Roma e Liverpool si uniscono nel calcio e nella solidarietà

di Maria Elena Cassinelli –

Alla luce dei violenti contrasti tra ultras che hanno avuto luogo ad Anfield in occasione della semifinale di Champions, colpisce la grande solidarietà dimostrata da Roma e Liverpool nei confronti di Sean Cox. Il tifoso irlandese, gravemente ferito durante gli scontri tra tifosi avvenuti proprio lo scorso 25 aprile nell’area di Venmore Street, è tutt’ora ricoverato in coma farmacologico all’ospedale di Walton Hall Neurogical Centre.

I familiari di Sean Cox ringraziano i tifosi di ambo le parti per la “solidarietà e sincerità ricevuta nel corso dell’ultima settimana” nel breve comunicato posto sullo striscione con cui i tifosi gli hanno dedicato la vittoria.

Piccoli gesti come questi, compiuti da gente onesta che vede lo sport come l’occasione per incontrare persone con la stessa passione, riescono ad offuscare gli atti deplorevoli di quei pochi fanatici che pensano di poter utilizzare gli eventi sportivi per esprimere le proprie frustrazioni personali.
Recarsi allo stadio per vedere una partita di calcio dal vivo ha un significato che va ben al di là di “trovarsi una curva da cui gridare” e decidere per quale squadra simpatizzare non significa, certo, scegliere con quale esercito schierarsi. Capire il vero significato dello sport è importante per evitare che una piccola “scaramuccia da taverna” si trasformi in una guerra di secessione.

Dopo la storia commovente raccontata nell’articolo di Emanuele Canessa, #SharingSaturday vi propone una breve riflessione su un atto di generosità nato da un altro incidente in ambito sportivo. 

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