Meningite, Rapallo/Chiavari/Sestri devono preoccuparsi?

di Luca Ruperto, a cura della Redazione

– Nelle ultime settimane, sulle prime pagine di molti giornali, sono state pubblicate notizie che hanno fatto scalpore in merito a diversi casi di morte a causa di meningite, un’infiammazione  delle membrane che circondano il cervello in genere su base infettiva.  A seguito di queste voci gli ambulatori di igiene pubblica delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) sono invasi da persone che vogliono essere vaccinate per la meningite.
Si tratta effettivamente di un’epidemia o è l’effetto delle “fake news”, esplose tra i social media negli ultimi mesi?

 

IL CASO DELLA COLF 34ENNE A CHIAVARI

La notte di Natale, la donna di 34 anni – colf peruviana che lavora e risiede a Chiavari – si è al pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna dopo aver avvertito alcuni malori. Da lì è stata trasferita al San Martino di Genova in condizioni critiche. I medici diagnosticano meningite da meningiococco, con ogni probabilità contratta vendendo a contatto con un portatore sano della malattia. La profilassi effettuata su parenti e amici stretti della donna risulta negativa.

L’approdo della meningite in Liguria ha inevitabilmente portato con sé una scia di timori e preoccupazioni. Molti, soprattutto genitori, temono il contagio. Ma dobbiamo veramente avere paura?

I medici ci dicono di no. Quello della colf peruviana è stato solo un caso isolato, non sussiste alcun rischio di contagio. Chiavari, Sestri, Rapallo e le zone limitrofe sono al sicuro. Ma questo significa che possiamo e dobbiamo abbassare la guardia?

L’OPINIONE DEGLI ESPERTI

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) questa non è una situazione di emergenza. Il 10% delle persone che contraggono questa malattia sono a rischio di decesso ma, pur essendo il dato eclatante, i casi rientrano ancora nelle medie annuali attese.
Negli ultimi tempi i media si sono concentrati di più su questi casi ingigantendone la portata. Ricordiamo tuttavia che, negli scorsi anni, le campagne di stampa erano di segno diametralmente opposto, esagerando i rischi e gli effetti collaterali delle vaccinazioni con il risultato di una diminuzione della copertura vaccinale in Italia, specie tra i bambini.
L’incidenza di meningiti in alcune aree della Toscana – 65 casi accertati in due anni – sembra essere aumentata, ma il Ministero della Salute ha dichiarato che “Al momento non esiste alcuna situazione epidemica.” I dati sono infatti nella norma con un LIEVE aumento dell’incidenza rispetto al triennio 2012-14.
Per interpretare correttamente queste informazioni non dobbiamo dimenticare che le vaccinazioni sono state una delle scoperte più rivoluzionarie in campo della salute. La storia nasce con il Dott. Edward Jenner un medico naturalista che notò come le mungitrici contraessero una forma più leggera di vaiolo vaccino (dalle mucche), ma non si ammalassero del mortale vaiolo umano. Decise quindi di effettuare un esperimento, estraendo il liquido da una pustola di queste donne lo inoculò (iniettò) in un bambino di 8 anni. Con un esperimento che oggigiorno da un punto di vista etico sarebbe inammisibile, scoprí che il bambino dopo qualche giorno di malessere diventò immune al vaiolo umano. La rivoluzione delle vaccinazioni è stata tale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il vaiolo ufficialmente eradicato dal mondo nel 1980, al punto che dal 1981 in poi tutti i nati italiani non ne sono stati più vaccinati.

IL VACCINO

Meglio quindi vaccinarsi lasciando da parte qualunque allarmismo! Bisogna ricordare che il vaccino non è mai superfluo, ma aiuta a PREVENIRE le malattie infettive con un rapporto rischi-benefici nettamente a favore dei benefici, pur non essendo scevro di rischi. Ricordiamo inoltre che la vaccinazione per il meningococco B e C è gratuita per i bambini di età inferiore ai 5 anni e per i giovani tra i 15 e i 30, ovvero le fasce di popolazione più a rischio. Ciò che però fa più preoccupare è che molti genitori non vaccinino i propri figli per il timore che il vaccino sia pericoloso e renda indifesi i bambini davanti a certe malattie.
Tutti dovrebbero seguire l’esempio dimostrativo ed emozionante di Bebe Vio, medaglia d’oro di fioretto alle recenti para olimpiadi di Rio de Janeiro e portabandiera del nostro Paese alla cerimonia di chiusura dei giochi. Bebe si è fatta recentemente vaccinare con tutta la famiglia per la meningite, nonostante avesse perso tutti e quattro gli arti a dieci anni per una meningite fulminante non vaccinata.

Adattando il famoso motto medico “Primum non nocere” (per prima cosa, non nuocere), potremmo dire “Primum praeripere” (per prima cosa, previeni)!

IN CONCLUSIONE

La meningite è lungi dall’essere una malattia epidemica. I casi accertati in Italia negli ultimi due anni rimangono nella media se pensiamo che ogni anno al mondo una malattia come il morbillo miete all’incirca 100.000 vittime. Riprendendo la domanda che ci siamo posti precedentemente, non bisogna per nessun motivo abbassare la guardia e sottovalutarla. Anzi, occorre debellarla e proprio a questo serve il vaccino! Ma, se da una parte non bisogna sottovalutare la malattia, dall’altra non si deve neppure vivere nel terrore che questa ci possa colpire, sicché le probabilità rimangono comunque molto basse.