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ATTUALITA'

Netflix/Un “folle salto” verso il futuro

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di Alberto Costanzo e Denada Bodoj

– Per quanto siano belle e coinvolgenti le serie tv, è sempre stato un problema seguirle di volta in volta dall’inizio alla fine essendo, a differenza dei film, storie talmente approfondite e dettagliate, divise in numerosi episodi e stagioni, da riuscire difficilmente a rispettare gli orari fissi in cui vengono trasmesse, e spesso va a finire sempre nello stesso modo: molte di queste serie perdono spettatori.

Un nuovo arrivato: Netflix

Sbarcato in Italia da oltre un anno (16 ottobre del 2015), Netflix è un’ottima soluzione a questo problema: il grande colosso americano dello streaming online da un fatturato annuo di 6,77 miliardi USD (dato 2015), invidiato da tempo da parte di noi italiani, ha riscosso anche qui un notevole successo in così poco tempo, con un sempre crescente numero di iscritti alla piattaforma. Viene spesso sottolineato infatti come Netflix stia rilanciando il mercato dello streaming online e in generale quello cinematografico e delle serie tv, con abbonamenti mensili a prezzi piuttosto bassi, divisibili anche con amici e parenti.

L’offerta di Netflix

Qua in Italia l’offerta in catalogo non è nemmeno paragonabile a quella americana (molti film e serie tv sono infatti in mano ad altre aziende per via dei diritti), ma comunque in notevole aumento rispetto ai primi tempi: sono state infatti recentemente aggiunte serie, tra cui molte originali Netflix, come “Lost”, “Una Mamma Per Amica” (con l’attesissimo ritorno della nuova stagione), “Orange Is The New Black”, “Friends”, “How I Met Your Mother “Luke Cage”, “The Crown”, “The Americans”, “Black Mirror” e molte altre, per non parlare di alcune serie “cult” già presenti, come “Breaking Bad”, “Better Call Saul”, “Narcos”, “Sherlock”, “Stranger Things”, “Doctor Who” e tantissime altre, senza contare la vasta scelta di film di notevole spessore. L’assenza di alcune serie tra le più famose, come “The House Of Cards”, è dovuta ad una questione di diritti, ma molti sul web sono fiduciosi in una loro prossima comparsa: diamo tempo al tempo!

Perché scegliere Netflix

Un abbonamento di pochi euro al mese per un servizio di questo genere, è un enorme opportunità per vincere il più grande male del mercato del piccolo e del grande schermo, ovvero il “pirataggio” informatico illegale di film e serie tv tramite siti internet è infatti una grossa perdita economica per il lavoro di tutte le persone che stanno davanti e dietro la telecamera. La domanda infatti pare immediata: “che pago a fare, se posso scaricare?”. Questa frase, da molti ripetuta e difesa sul web, è il titolo dell’ultimo video dello youtuber italiano Karim Mousa, in arte “Yotobi”, il quale risponde a chi la pensa in questo modo molto chiaramente: “Credi che il lavoro dell’attore non sia un vero lavoro? Liberissimo di farlo, ma allora non ti scaricare più nessun film”. Di certo ognuno è libero di pensarla come vuole, ma il rispetto per il lavoro di qualcuno è doveroso.

Netflix: un amico per noi ragazzi

Insomma, questo Netflix ormai è sulla bocca di tutti i nostri coetanei, non per altro la fascia d’età che più utilizza la piattaforma americana è proprio quella che va dai 14-15 anni fino ai 20-25 anni, i veri e proprio malati di dipendenza da queste serie tv, ai quali si deve più in generale l’enorme successo delle serie televisive. Siamo proprio noi infatti che a volte troviamo in questo modo una sorta di “mondo alternativo”, ci affezioniamo ai personaggi e soprattutto alle loro storie, e magari ci ritroviamo anche in alcune di queste. Per alcuni può essere considerato come una perdita di tempo, una distrazione dalla scuola (e probabilmente a volte è così), ma è soprattutto un’occasione per staccare dalla nostra routine, anche solo per poche ore, e scoprire un mondo vastissimo, pieno di realtà completamente differenti e vare, alcune più superficiali, che semplicemente alleggeriscono le nostre giornate e altre un po’ più complesse e profonde che fanno commuovere e riflettere. Infatti non è detto che da alcuni di questi programmi non si possa imparare qualcosa per la nostra vita, che troviamo in modo particolare corrispondente ai nostri bisogni di ogni giorno: basti pensare a Lost, serie tv divisa in ben sei stagioni, basata su diversi livelli e passaggi temporali attraverso l’uso di flashback, per andare sempre più dettagliatamente a conoscere la vita, le paure e i dolori dei nostri personaggi, a capire la causa che ha spinto ognuno a prendere quel fatidico volo 815 della Oceanic Airlines, che li porterà a conoscersi, amarsi ed odiarsi l’un l’altro, prigionieri di quest’isola avvolta dal mistero e dall’assurdo, sulla quale tutti sono stai portati per un motivo.

