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VACCINI/I problemi di Astrazeneca

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Una parentesi a parte va fatta sul vaccino AstraZeneca. Sviluppato dall’università di Oxford, a partire da marzo ha iniziato a creare diversi problemi, arrivando ad essere sospeso in diverse nazioni.

Le prime sospensioni in Europa

L’11 marzo Danimarca, Islanda e Norvegia hanno per la prima volta sospeso la somministrazione del vaccino. La decisione è stata presa dopo che un cittadino danese ha riscontrato problemi nella coagulazione del sangue dopo l’inoculazione del vaccino, per i quali è deceduto. Il vaccino incriminato proveniva dal lotto Abv5300, legato ad un’altra morte sospetta e ad un caso di embolia polmonare in Austria. Quest’ultima insieme a Estonia, Lituania e Lussemburgo ha sospeso l’uso dei vaccini AstraZeneca provenienti da quel lotto.

Il 15 marzo, a seguito della decisione presa da altre nazioni europee come Francia e Germania, anche l’agenzia italiana del farmaco Aifa ha annunciato la sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca. La decisione è stata presa in via del tutto precauzionale e temporanea, a seguito di casi di trombosi verificatisi in soggetti vaccinati.

Il via libera da parte dell’Ema

Il 18 marzo l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) si è finalmente pronunciata sul vaccino acconsentendo alla ripresa delle somministrazioni delle dosi in tutta l’Unione Europea. L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa delle 17, presieduta dalla direttrice esecutiva dell’agenzia Europe del Farmaco Emer Cooke. ‘Il vaccino AstraZeneca è sicuro, i benefici sono superiori ai rischi e non ci sono evidenze di un’associazione di un aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici’, ha infatti dichiarato.

A questo punto ogni Stato è stato libero di decidere come meglio articolare il proprio piano vaccinale alla luce di queste osservazioni e quindi di decidere se riprendere o meno la somministrazione del vaccino.

Sospensioni e limitazioni del vaccino nei vari Paesi

Attualmente alcuni Paesi hanno deciso di sospendere del tutto le somministrazioni o limitarle in base all’età e al sesso. L’Ema, nel frattempo ha fatto sapere che, sebbene i benefici superino nettamente i rischi, potrebbe non escludere più un nesso di causa-effetto con il vaccino. La decisione di fissare un limite d’età nasce dal fatto che rari casi di trombosi venosa cerebrale, associata a un calo di piastrine, sono stati osservati in persone, soprattutto donne al di sotto dei 60 anni, tra i 4 e i 16 giorni dopo la somministrazione del vaccino di AstraZeneca.

In attesa delle nuove indicazioni, alcuni governi hanno deciso di sospendere la vaccinazione. Per esempio, dopo il primo campanello d’allarme di metà marzo scorso, paesi come Norvegia e Danimarca non hanno più ripreso la campagna vaccinale con AstraZeneca. Ad aggiungersi allo stop completo è stata anche l’Olanda domenica 4 aprile. A fissare limiti d’età per la somministrazione del vaccino sono invece la Francia, per cui la somministrazione è ora riservata agli over 55, la Svezia, per gli over 65, e la Germania, che dal 30 marzo ha deciso di destinare il vaccino solo alle persone con più di 60 anni. In Italia per ora il vaccino viene somministrato a qualsiasi età. È però possibile che a seguito di nuove indicazioni anche qui da noi vengano introdotte limitazioni al vaccino per fasce d’età.

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GIOVANI/ Ludopatia: quando il gioco diventa una malattia

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A tutti è capitato di comprare un gratta e vinci per tentare di sbarcare il lunario. Ma se vi dicessi che ci sono persone dipendenti dal gioco d’azzardo?

La ludopatia tra i giovani è un problema sempre più diffuso e preoccupante e influisce negativamente sulla salute mentale e fisica dei giovani, oltre che sulla loro vita sociale e familiare.

