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ATTUALITA'

UCRAINA/Si apre il sipario alla terza guerra mondiale?

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Cosa ha causato la guerra tra Russia e Ucraina?

Nonostante diversi tentativi diplomatici, la crisi tra Ucraina e Russia ha portato a un’invasione delle forze di Mosca. Ma qual è la causa di questa crisi? Qual è la fonte di questa guerra? Nel febbraio 2014, dopo mesi di proteste, il popolo ucraino ha cacciato il presidente filo-russo Viktor Yanukovich, che non era disposto a firmare il trattato di alleanza Ucraina-UE, e ha istituito un governo ad interim filo-europeo non riconosciuto da Mosca. Vladimir Putin ha risposto annettendo la Crimea e incoraggiando la rivolta dei separatisti filorussi nel Donbass, (regione nel sud-est del Paese). Da allora il conflitto è rimasto a bassa intensità, ma in otto anni ha provocato circa 14.000 morti da entrambe le parti. L’anno scorso, l’Ucraina ha approvato una legge che vieta a 13 oligarchi di possedere media per influenzare la politica, prendendo di mira direttamente l’amico di Putin, Viktor Medvedchuck, uno degli uomini più ricchi del mondo. Oltre alla sua attività di petroliere, egli è il leader del principale partito filo-russo dell’Ucraina, Opposition Platform, ed è il proprietario di un impero televisivo attraverso il quale ha diffuso la propaganda di Mosca e influenzato la politica ucraina. Poco dopo il suo arresto, Putin iniziò ad ammassare truppe al confine: per il leader del Cremlino, la legge rappresentò un passo decisivo nel processo di avvicinamento dell’Ucraina all’Occidente e alla Nato.

L’Ucraina verrà a far parte della Nato?

L’Ucraina sente l’esigenza di entrar a far parte della Nato già dal 2008 ma a opporre tutto ciò c’è la Russia. Inoltre l’Ucraina ha bisogno di combattere la corruzione che regna nel Paese e di intraprendere un percorso di riforme politiche e militari. In questo momento, quindi, un ingresso nella Nato è altamente improbabile, non solo per l’opposizione della Russia: per Putin l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica è il punto di non ritorno, anche se Mosca non ha formalmente alcun potere. L’Ucraina, invece, chiede una tempistica precisa per aderire all’Alleanza Atlantica. Tuttavia anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha espresso la sua opinione riguardo all’entrata del paese dicendo che: “La possibilità che l’Ucraina aderisca alla Nato a breve termine è molto remota”.

Qual è realmente la posizione della NATO e dei paesi in questa guerra?

“Ogni Paese è libero di scegliere se entrare o meno nell’Alleanza Atlantica. Non è il caso solo dell’Ucraina e della Georgia, ma anche di Finlandia e Svezia”. Queste sono le parole del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg durante un seminario sul futuro della sicurezza dell’Alleanza con il premier olandese Mark Rutte. Ma quali sono le altre alleanze? Il governo cinese è storicamente più vicino alla Russia che all’Occidente, come dimostra infatti il Trattato del “buon vicinato e della cooperazione amichevole” sancito nel 2001 che è stato rinnovato, di recente, per altri cinque anni, fino al 2026. Tra gli alleati russi restano Armenia, Kazakistan, Azerbaijan e Kirghizistan. Per quanto riguarda Kiev, prima dell’attacco russo, si poteva dire che i rapporti migliori per l’Ucraina fossero con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia.

A oggi Kiev, invece, può contare soprattutto su Stati Uniti e altri alleati Nato, tra cui anche Canada, Lituania e Regno Unito. Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Turchia si sono schierati apertamente al fianco di Washington, annunciando una serie di sanzioni economiche nei confronti di Mosca.

Qual è la situazione profughi in Italia?

