ATTUALITÀ/Franciscus

“Con profondo dolore devo annunciare la morte del nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 del 21 aprile il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”.

Queste sono le parole pronunciate dal cardinale irlandese Kevin Joseph Farrell presso la cappella di Casa Santa Marta dal Camerlengo.

La morte del Pontefice è stata un susseguirsi di cedimenti organici: un ictus cerebrale seguito da un coma e, a dare il colpo di grazia, un collasso cardiocircolatorio.

La notizia ha scosso tutto il mondo e i fedeli sono ancora sotto shock; il governo Italiano ha emanato il lutto nazionale che durerà cinque giorni.

-IL PAPA DEI POVERI

Nato il 17 dicembre del 1936 nel quartiere di Flores a Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, è il figlio di due immigrati piemontesi.

Ottenne un diploma tecnico-chimico in Argentina e, in seguito, fece dei lavori semplici.

All’età di ventidue anni iniziò i suoi studi a Buenos Aires e li concluse in Cile dove conseguì una laurea in filosofia; successivamente fù insegnante di letteratura e filosofia per due anni.

Al termine degli anni sessanta viene nominato sacerdote dall’arcivescovo di Buenos Aires.

Negli anni settanta viene proclamato provinciale dei Gesuiti dell’Argentina.

Gli anni novanta di Bergoglio sono decisivi: conobbe il cardinale Quarracino che lo volle come suo collaboratore a Buenos Aires e così, papa Giovanni II, nominò Jorge vescovo titolare di Auca e ausiliare di Quarracino nella capitale argentina.

Dopo essere diventato cardinale, ricoprì in seguito la figura di relatore generale aggiunto durante un’assemblea del Sinodo dei vescovi. Nel mentre la sua figura acquistò molta popolarità nell’America Latina e nel resto del mondo; partecipò inoltre al Conclave di Benedetto XVI dove era uno dei candidati in lizza.

Come arcivescovo di Buenos Aires, ha promosso un progetto missionario focalizzato sulla comunione e sull’evangelizzazione, con saldi principi: promuovere una Chiesa fatta  di comunità accoglienti con laici attivi impegnata nell’evangelizzazione urbana e nell’aiuto ai bisognosi; questo approccio si concretizzò in una campagna nazionale di solidarietà che guarda con speranza alle linee guida per l’evangelizzazione dell’America Latina delineate ad Aparecida.

Dopo che papa Ratzinger si ritirò dalla carica, a causa dell’insonnia che gli era venuta dopo l’ascesa al soglio pontificio, Jorge divenne papa e prese il nome di Francesco.

Fin da subito si dimostrò un papa umile ma che aveva le idee ben chiare: riformare la Chiesa cattolica e renderla un posto migliore.

-CERIMONIE FUNEBRI

Le cerimonie funebri in onore di papa Francesco si svolgeranno sabato alle dieci del mattino.

Molte personalità politiche estere di spicco saranno presenti al funerale del Santo Padre tra cui: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, il presidente della Francia Emmanuel Macron,il presidente dell’Argentina Javier Milei, i monarchi di Spagna Felipe VI e Letizia, la presidentessa della Commissione UE Ursula Von Der Leyen e molti altri ancora; manca invece all’appello il presidente della Russia Vladimir Putin, ma, al suo posto, rappresenterà la Russia la ministra della cultura Olga Lyubimova.

Al funerale presenzieranno oltre ventimila persone e verrà cerimoniato dal cardinale decano Giovanni Battista Re.

-EREDITÀ DI PAPA FRANCESCO

L’ eredità che il Santo Padre ha lasciato al mondo è la sintesi dei suoi 12 anni di pontificato: la misericordia è stata sicuramente il valore più importante per Francesco, che ha persino convocato il Giubileo Straordinario per la Misericordia nel 2015; la compassione e l’accoglienza verso gli emarginati sono stati i pilastri del suo mandato; la cura verso i più poveri ha segnato tutta la sua vita, denunciando le ingiustizie e le disuguaglianze sociali e aiutando le comunità bisognose.

Papa Francesco ha inoltre promosso il dialogo interreligioso, spesso partecipando a eventi e viaggiando per incontrare i maggiori esponenti delle altre religioni. In occasione del Viaggio Apostolico del 2019 negli Emirati Arabi aveva, ad esempio, firmato con il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”.

In questo si afferma che Dio ha “creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro”.

Il Santo Padre ha inoltre spinto per creare una Chiesa più trasparente e semplice nella sua struttura: ha fin da subito preferito alloggiare a Casa Santa Marta invece che nel Palazzo Apostolico, e ha anche predisposto una formula più semplice riguardo il funerale, previsto per sabato.

-E ORA CHE SUCCEDE

“Ora che succede?” Questa è la domanda che tutto il mondo si sta facendo, cosa succederà adesso, come si sceglie un papa e chi sarà il prossimo?

Per decidere un nuovo papa si deve fare un Conclave, ossia, un assemblea nella quale si riuniscono tutti i cardinali- quest’anno sono 135- ed essi votano un nuovo papa; durante il Conclave i cardinali vengono chiusi nella Cappella Sistina e li non possono avere contatti con il mondo esterno.

Al momento non si sa la data precisa del Conclave ma, secondo il testo liturgico, si deve tenere tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dopo la morte del pontefice, quindi si presuppone che sarà tra il 5 e il 10 di maggio.

In questi giorni stanno uscendo molti nomi per il posto vacante tra i quali quattro hanno attirato maggiormente l’attenzione:quelli dei due italiani Mario Zuppi (arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana) e Pietro Parolin (Segretario di Stato della Santa Sede), il filippino Luis Antonio Tagle (arcivescovo di Manila e prefetto per l’evangelizzazione dei popoli) e infine il congolese Fridolin Ambongo Besungu (arcivescovo di Kinshasa).

 

Di Mattia Cioffi e Giulia Gazzale

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