Secondo uno studio condotto dall’ISTAT nel 2019, il 18,5% dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha giocato almeno una volta d’azzardo nell’anno precedente. Inoltre, il 4,4% di questi giovani ha dichiarato di essere dipendente dal gioco d’azzardo.

La dipendenza dal gioco d’azzardo può avere diverse cause, tra cui il desiderio di guadagnare denaro, la ricerca di emozioni forti o l’uso del gioco come forma di fuga dalla realtà. Tuttavia, la dipendenza può portare a gravi conseguenze, come problemi finanziari, depressione, ansia, isolamento sociale e persino idee suicide.

È importante che i genitori, gli educatori e i professionisti della salute mentale lavorino insieme per prevenire la ludopatia tra i giovani. Ci sono diverse misure che possono essere adottate, come l’educazione sui rischi del gioco d’azzardo, la promozione di alternative salutari, come lo sport e la cultura, e l’accesso a supporto psicologico e medico per coloro che sviluppano la dipendenza.

Inoltre, il governo può svolgere un ruolo importante nella prevenzione della ludopatia tra i giovani, ad esempio con la regolamentazione del gioco d’azzardo online, la promozione di campagne di sensibilizzazione e la limitazione dell’accesso dei minori ai luoghi di gioco d’azzardo.

Ma conviene alla politica limitare e regolarizzare ulteriormente il gioco d’azzardo?

Gli introiti che il gioco porta nelle casse statali sono significativi e possono essere utilizzati per finanziare programmi governativi e infrastrutture. I governi hanno il dovere di proteggere i consumatori, tuttavia, a volte i politici possono essere influenzati da questi stessi gruppi di interesse per ridurre le restrizioni sui giochi d’azzardo, a scapito della sicurezza dei consumatori.

In conclusione, la ludopatia tra i giovani è un problema serio che richiede l’attenzione di tutti e i politici devono poter garantire che la regolamentazione del gioco d’azzardo sia equa e protetta dalla corruzione politica.

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The sandman

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The sandman è una serie Netflix formata da 11 episodi uscita nel 2022 con protagonista Morfeo il signore dei sogni, interpretato da Tom Sturridge, ispirata dall’omonima serie a fumetti ideata dal britannico Neil Gaiman e pubblicata dalla Dc Comics negli Stati Uniti tra l’88 e il ‘96.

Questa serie subito dopo la sua uscita è balzata in cima alla top 10 globale delle serie più viste su Netflix già dopo soli tre giorni, con 69,5 milioni di ore guardate.

La serie inizia con Morfeo che è alla ricerca di un incubo fuggito dal mondo dei sogni, ma finirà per essere catturato da Roderick Burgess, un occultista/stregone che cercava di evocare e imprigionare la morte per ottenere l’immortalità e riavere suo figlio, ma finendo per catturare il fratello minore Morfeo. Preoccupato per la sua vita lo imprigiona per anni togliendogli anche i suoi strumenti, ovvero una parte dei suoi poteri racchiusi in un elmo, un sacchetto di sabbia e un rubino, lo strumento più potente che ha creato.

Morfeo, dopo essere riuscito a fuggire, dovrà partire alla ricerca di questi suoi strumenti, per poter ripristinare il suo regno, il mondo dei sogni, poiché con la sua assenza il suo regno e caduto in rovina e tutti i suoi abitanti sono scappati o morti.

Durante la ricerca si ritroverà ad affrontare molte difficoltà e ostacoli ,tra cui : Lucifer Morningstar ,per riprendersi il suo elmo, Johanna Constantine, un esorcista privato, per riprendersi il suo sacchetto di sabbia e il figlio di Roderick Burgess, John Dee ,anche chiamato dottor destiny, che, consumato dal potere del rubino, cercherà di creare, come dice lui, “un mondo senza bugie”, venendo ,però, fermato da Morfeo ,dopo una battaglia all’ultimo sangue.

Ma questa è la trama dei primi cinque episodi ,perché dopo il quinto episodio Morfeo torna alla ricerca dell’incubo fuggito ,il corinzio che negli anni in cui è stato imprigionato ha ucciso molte persone e convinto tante altre ad uccidere, creando un culto conosciuto come “collezionisti”, che sarà il tema centrale negli ultimi cinque episodi della serie.
Serie strutturata molto bene, ma consigliata ai ragazzi dai 12 anni in su.

