La cosa che viene più facile al mondo è provare sentimenti.

Quelli più forti spesso portano a piangere. Un’azione resa sempre più ridicola negli anni, ma che tutto il mondo compie. È una valvola di sfogo. C’è chi “evita le emozioni”, facendo ciò che li rende felici, ma dopotutto ci si ritrova sempre a fare i conti con noi stessi.

Ecco quindi 7 motivi per cui piangiamo:

1) Possiamo piangere per amore. Non solo per il dolore che può dare l’esser stati lasciati dalla persona amata, ma anche per la mera esistenza di questo sentimento nel nostro corpo e nella nostra mente;

2) Piangiamo per dolore fisico o psicologico. Un dolore particolarmente forte come la rottura di un arto porta istintivamente alle lacrime, ma anche la morte di un caro e la conseguente rottura morale con questo porta spessissimo a bagnarsi le gote;

3) Quando proviamo una felicità particolarmente incontenibile. La conquista di un obiettivo importante, un nostro caro che si riprende da una malattia o, semplicemente, un istante in cui ci si rende conto di stare veramente bene;

4) Si può piangere per solitudine. Sentirsi soli porta spesso a chiudersi in sé stessi, e ciò, purtroppo, porta a piangere molto e in modo parecchio sofferente;

5) In modo simile, ma forse più “brutto” psicologicamente parlando, si piange per depressione. Le persone depresse, in alcuni casi, sentendosi in soggezione cominciano a piangere, poiché si sentono violate (ovviamente questo fattore della depressione cambia di persona in persona, ma più di uno sono i casi simili a questo);

6) Capita di piangere perché dobbiamo, metaforicamente, far uscire da noi stessi ciò che ci portiamo dentro;

7) Ed infine piangiamo perché, dopotutto, piangere è bello. Torneremo a pensarci e ci renderemo conto di quanto sia stato utile e bello quel momento di intimità in cui c’eravamo solamente noi e nessun’altro