Alternanza scuola-lavoro: analizziamola e capiamola

di Francesca Basso

– Da due anni a questa parte, si sente molto spesso parlare di alternanza scuola-lavoro, un progetto obbligatorio entrato in vigore in tutte le scuole d’Italia a cui gli studenti devono aderire per poter conseguire la maturità. Tuttavia le modalità di svolgimento non sono molto chiare e gli stessi ragazzi si chiedono il più delle volte in cosa consista realmente.


In questo articolo, potrete scoprire tutti i pro e i contro dell’alternanza, capire in cosa essa consista e analizzare a fondo tutti i suoi punti per avere un quadro più completo di ciò che ora state intraprendendo e affrontando.

Che cosa è l’alternanza scuola-lavoro?

L’alternanza scuola-lavoro è un metodo didattico previsto dalla riforma della Buona Scuola, rivolto a studenti degli istituti di istruzione superiore, che permette di svolgere una parte del proprio percorso formativo presso un’impresa o un ente. Si tratta di uno strumento pensato per rendere flessibili i percorsi formativi scolastici, capace di combinare lo studio tecnico (parte teorica) con forme di apprendimento pratico svolte in un contesto professionale.

Quali sono le caratteristiche dell’alternanza scuola-lavoro e come si svolge?

Le ore pratiche e teoriche che i ragazzi dovranno svolgere durante tutto il loro anno scolastico prevedono un minimo di 200 ore nel triennio per gli studenti dei Licei e di 400 ore per gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali. Sono ore obbligatorie dal punto di vista normativo per poter completare il percorso di studi e accedere così all’Esame di Stato.

Ci sono due tipologie di esperienze:

1) Esperienza formativa, in cui i ragazzi vengono formati dal punto di vista teorico. Per quanto riguarda il Liceo Giovanni Da Vigo – Nicoloso lo studente si appresta nel campo del primo soccorso, della sicurezza, dell’esplorazione del sé, della cultura di impresa e infine del confronto reale con il mondo del lavoro.

2) Esperienza operativa (chiamata anche “stage”), che avviene attraverso progetti di classe rivolti alla pratica nel campo lavorativo.

È bene ricordare agli studenti che entrambe queste esperienze sono obbligatorie, prioritarie e vincolanti rispetto a qualunque altro tipo di impegno e, nel caso in cui queste non vengano svolte, devono essere recuperate.

Di cosa si occupa l’alternanza scuola-lavoro?

L’alternanza si occupa di contribuire a far conoscere allo studente il mondo del lavoro, integrando e valorizzando le conoscenze teoriche e l’apprendimento “sul campo”. Si assiste quindi ad un miglioramento dei processi di apprendimento e ad un’auspicabile maggiore motivazione allo studio.

Viene favorita l’acquisizione di competenze utili nel mondo del lavoro come:
– interagire in vari contesti (team working)
– essere imprenditori di se stessi (problem solving, progettazione,autonomia e responsabilità delle proprie azioni)
– apprendere in autonomia (acquisire e apprendere informazioni, individuare collegamenti e relazioni)

Ma necessita di miglioramenti…

L’intenzione di questo progetto è sicuramente valida e atta ad incanalare il ragazzo in un’ottica lavorativa ma tutto ciò diventa realmente utile quando si riesce a conciliarla con lo studio e ad organizzarla in un modo metodico e fisso.

Noi studenti, seguendo questo progetto, molte volte ci troviamo a fare i conti con il tempo: queste ore prendono il posto di altre ore della mattinata e molto spesso i professori, per mancanza di tempo, spostano verifiche o interrogazioni nell’ultimo mese di scuola, ostacolando così un ragazzo che voglia recuperare eventuali materie mancanti e intaccando la sua serenità; inoltre, nonostante la nostra scuola sia molto organizzata, può capitare che gli orari subiscano delle variazioni. Lo studente deve riorganizzarsi per conciliare scuola e anche un dovuto tempo libero. Infine si riscontrano problemi anche per quanto riguarda la distribuzione delle ore: il ragazzo durante la mattinata si trova a dover far fronte a molte ore di alternanza ed, essendo argomenti piuttosto complessi, c’è il rischio che questi prenda il progetto più come un obbligo che come un interesse personale e lo frequenti in maniera svogliata e disattenta.

Insomma, siamo di fronte ad un buon progetto, senz’altro utile, forse organizzabile meglio, che si evolverà sicuramente negli anni successivi, probabilmente conseguendo quei risultati per cui è stato concepito.

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