Caro Renzi le scrivo

di Angelica Zarafa

Caro Signor Renzi,
sono Angelica Zarafa e frequento la quarta superiore al liceo linguistico Giovanni Da Vigo a Rapallo, una cittadina della Liguria.
Non userò un linguaggio forbito poiché vorrei che il messaggio le arrivasse in modo chiaro e conciso. La scuola è iniziata il 14 settembre e da allora io e i miei compagni di classe, a causa della mancanza di professori, non abbiamo ancora avuto lezione di conversazione francese, italiano (siamo quindi 2 mesi indietro con il programma) e la professoressa di ginnastica è arrivata solo la scorsa settimana.
Penso di poter parlare a nome di tutti gli alunni d’Italia che si trovano nella stessa situazione.
Siamo stufi di doverci lamentare per la mancanza dei professori.
Siamo stufi di dover affermare che in questo Paese le strutture degli istituti spesso non siano in buone condizioni.
Siamo stufi di dover ripetere che l’organizzazione scolastica italiana è una delle peggiori in Europa.
Siamo stufi dell’assenza di materiale didattico e di beni di primo uso: sapone, carta per le mani, carta igienica, etc.
Siamo stufi di dover scioperare per il freddo e le caldaie guaste.
Siamo stufi dei ritardi dei treni che non ci permettono di entrare in orario scuola e degli orari non coincidenti che ci fanno arrivare ad orari improponibili a casa.
Siamo stufi di dover chiedere il cambio dell’aula per adeguarci ad assurde normative sulla sicurezza.
Siamo stufi di complicarci la vita con le ore di alternanza scuola lavoro.
Siamo stufi di quei crediti formativi inutili.
Siamo stufi di andarci a lamentare con il/la Preside, il/ la quale, diciamolo, molto spesso non ha colpa.

Desideriamo una scuola che abbia i professori fissi per tutti i 5 anni di superiori (io, per esempio, ho cambiato 5 professori di francese in 4 anni).
Desideriamo una scuola che lasci spazio alle nostre passioni (sport, hobby, ecc.) e che non ci sovraccarichi di compiti per avere qualche pomeriggio libero.
Desideriamo una scuola che lasci più tempo per lo svago (invece di una sola ricreazione di 10 minuti in tutta la mattinata, si potrebbero avere due pause da un quarto d’ora).
Desideriamo una scuola che ci fornisca il materiale (così eviteremo di portarci i fazzoletti in bagno).
Desideriamo una scuola che non ci sopravvalutati: è difficile far combaciare sport, alternanza scuola lavoro, impegni che assegnano crediti formativi, corsi per ottenere certificazioni linguistiche ecc.
Desideriamo gli orari del treno e di altri mezzi fissi e permanenti: ci vengono i brividi ogni volta che viene annunciato che gli orari cambieranno.
Desideriamo una scuola che si prenda cura dei propri studenti: le strutture instabili o con qualche difetto devono essere sistemate.
In poche parole desideriamo una scuola che sia una scuola.

Se vige l’obbligo di andare a scuola e ci imponete di studiare, le condizioni ci devono invogliare a farlo.

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