TIKTOK/Il lato oscuro di TikTok

Tik tok è un’app nata in Cina nel 2014 da Alex Zhu e Luyu Yang, che inizialmente veniva chiamata Musical.ly Inc. Fin da subito, il suo scopo era di creare video educativi per bambini e adolescenti. Nel 2017 l’app viene acquistata da un’agenzia cinese: ByteDance, che nel 2018 la rinomina in Tik Tok. Oggi è una delle app più usate dai giovani, e non solo, conta 1 miliardo di utenti nel mondo. Principalmente permette di creare dei video aggiungendo contenuti personali, filtri, suoni ed effetti. Inoltre ogni utente, in base alle proprie preferenze, ha i video personalizzati.

All’inizio del mese scorso è stato approvato negli Stati Uniti un disegno di legge che vieterebbe TikTok a tutti i cittadini.Già vietato ai componenti del governo americano, come anche i dipendenti della Commissione Europea, il McCaul Data Act, così chiamata la possibile legge, porrebbe il veto dell’uso su tutto il Paese. Però come mai è stata avviata questa pratica? Gli Usa hanno a lungo sospettato che il governo cinese utilizzasse l’app di Byte Dance per rubare dati. È così che il 23 marzo Shou Zi Chew, 40 anni e amministratore delegato del social dal 2021, ha partecipato al suo primo interrogatorio al Campidoglio, come tutti i più grandi CEO prima di lui.

L’interrogatorio, svolto in due ore e in diretta streaming, ha avuto per l’appunto come tema principale la gestione dei dati: si è discusso molto del Project Texas, un progetto in collaborazione con il Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS) che prevede un piano per preservare la privacy degli utenti. Il progetto sarebbe monitorato dagli Stati Uniti e impedirebbe a Byte Dance di avere accesso a qualsiasi forma di informazione

Un altro argomento molto discusso sono stati i pericoli che i più giovani possono correre, arrivando attraverso trend anche al suicidio, com’era successo un paio di anni fa.

Oltre ad avere lati positivi, come rafforzare le doti creative degli utenti e far imparare nuove cose, l’app ha infatti anche aspetti negativi: si possono trovare contenuti che possono essere offensivi, può essere utilizzato per diffondere informazioni false o errate, richiede l’accesso a molte informazioni personali degli utenti e per questo è stato molto criticato, può provocare molte insicurezze nelle persone, può essere pericoloso perché vengono pubblicati  video di acrobazie e challenge che i bambini potrebbero emulare e può essere usato anche come posto per bullizzare o prendere in giro. Ad esempio, dopo la vittoria del Marocco sul Portogallo, una bambina di 8 anni era stata intervistata a fine partita e si era presa gioco di Ronaldo. Il video era poi finito su Tik Tok. Per molte settimane la bambina è stata presa in giro e insultata sui social.

Purtroppo il sistema per evitare che i minori di 13 anni, l’età minima, usino l’app è debole e bisogna confidare nel buon senso dei ragazzi e dei genitori per evitare altre disgrazie.