Già alcune ore dopo l’invasione, le strade di Kiev si erano affollate di macchine dirette lontano dalla capitale. Potrebbe essere il primo segnale di una futura ondata di profughi. Secondo l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfeld, fino a cinque milioni di persone potrebbero restare senza casa. Anche se l’Italia non è il Paese più esposto anche non solo per motivi geografici, nel nostro Paese potrebbero arrivare nuove persone in cerca di rifugio, alcune delle quali potrebbero ricorrere alla possibilità del ricongiungimento familiare. Infatti i profughi stanno sono già arrivati. Il numero dei profughi ucraini in arrivo in Italia è in aumento: fino a sabato 5 marzo erano circa mille al giorno, mentre già domenica il numero era triplicato. Il dato fornito dal ministero dell’Interno, è di 17.286: 8.608 donne, 1.682 uomini e 6.996 minori. «Sono flussi che stiamo riuscendo a gestire bene» ha detto il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. Gran parte dei profughi stanno arrivando dal confine con la Slovenia. Finora in Italia sono arrivati prevalentemente cittadini ucraini che hanno potuto contare su una rete di aiuto familiare: c’era chi li aspettava e sapevano già dove andare.

 

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CHE BRUTTO AMBIENTE/Le farfalle tornano a volare

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A novembre scorso avevamo pubblicato un articolo dove si parlava del fatto che ha sconvolto l’accademia di ginnastica di Desio: Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, ginnaste che hanno fatto parte della Nazionale in tempi diversi, avevano denunciato i comportamenti delle loro allenatrici nei loro confronti. Il tribunale sportivo si è attivato dando via all’iter per il processo.

Emanuela Maccarani, allenatrice della nazionale, e Olga Tishina, sua assistente, hanno partecipato alla  prima udienza che si è tenuta il 24 marzo in un hotel di Roma che si è poi aggiornata in una seconda il 12 maggio, questa volta a Milano. Durante quest’ultima sono state ascoltate cinque tesserate tra cui Anna Basta, alla quale si è contrapposta la compagna di squadra Agnese Duranti.

L’accusa

Infatti la prima ha ribadito la sua opinione sui metodi disumani della Maccarani, raccontando quello che quasi nessuno sa della vita in Accademia. “Dopo colazione, arrivavamo in palestra e ci mettevamo in fila nude.  Quando Olga ci pesava, arrivavano commenti anche solo per aumenti di 3 o 4 etti. ‘Il bambino cresce? Non ti vergogni?’ venivamo richiamate ad alta voce. O ‘Cosa stai facendo? Ti rendi conto?”  Tra le ragazze c’era anche chi, magari per non essere ripresa si toglieva anche le forcine.

Questo trattamento non era riservato a tutte, però. Secondo la Basta c’era infatti una grande disparità di trattamento, quasi prendendo di mira alcune ragazze- la ginnasta ricorda Nina Corradini tra le altre.

La difesa

Agnese,che ha testimoniato per prima, ha invece difeso l’allenatrice. “E’ un ambiente per quanto mi riguarda sempre sereno, consono per fare lavoro di alto livello.” Spiega. “Ricordo dei momenti più pesanti di altri durante gli allenamenti, ma ritengo che a volte sia anche opportuno creare dei momenti più difficili. Non ricordo aggressioni fisiche o verbali”. Racconta però anche di certe situazioni dove l’allenatrice se la prendeva con loro con frasi o insulti, ma dà la colpa alle situazioni stressanti prima delle esibizioni o di fronte a errori commessi più volte. Esclude che le istruttrici prendessero di mira certe ragazze più che altre, ma ammette di aver assistito a correzioni personali, citando la compagna Beatrice Tornatore. ” È capitato sentire l’allenatrice rivolgerle frasi come ‘testa di c…’ o ‘se fai male l’esercizio ti tiro una sberla’, ma ricordo anche il contesto non aggressivo in cui avveniva. Beatrice lo percepiva in modo diverso, era molto insicura”.

Il problema

La Duranti ha involontariamente centrato uno dei punti cruciali di questa faccenda: la sensibilità.

Se da un lato può anche starci lo scherzo o la presa in giro, per quanto pesanti e inappropriate possano essere, è necessario considerare la sensibilità delle ragazze. Non è detto che se un paio di ginnaste vedono gli insulti come una sciocchezza o un gioco tutte la pensano così. Molte delle allieve dell’Accademia sono anche molto giovani e magari già insicure di sé, si preoccupano del loro aspetto e del loro peso, indipendentemente dallo sport praticato.

Se inoltre si aggiungono le umiliazioni dell’allenatrice, che dovrebbe essere una figura di riferimento, è normale che le ragazze si sentano in soggezione e cerchino di accontentare le allenatrici a discapito della loro salute, fisica e mentale

“Già tutto questo sta incidendo notevolmente sulla tranquillità del lavoro che credo io e lo staff siamo riusciti con grande professionalità a portare avanti. Naturalmente preoccupa il fatto di affrontare le prossime competizioni con ancora questa situazione aperta” ha detto la Maccarani, uscendo dal tribunale.