Una serie TV per crescere

Le serie televisive dei giorni nostri sono quasi ormai alla stregua dei libri, alcuni più leggeri, altri più avventurosi ed altri più introspettivi, ma il fine e l’utilità per noi giovani rimane e rimarrà sempre la stessa: accrescere sempre di più il nostro percorso interiore, apprendendo insegnamenti un po’ da quella serie, un po’ da quell’altra, ma sempre nella speranza, un giorno, di diventare uomini e donne capaci di stare di fronte alle sfide del mondo e a quelle del nostro cuore.

 

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CHE BRUTTO AMBIENTE/Le farfalle tornano a volare

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A novembre scorso avevamo pubblicato un articolo dove si parlava del fatto che ha sconvolto l’accademia di ginnastica di Desio: Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, ginnaste che hanno fatto parte della Nazionale in tempi diversi, avevano denunciato i comportamenti delle loro allenatrici nei loro confronti. Il tribunale sportivo si è attivato dando via all’iter per il processo.

Emanuela Maccarani, allenatrice della nazionale, e Olga Tishina, sua assistente, hanno partecipato alla  prima udienza che si è tenuta il 24 marzo in un hotel di Roma che si è poi aggiornata in una seconda il 12 maggio, questa volta a Milano. Durante quest’ultima sono state ascoltate cinque tesserate tra cui Anna Basta, alla quale si è contrapposta la compagna di squadra Agnese Duranti.

L’accusa

Infatti la prima ha ribadito la sua opinione sui metodi disumani della Maccarani, raccontando quello che quasi nessuno sa della vita in Accademia. “Dopo colazione, arrivavamo in palestra e ci mettevamo in fila nude.  Quando Olga ci pesava, arrivavano commenti anche solo per aumenti di 3 o 4 etti. ‘Il bambino cresce? Non ti vergogni?’ venivamo richiamate ad alta voce. O ‘Cosa stai facendo? Ti rendi conto?”  Tra le ragazze c’era anche chi, magari per non essere ripresa si toglieva anche le forcine.

Questo trattamento non era riservato a tutte, però. Secondo la Basta c’era infatti una grande disparità di trattamento, quasi prendendo di mira alcune ragazze- la ginnasta ricorda Nina Corradini tra le altre.

La difesa

Agnese,che ha testimoniato per prima, ha invece difeso l’allenatrice. “E’ un ambiente per quanto mi riguarda sempre sereno, consono per fare lavoro di alto livello.” Spiega. “Ricordo dei momenti più pesanti di altri durante gli allenamenti, ma ritengo che a volte sia anche opportuno creare dei momenti più difficili. Non ricordo aggressioni fisiche o verbali”. Racconta però anche di certe situazioni dove l’allenatrice se la prendeva con loro con frasi o insulti, ma dà la colpa alle situazioni stressanti prima delle esibizioni o di fronte a errori commessi più volte. Esclude che le istruttrici prendessero di mira certe ragazze più che altre, ma ammette di aver assistito a correzioni personali, citando la compagna Beatrice Tornatore. ” È capitato sentire l’allenatrice rivolgerle frasi come ‘testa di c…’ o ‘se fai male l’esercizio ti tiro una sberla’, ma ricordo anche il contesto non aggressivo in cui avveniva. Beatrice lo percepiva in modo diverso, era molto insicura”.

Il problema

La Duranti ha involontariamente centrato uno dei punti cruciali di questa faccenda: la sensibilità.

Se da un lato può anche starci lo scherzo o la presa in giro, per quanto pesanti e inappropriate possano essere, è necessario considerare la sensibilità delle ragazze. Non è detto che se un paio di ginnaste vedono gli insulti come una sciocchezza o un gioco tutte la pensano così. Molte delle allieve dell’Accademia sono anche molto giovani e magari già insicure di sé, si preoccupano del loro aspetto e del loro peso, indipendentemente dallo sport praticato.

