#BidellidelDaVigo/Tina Boemi

di Martina Turra

– Carissimi lettori, oggi la redazione “Scuola” vi propone un’intervista esclusiva a una delle donne più amate e anche temute della nostra scuola: Tina, la bidella della succursale!

Da quanto tempo è che svolgi questo lavoro? Ti piace lavorare a contatto con studenti e professori?

“Faccio la bidella da ormai quindici anni. Prima di lavorare nei licei sono stata a contatto con i ragazzi più piccoli e con i bambini. Sono contenta di ciò che faccio e non mi pesa il mio lavoro, trovo che sia bello stare a contatto con i ragazzi.”

Gli studenti adorano parlare con te,sei il loro consulente! Come ti piace rapportarti con loro?

“Penso che per rapportarsi con i ragazzi bisogni comportarsi come il “buon padrone”, ovvero agire in base alla situazione che si viene a creare: si danno le carote e, se dovesse servire, anche il bastone; altrimenti sempre carote. Credo che Ia cosa più importante sia mettere i ragazzi a proprio agio, i quali vedono me e Marco [l’altro bidello della succursale] come i loro confidenti: se hanno un problema, vengono a parlarcene e noi cerchiamo di risolverlo il prima possibile!”

Dopo tutti questi anni di lavoro ti ricordi ancora di qualche ragazzo a cui ti sei affezionata?

“Non vi è un ragazzo o una ragazza in particolare a cui mi sono affezionata, ma con tutti gli studenti che ho conosciuto si è instaurato un bel rapporto, anche dopo che hanno terminato il loro percorso qui al liceo:tutti mi salutano anche quando sono in giro, per strada. Si è venuto a creare un ottimo rapporto di amicizia!”

Che sogni avevi per il futuro da giovane?

“Quando ero ragazza volevo fare la hostess poiché mi è sempre piaciuto viaggiare! Purtroppo non mi hanno preso, non ero ancora maggiorenne e la mia richiesta non venne accettata. All’epoca non ho insistito molto su questo mio sogno anche perché dovevo studiare e quindi non avevo molto tempo per dedicarmici completamente.”

Il tuo sogno nel cassetto?

“Il mio sogno nel cassetto é quello di partire alla volta di qualche destinazione esotica. Adoro i paesi caldi e appena riuscirò ad andare in pensione penso che realizzerò questo mio sogno!”

Ringraziamo moltissimo Tina per la sua disponibilità, che ci ha concesso di realizzare questa intervista. Vorremmo soffermarci un attimo su un semplice insegnamento che ricaviamo dalle parole della nostra tanto apprezzata bidella. Un lavoro, seppur impegnativo e faticoso, può essere fonte di soddisfazioni. Lavorare a contatto coi ragazzi è fonte di allegria, di gioia. Vederli crescere è un po’ come non smettere mai di essere madre. Ma non bisogna mai rinunciare ai propri sogni, bisogna sempre avere un obbiettivo da realizzare.

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#oltrelacattedra: Roberto Colombo