L’importanza di scegliere

“Questi non hanno speranza di morte,
E la lor cieca vita è tanto bassa,
Che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
Misericordia e giustizia li sdegna:
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.”

Queste le parole con cui il più sommo dei poeti, Dante Alighieri, relega le anime degli ignavi, coloro che in vita non presero mai una posizione, nell’Antinferno: immeritevoli non solo del Paradiso, ma anche dell’Inferno stesso.
Il mio percorso da liceale sta volgendo al termine, e come ogni studente che coltiva dentro di se il desiderio, e il volere, di continuare la propria carriera scolastica, ho un pallino fisso in testa, che in qualcuno è ben distinto già da tempo, e in altri è ancora nascosto, timido, nella penombra: la scelta dell’università.
A tal proposito, la scuola che io frequento, il Liceo Giovanni da Vigo, ha organizzato una settimana in cui vari professionisti, di svariati ambiti lavorativi, sono stati accolti nelle classi dell’istituto e hanno avuto modo di presentare, agli studenti del quarto e quinto anno, il proprio mestiere, fornendo interessanti e utili esperienze personali.
Tutto ciò ha avuto come obiettivo quello di fornire più informazioni possibili in vista della scelta, scolastica o lavorativa, circa il nostro futuro.
Scelta. Beh, la vita è cosparsa di scelte.
Kierkegaard ci dice che esistere significa scegliere, e che l’individuo è quello che decide di scegliere. Il filosofo inoltre teorizza che la possibilità di scegliere, in realtà, non rappresenti la libertà dell’uomo, bensì il contrario, poiché l’uomo non può sottrarsi alla scelta, dal momento che pure il non-scegliere è una forma di scelta.
Ricollegandomi alla citazione in apertura, vorrei fare capire come, dal mio punto di vista, la cosa più importante sia prendere una decisione, chiaramente nel modo più razionale possibile: io vedo la scelta come il primo grande passo di qualsiasi progetto una persona abbia. Sostengo inoltre che il timore di fare la scelta sbagliata sia assolutamente naturale e che faccia parte del gioco, e, in quanto tale, non bisogna permettere che essa diventi un blocco che ci devii sulla errata via della non-scelta; non è detto che la scelta che oggi ci sembra sbagliata, non si riveli, in futuro, la scelta più giusta che potessimo aver mai preso.
Ritengo utile a tal proposito citare un libro che ho recentemente letto: ‘The Paradox of Choice’, di Barry Schawartz (noto docente di teorie sociali negli USA), nel quale egli sostiene che avere tantissime scelte significhi, paradossalmente, non averne. Un chiaro esempio è quello di un bambino che, davanti a una pseudo-infinita varietà di caramelle, non sa più quale scegliere. Condivido il pensiero esposto dallo psicologo americano, e sostengo che questo sia, in sintesi, uno dei principali motivi per cui una persona alle volte si ritrovi a non scegliere, quasi soffocato dalla, potremmo dire, esagerata, gamma di scelta.
In risposta a Kierkegaard, è interessante citare il filosofo francese Jean-Paul Sartre, il quale sosteneva che la possibilità di effettuare una scelta a discapito di un’altra dovesse essere identificata con la libertà dell’uomo. Ancora più interessante trovo il cercare di captare e rielaborare personalmente le principali argomentazioni dei due filosofi in questione. Io ad esempio, nonostante condivida le tesi di Kierkegaard per cui l’uomo non possa sottrarsi al dover fare una scelta, mi trovo più in linea col pensiero di Sartre, forse perché mi piace definirmi ottimista, ma credo fortemente che ognuno sia libero di prendere le proprie decisioni, e che chi sostiene il contrario, spesso, usi ciò come scusa.
Tornando alla settimana di alternanza, la lezione a cui ho partecipato con più interesse è stata quella tenuta della Dott.ssa Pelosin, una fisioterapista affermata che ci ha raccontato a grandi linee le tappe principali del suo percorso formativo. Essendo sempre stato orientato verso fisioterapia, ho avuto piacere a scambiare in privato due parole con la dott.ssa, la quale mi ha fornito ulteriori consigli e informazioni, che hanno rafforzato maggiormente la mia decisione.
Io ho preso la mia decisione: fisioterapia ci vediamo a Settembre!

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