VIVERE NELLA LEGALITA’/Contro la mafia ai tempi del CoViD

Da un paio di anni il nostro liceo propone agli alunni di quinta un progetto sulla legalità, nato da un incontro fortunato, in cui i ragazzi hanno avuto modo di conoscere uno spaccato particolare della realtà  siciliana, nello specifico la lotta contro la mafia.

L’argomento è stato trattato durante un’assemblea di istituto, organizzata dalla sede di Recco, con alcuni membri della Cooperativa “Sicilia giusta e saporita”, nella quale si è parlato di rifiutare il racket, di denunciare i tentativi di estorsione e di promuovere i prodotti “sani” e tipici della Sicilia, coltivati anche nei terreni sequestrati e/o confiscati alla mafia.

Ascoltando i loro racconti nei ragazzi è nato il desiderio di sostenerli nella loro quotidiana battaglia contro la mafia: hanno capito la loro fatica nel trovare appoggio e collaborazione, la loro paura nel vivere costantemente una sfida e conseguentemente una minaccia, le loro difficoltà nel lottare contro una mentalità mafiosa e individualista, senza sapere di chi potersi fidare.

E’ nata quindi la necessità di fare qualcosa di concreto per sostenere queste iniziative antiracket e così, da semplici alunni di una V liceo scientifico, sono diventati una squadra di reporter pronti a scendere concretamente in campo per realizzare il loro servizio “Consapevoli del nostro futuro: guida al consumo critico” nel 2018 e “Vivere nella legalità: luci e ombre” nel 2019, da cui sono nati i due libri omonimi i cui proventi sono stati devoluti al Centro d’Ascolto del nostro territorio (un progetto nato a 1200 Km di distanza che ha portato aiuto alle persone in difficoltà vicino a noi).

A settembre nel 2018 e a ottobre nel 2019, grazie alle Associazioni “ Libero Futuro” e “I giusti di Sicilia”, per una settimana i ragazzi si sono immersi nella realtà siciliana: hanno lavorato in un oliveto confiscato nella zona di Selinunte, hanno incontrato imprenditori, vittime di tentata estorsione, magistrati della Procura di Marsala che ogni giorno, senza orario, dedicano la loro vita ad amministrare la giustizia, titolari di aziende “sane” che gestiscono terreni sequestrati e giornalisti che con coraggio si occupano di criminalità organizzata e corruzione.

Hanno visitato beni confiscati trasformati in “beni di tutti” e hanno toccato da vicino la terra dove grandi uomini sono caduti.

I ragazzi hanno imparato a lavorare in équipe, a fare e a farsi delle domande, a non avere paura di manifestare le proprie emozioni, a stare attenti non solo all’uso delle parole, ma anche al tono della voce e alle espressioni del viso. Hanno respirato il coraggio, il senso del dovere, la solitudine e anche lo sconforto.

Approfondire questa tematica ha permesso loro di comprendere meglio le ragioni  del declino del mezzogiorno e soprattutto i lacciuoli che impediscono a questi territori di decollare economicamente, nonché di  riconoscere le infiltrazioni della mafia al nord e prendere atto che bisogna combattere la cultura dell’omertà e che le scelte quotidiane di ciascuno determinano la sconfitta dell’atteggiamento mafioso.

Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, non si è potuto proporre alle quinte il percorso siciliano. Il progetto è stato però talmente coinvolgente, formativo ed emozionante che agli occhi di un docente diventa fondamentale che anche altri ragazzi possano vivere un’esperienza simile

Da qui è nata l’idea “Vivere nella legalità: incontro con testimoni del nostro tempo”, progetto che prevede 4 incontri – interviste in remoto, preparate e gestite dagli alunni delle classi quinte, con persone che, in modo diverso, hanno dedicato la loro vita ad “abituare tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza …”

Le interviste avranno cadenza mensile e la prima si svolgerà su piattaforma zoom venerdì 18 dicembre alle ore 10.00 e sarà condotta da un gruppo di alunni della 5H lng. Potrete leggere nei giorni successivi l’intervista su sharing.

Oltre a seguire le interviste, sempre su sharing, con gli altri “testimoni”, verranno realizzate dai ragazzi, che hanno aderito al progetto, anche delle videointerviste sui temi affrontati a persone comuni.

Non ci resta quindi che tuffarci in questa nuova avventura!