Per non dimenticare il dramma in Nepal: raccolta fondi al Nicoloso

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di Raffaele Raminelli

– L’indifferenza è forse il sentimento più diffuso nella nostra società. Ci fa da scudo per non soffrire, ma spesso può anche ferire il prossimo, ignorandone il grido di aiuto.
Di fronte alla testimonianza tenutasi all’assemblea d’istituto da Nanni Pizzorni [per saperne di più visita https://sharethesharing.wordpress.com/2016/03/01/quando-a-scuola-oltre-alle-lezioni-si-raccontano-storie-di-vita-vissuta-2/#more-2286 n.d.r.] non siamo potuti rimanere indifferenti, toccati nel profondo dal dramma di un popolo che in una manciata di minuti si è visto portare via tutto. In pochi sanno infatti che il Nepal è uno dei 10 paesi più poveri del mondo. Ancora meno sono le persone a conoscenza del fatto che per sopravvivere le popolazioni locali hanno due alternative: fare i contadini o gli allevatori dei pochi prodotti locali, oppure diventare portatori. In Nepal non esistono strade asfaltate e l’unico modo per trasportare merci da un villaggio ad un altro è caricarsele in spalla, percorrendo quotidianamente oltre mille metri di dislivello. Prospettive di sviluppo? Nessuna. La terra non regala niente. L’unica opportunità di crescita economica nasce dai ricavi che il turismo d’élite degli appassionati di sport estremi garantisce alle poche famiglie che possiedono un lodge. Ma col terremoto tutto questo è crollato, spazzato via, distrutto per sempre. Da qui il bisogno urgente di ricostruzione, di solidarietà, di aiuto per ripartire. Un grido lanciato al mondo che è però stato accolto da pochi, India e Cina in particolare, due potenze emergenti che mirano a sottomettere l’indipendenza economica e successivamente politica del piccolo paese per impossessarsi della sua più grande ricchezza: l’acqua. Ebbene si. Il Nepal è, dopo i poli, la più grande riserva di acqua dolce al mondo e potrebbe risolvere numerosi dei problemi idrici che affliggono i due colossi asiatici. E l’Occidente in tutto questo che cosa fa? Osserva, aspetta, si chiama fuori in assenza di interessi economici e politici sufficientemente allettanti: l’Italia, ad esempio, non è presente con la sua ambasciata in Nepal. Alla luce di tutto ciò, cosa possiamo fare? Sensibilizzare le persone che ci stanno accanto, condividere con loro la verità della situazione attuale, impegnarci concretamente per preservare il diritto all’autodeterminazione del popolo nepalese. Per questo il nostro liceo si è mosso con una raccolta fondi a sostegno delle popolazioni terremotate. Ogni studente potrà consegnare una cifra a piacere al proprio rappresentante di classe o depositarla nello scatolone all’ingresso del Nicoloso. L’iniziativa benefica proseguirà fino al 20 Marzo 2016 e il ricavato verrà devoluto all’associazione “Oskar for Langtang” [qui il link del sito http://www.oskarforlangtang.it/], fondata dalla famiglia di Oskar Piazza, compagno di spedizione di Nanni Pizzorni tragicamente scomparso il 25 Aprile 2015. Un nepalese vive con meno di un’euro al giorno: basta davvero poco per aiutarlo! Per evitare che ad un dramma ne segua un altro, per non dimenticare, per non rimanere indifferenti.

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