrivata fino a qui, oggi, arricchita dalla cultura e dalle numerose esperienze di vario genere durante questi anni, che mi hanno resa la persona di oggi, pronta ad affrontare con un sorriso questa famigerata e tanto attesa Maturità.
Tanta serenità è la chiave, la consapevolezza che si è sempre mostrato il massimo impegno durante gli anni, e che questo esame è soltanto un’ulteriore conferma del valore personale, del lavoro svolto da tutti noi…e sono certa che nessun voto potrà mai certificare le persone stupende che siete, che siamo, con tutti i doni e le qualità, e anche i difetti, che ci rendono “esseri umani” come canta Mengoni. Uno a zero per me, la Maturità non fa poi così paura. E passerà veloce, un battito di ciglia, lasciandoci dei bei ricordi a prescindere dal risultato, perché ognuno di noi è artefice del proprio destino, della propria vita, quella vera, che inizia proprio il minuto dopo la conclusione del colloquio orale, alla frase “Prego, con lei abbiamo finito, avanti il prossimo”. È da quel grido trionfante di gioia che si scende in campo, e i duri iniziano a giocare.
E questi anni, questa scuola che ci ha provocato da sempre un dissidio interiore di odi et amo in fondo ci mancherà. Mi mancherà. E tanto! Perciò viviamo appieno questi ultimi momenti liceali, gustandoci ogni emozione che ci farà sentire vivi, pronti a saltare. Con un battito di ciglia… o di ali.

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