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CULTURA/Manet artista della perversione?

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E’ una fredda giornata di fine gennaio del 1832. A Parigi, tra le colorate vie del centro, nasce un artista destinato a stravolgere il panorama artistico di tutti i tempi. E’ Edouard Manet, cresciuto nell’agio di una famiglia facoltosa che lo indirizza alla carriera giuridica. Fin da bambino, tuttavia, viene attratto da quel linguaggio universale, le cui parole sono fatte di colori, che con le sue linee può essere più incisiva delle grida: l’arte. Il giovane s’imbarca come marinaio per evitare gli studi di legge, ma l’impiego non durerà molto, quanto basta affinchè la famiglia gli permetta di inseguire la sua grande passione. I suoi viaggi per l’Europa arricchiscono i suoi studi, egli è ispirato da grandi maestri, Giorgione e Tiziano in particolare.

Nel 1863 espone la sua tela “Colazione sull’erba”,  tanto amata quanto discussa, che viene respinta della critica del Salon. Cos’è che la pittura accademica proprio non riesce ad accettare di questo quadro? Inorridisce, senza dubbio, la tecnica pittorica, destinata invece a entusiasmare un gruppo di giovani artisti-ribelli, passati alla storia come impressionisti: da vicino, infatti, appaiono molte macchie che lo spettatore solo allontanandosi riesce a congiungere, ritrovando l’unità della tela. Inoltre viene rimproverato all’artista di non aver saputo utilizzare la prospettiva geometrica e il chiaroscuro, assolutamente necessari per poter produrre un’opera di successo, come classicismo comanda. Ma ciò che disturba maggiormente è la figura femminile nuda che conversa amabilmente con due giovanotti borghesi, rendendo volgare le chiacchere di una colazione come tante agli occhi di una, a quanto pare, pudica giuria.

Il tema della nudità femminile viene ripreso in un’altra celebre opera: “Olympia”. Manet rimprovera alla cultura del suo tempo un’estrema rigidità delle posture, prediligendo pose quotidiane per rendere maggior realismo. La pittura accademica accettava il nudo femminile solo se con qualche rimando mitologico; Olympia, seppur raffigurata con lo stilema della Venere sdraiata, non ha nulla di divino, è una prostituta. La giovane donna è invece uno degli scarti della società, raffigurata con la mano sinistra che copre l’oggetto del suo lavoro, quasi per sottolinearlo. I suoi occhi fissi e fieri sullo spettatore rivelano uno sguardo calcolatore. Emblematico poi è il gatto nero, che si credeva fosse il tramite fra le streghe e il diavolo.

Manet infrange uno dei tabù più forti del suo tempo. La prostituzione era un fenomeno estremamente diffuso, ma taciuto, ritenuto indegno, come la stessa sessualità. Il quadro dunque non riscuote particolare successo. L’artista attira l’amicizia di molti artisti, soprattutto Baudelaire. Effettivamente si può ritrovare una forte analogia tra i due: entrambi rifiutano il ruolo educatore dell’artista, preferendo immergersi e denunciare una cruda realtà, quella vera, alla società borghese, fatta di perbenismo esteriore che nasconde un attaccamento viscerale e morboso ai propri interessi. Ecco che “l’artista maledetto”, alla bohemien, non ha solo il merito di aver sperimentato nuove tecniche pittoriche, essenziali per la nascita dell’impressionismo, ma ha anche descritto, con uno sguardo disincantato, una società nascosta, soffocata, che nell’ ottocento comincerà finalmente a reclamare i suoi diritti. Forse anche oggi servirebbe qualcuno che, con maestria e senza retorica, denunci gli interessi capitalistici della società contemporanea, che come al tempo di Manet, nasconde sotto un perbenismo irritante i propri interessi.

Questo è il potere universale e senza tempo di Manet.

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