Non solo…

Non solo a Desio e non solo nella ginnastica ritmica possono accadere questi avvenimenti: l’allenatrice di ginnastica artistica di una società di Imola è stata accusata di maltrattamenti ai danni di quattro allieve, anche gli Stati Uniti sono stati travolti da diversi scandali, primo tra tutti quello dell’osteopata della nazionale di ginnastica artistica Larry Nassar condannato per abusi sessuali su oltre 500 atlete, a Treviso l’allenatrice Moira Ferrari è stata rinviata a giudizio per aver dato uno schiaffo a una ginnasta di 8 anni e a Brescia la procura sta indagando su diversi casi di violenze verbali.

La Maccarani e la Tishina rischiano diverse sanzioni: si va dalla semplice ammonizione, alla sospensione fino a 2 anni, fino alla radiazione, ma sapremo di più dopo le nuove udienze che cominceranno a Ottobre.

 

 

 

 

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LA GUERRA DE UCRANIA

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Los alumnos que han participado este curso en el programa Erasmus y el coordinador del programa, el gran Enrique Caballero, comparten mantel (o al menos mesa) con Ángel Gómez y Alejandro González Terriza y charlan sobre la guerra en Ucrania y sus muchos afluentes y derivados: el paso de una mentalidad general pacifista a una belicista, las consecuencias actuales en nuestra economía, las terribles que podría tener el uso de armas nucleares y el precedente de las múltiples guerras que han venido produciéndose desde el final de la Segunda Guerra Mundial, como la guerra fría, las guerras de Corea y Vietnam, la guerra de Afganistán, la guerra entre Irán e Irak y la guerra del Golfo.

Al final del programa, los alumnos comentan también su experiencia positiva en los países donde han estado de intercambio, como Grecia y Rumanía.

Intervienen Miguel Martínez y Alejandro González Barbero (alumnos de 4º de ESO), Ana Miranda y Asiel Sierra (1º de Bachillerato) y Gabriel González y Sergio Morales (2º de Bachillerato).

Abrimos con Black Sabbath (War Pigs, 1970) y cerramos con Sting (Russians, 1985).

Podéis clicar en el siguiente enlace para acceder al audio en la web de nuestra radio.

https://radioedu.educarex.es/radioelcandil/2023/05/14/la-guerra-en-ucrania/

 

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PAROLE E VIOLENZA/A cosa porta la brutalità

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Secondo l’ONU, la violenza è “qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violanza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”.

Che cos’è la violenza? 

Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte le forme di violenza da quelle psicologiche e fisiche, a quelle sessuali, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino ai femminicidi. Quest’ultimo può essere causato per discriminazione di sesso o per gelosia.

Un triste fatto riguardo alla violenza è accaduto alla ventitrenne di Genova Giulia Donato. Si tratta di un omicidio, avvenuto nel quartiere di Pontedecimo: una guardia giurata di 32 anni, Andrea Incorvaia, ha sparato alla fidanzata Giulia, togliendole la vita. La giovane frequentava l’uomo da circa un anno. Si pensa che la causa dell’omicidio sia la forte gelosia che provava l’uomo.

E i dati in Italia? 

Sono già 59 gli omicidi che sono stati registrati dall’inizio del 2023, con 31 vittime donne di cui 11 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Uomini che non accettano un “basta” o che non accettano che la donna possa decidere quando e come lasciarli. Non si tratta di fenomeni rari, ma di eventi che ormai sono all’ordine del giorno su giornali, telegiornali e radio e che si verificano in modo allarmante ogni anno.

e secondo la costituzione italiana? 

Secondo l’articolo numero 13 della nostra costituzione:”La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.” La libertà di un individuo è intoccabile e ancora di più decidere di mettere fine alla vita di una persona. Non si può obbligare una persona a rimanere come un detenuto in carcere a casa sua o a casa di un familiare, di un amico o del fidanzato. Solo lo stato giudiziario, può decidere della vita civile di un individuo, in base al reato subito. Sempre tenendo conto del rispetto dei valori umani. Come viene detto nell’articolo 2 della costituzione, lo stato riconosce e garantisce tutti i diritti dell’uomo, anche se molto spesso vengono violati.

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