Se inoltre si aggiungono le umiliazioni dell’allenatrice, che dovrebbe essere una figura di riferimento, è normale che le ragazze si sentano in soggezione e cerchino di accontentare le allenatrici a discapito della loro salute, fisica e mentale

“Già tutto questo sta incidendo notevolmente sulla tranquillità del lavoro che credo io e lo staff siamo riusciti con grande professionalità a portare avanti. Naturalmente preoccupa il fatto di affrontare le prossime competizioni con ancora questa situazione aperta” ha detto la Maccarani, uscendo dal tribunale.

Non solo…

Non solo a Desio e non solo nella ginnastica ritmica possono accadere questi avvenimenti: l’allenatrice di ginnastica artistica di una società di Imola è stata accusata di maltrattamenti ai danni di quattro allieve, anche gli Stati Uniti sono stati travolti da diversi scandali, primo tra tutti quello dell’osteopata della nazionale di ginnastica artistica Larry Nassar condannato per abusi sessuali su oltre 500 atlete, a Treviso l’allenatrice Moira Ferrari è stata rinviata a giudizio per aver dato uno schiaffo a una ginnasta di 8 anni e a Brescia la procura sta indagando su diversi casi di violenze verbali.

La Maccarani e la Tishina rischiano diverse sanzioni: si va dalla semplice ammonizione, alla sospensione fino a 2 anni, fino alla radiazione, ma sapremo di più dopo le nuove udienze che cominceranno a Ottobre.

 

 

 

 

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LA GUERRA DE UCRANIA

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Los alumnos que han participado este curso en el programa Erasmus y el coordinador del programa, el gran Enrique Caballero, comparten mantel (o al menos mesa) con Ángel Gómez y Alejandro González Terriza y charlan sobre la guerra en Ucrania y sus muchos afluentes y derivados: el paso de una mentalidad general pacifista a una belicista, las consecuencias actuales en nuestra economía, las terribles que podría tener el uso de armas nucleares y el precedente de las múltiples guerras que han venido produciéndose desde el final de la Segunda Guerra Mundial, como la guerra fría, las guerras de Corea y Vietnam, la guerra de Afganistán, la guerra entre Irán e Irak y la guerra del Golfo.

Al final del programa, los alumnos comentan también su experiencia positiva en los países donde han estado de intercambio, como Grecia y Rumanía.

Intervienen Miguel Martínez y Alejandro González Barbero (alumnos de 4º de ESO), Ana Miranda y Asiel Sierra (1º de Bachillerato) y Gabriel González y Sergio Morales (2º de Bachillerato).

Abrimos con Black Sabbath (War Pigs, 1970) y cerramos con Sting (Russians, 1985).

Podéis clicar en el siguiente enlace para acceder al audio en la web de nuestra radio.

https://radioedu.educarex.es/radioelcandil/2023/05/14/la-guerra-en-ucrania/

 

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PAROLE E VIOLENZA/A cosa porta la brutalità

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Secondo l’ONU, la violenza è “qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violanza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”.

Che cos’è la violenza? 

Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte le forme di violenza da quelle psicologiche e fisiche, a quelle sessuali, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino ai femminicidi. Quest’ultimo può essere causato per discriminazione di sesso o per gelosia.

Un triste fatto riguardo alla violenza è accaduto alla ventitrenne di Genova Giulia Donato. Si tratta di un omicidio, avvenuto nel quartiere di Pontedecimo: una guardia giurata di 32 anni, Andrea Incorvaia, ha sparato alla fidanzata Giulia, togliendole la vita. La giovane frequentava l’uomo da circa un anno. Si pensa che la causa dell’omicidio sia la forte gelosia che provava l’uomo.

E i dati in Italia? 

Sono già 59 gli omicidi che sono stati registrati dall’inizio del 2023, con 31 vittime donne di cui 11 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Uomini che non accettano un “basta” o che non accettano che la donna possa decidere quando e come lasciarli. Non si tratta di fenomeni rari, ma di eventi che ormai sono all’ordine del giorno su giornali, telegiornali e radio e che si verificano in modo allarmante ogni anno.

e secondo la costituzione italiana? 

Secondo l’articolo numero 13 della nostra costituzione:”La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.” La libertà di un individuo è intoccabile e ancora di più decidere di mettere fine alla vita di una persona. Non si può obbligare una persona a rimanere come un detenuto in carcere a casa sua o a casa di un familiare, di un amico o del fidanzato. Solo lo stato giudiziario, può decidere della vita civile di un individuo, in base al reato subito. Sempre tenendo conto del rispetto dei valori umani. Come viene detto nell’articolo 2 della costituzione, lo stato riconosce e garantisce tutti i diritti dell’uomo, anche se molto spesso vengono violati.

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