Primo piano/ Tutti i segreti dell’ESABAC nelle parole di un diplomato

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di Claudia

– In seguito alla cerimonia di consegna dei sudatissimi diplomi “Esabac” , abbiamo deciso d’intervistare uno dei tanti coraggiosi ragazzi sopravvissuti – incredibile! – all’esame a 4 prove che dà diritto al doppio diploma.

In cosa consiste,esattamente, il progetto “Esabac” ?

Si consegue al termine di un triennio il “Baccalauréat” (BAC), ovvero il  diploma francese poiché, oltre alle tre prove previste all’esame statale italiano, noi studenti ESABAC abbiamo dovuto affrontarne una ulteriore composta da una parte di produzione scritta ed un’altra di storia entrambe in francese.

Come e quando ti è stata presentata questa proposta?

Ero a metà del secondo anno e ricordo che il mio docente di francese ci annunciò la possibilità di poter partecipare a questo progetto. Ci furono spiegati i dettagli anche se, naturalmente, durante il percorso di quest’attività, ci siamo trovati di fronte a numerose sorpresa, spesso indesiderate. Sorprese dovute anche al fatto che siamo stati le prime “cavie” dell’istituto ed all’inizio eravamo tutti un po’ disorientati .

Perchè hai scelto di partecipare? Cosa ti ha convinto ? Hai mai avuto dei dubbi e, in caso fosse stato così, quali?

Ammetto che, una delle ragioni per cui ho accettato è stato il fatto che lo facessero tutti (nella mia classe eravamo 19 su 23).
Personalmente mi è sempre piaciuta la lingua francese e la sua cultura quindi questa novità mi entusiasmò, mi convinse anche questo.
Non ho mai avuto dei dubbi, sinceramente, anche perchè le uniche difficoltà che abbia mai avuto si sono presentate nell’imparare a fare i “commentaire redigé” (analisi del testo in francese) e cercare d’ingranare sul metodo. Altri avevano più difficoltà con storia che con la lingua.

Ed i tuoi compagni? Come hanno affrontato questo percorso?

Alcuni hanno preservato l’entusiasmo, altri si sono semplicemente rassegnati; col trmpo quasi tutti hanno avuto difficoltà, soprattutto per il fatto che fossimo i primi. Difficoltà sull’imparare il sistema rigido dei saggi, temi ed analisi del testo francesi.
All’esame, nonostante tutto, eravamo quasi tutti preparati anche se, arrivati alla maturità, eravamo rimasti in pochi a conservare le motivazioni iniziali: molti paragonavano l’ “Esabac” ad un fardello, qualcosa, a volte definito inutile, che appesantiva ulteriormente il carico scolastico. La giornata di oggi ha dimostrato l’esatto contrario. Quei due diplomi sono una vera fortuna.

Vi siete mai sentiti privilegiati?

Non penso, anzi mai. Forse ci sentivamo “quelli bravi”; eravamo una classe buona e diligente ma, talvolta, abbiamo avuto la sensazione che, a causa della nostra determinazione, venissimo caricati maggiormente.

Quali sono le differenze tra un triennio esabac ed uno tradizionale?

Sostanzialmente sono due:

1- Due ore di storia in lingua: quasi tutti gli argomenti letti, spiegati ed approffonditi in francese, con le rispettive interrogazioni e verifiche, sempre in lingua straniera.

2- In francese ed in italiano, il programma di letterature viene poi variato leggermente. Inoltre bisogna prepararsi alla cosìddetta quarta prova scritta.
Infine , è bene non dimenticare che lo studio è centrato molto su documenti che, spesso, nei libri italiani reputiamo inutili.

Conseguire questo diploma ti ha aperto nuove strade? Conosci qualcuno che deve ringraziare il fatto d’aver conseguito questo progetto?

La mia vita di certo non è cambiata, per ora. Per quanto riguarda due mie ex-compagne… sono entrate in prestigiose università straniere anche grazie alla valutazione conseguita nel baccalauréat.
Come ti sei sentito il giorno dell’esame della prova? Come pensavi ti fosse andata?

Adesso a mente fredda che cosa dici? Lo rifaresti?

Sicuramente lo rifarei; sia per l’orgoglio di avere un doppio diploma ma anche per aver migliorato il francese più di quanto avrei potuto fare in un percorso tradizionale.
Mi è piaciuta anche l’idea di studiare la storia di Francia come uno studente madrelingua.

Come ti sei sentito oggi nel rivedere i tuoi compagni e prendere quel diploma tanto faticato insieme a loro?

Soddisfatto ed orgoglioso di tutti noi, anche di coloro che hanno avuto fatiche o l’avrebbero meritato e non ci sono riusciti.

Cosa consigli a coloro che hanno ancora dei dubbi? Che requisiti bisogna avere per portare a termine questo progetto?

Bisogna che piaccia il francese;
chiunque può tentare, ma sarebbe meglio che coloro che hanno già difficoltà al biennio nella lingua ci pensino ulteriormente o desistano.
Certo, per chi vorrebbe andare a studiare all’estero è “straconsigliato”. Inoltre, conseguendo il “BAC” si ottiene direttamente il livello minimo di certificazione linguistica B2 senza compiere alcun altro esame. Non sono opportunità che capitano molte volte nella vita.

Primo piano/ Tutti i segreti dell’ESABAC nelle parole di un diplomato

La nouvelle génération

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