CULTURA/Il giornalismo, l’arma più potente della storia

Come ogni anno, con la ripresa della routine scolastica, riprende anche la produzione di articoli del nostro istituto su sharing school. In occasione di questo nuovo inizio, oggi esploreremo le origini del giornalismo, dai monaci amanuensi, passando per l’illuminismo, fino ad arrivare ai giorni nostri con la diffusione delle notizie tramite i media. Alla fine del quindicesimo secolo in Europa la diffusione delle notizie avveniva grazie ai monaci e agli storici ecclesiastici, queste lettere venivano trasmesse soprattutto per motivi finanziari o ecclesiastici. La svolta avvenne nel 1563 quando il doge di Venezia commissionò il primo vero e proprio volantino, serviva per comunicare agli abitanti della città i successi militari ed economici che la repubblica marinara portava a termine; il reportage veniva pubblicato mensilmente e ogni copia era trascritta a mano.

La successiva rivoluzione avviene intorno al 1700, in Inghilterra nascono i primi quotidiani locali, tra questi possiamo ricordare il Daily Post e il News Letter, tutt’ora in produzione da più di 250 anni; ricordiamo che ogni singola copia doveva essere stampata tramite i caratteri mobili, questo ci fa capire quanto tra il 1500 e il 1700 sia cresciuta la fame di notizie dei cittadini europei, portando i giornali da pubblicare una volta al mese a tutti i giorni. Con l’illuminismo la stampa diventa il mezzo di comunicazione principale degli studiosi per divulgare le loro teorie e studi, tra tutti il periodico più importante nato da quest’epoca è “Il Caffè” dei fratelli Verri, con questo le classi emergenti si imposero in Italia e le ideologie medievali, fortemente radicate nella penisola, iniziarono a sgretolarsi.

In seguito alla rivoluzione industriale i giornali iniziano anche a stampare dei volantini volti a pubblicizzare loro stessi o altre attività locali, in questo modo gl’introiti aumentano esponenzialmente insieme alla richiesta. Le redazioni ottengono un boom nel 1800 con la diffusione del telegrafo, questo permette di accorciare notevolmente le tempistiche con cui i giornalisti comunicavano le notizie alla casa madre; contemporanea del telegrafo è la rotativa, un macchinario formato da due o più cilindri che permetteva di stampare contemporaneamente sia sulla fronte che sul retro del foglio in modo continuo, senza la necessità di cambiare giornale ogni volta, in seguito la bobina ottenuta veniva tagliata nei diversi quotidiani. Già nel 1830 le copie dei giornali venivano diffuse tramite i treni a vapore che andarono a sostituire i carri molto più lenti; alla metà del 1800 nascono a Parigi, Berlino, Londra e New York le prime agenzie di notizie, queste avevano il compito di fornire quotidianamente, e nel modo più rapido possibile, le notizie alle case editrici; il secolo non è ancora concluso che la stampa vede sorgere quelle che tutt’oggi sono considerate le rivoluzioni più significative in ambito giornalistico, nel 1865 nasce la macchina da scrivere moderna, dando vita alla professione del dattilografo, e nel 1876 il telefono è già in tutte le case editrici di Europa e America.

Nel 1960 con lo sviluppo di internet nasce il giornalismo partecipativo, in questa forma di divulgazione i diversi utenti che hanno accesso ai media possono scrivere liberamente le informazioni, questa modalità non ha lo scopo di produrre un guadagno per l’utente, ma ha solo lo scopo di hobby; inoltre permette di costruire l’identità della propria epoca storica al singolo cittadino, senza essere necessariamente regolato da una casa editrice che potrebbe avere un certo orientamento ideologico e politico. Oggi la fruibilità delle notizie è cresciuta notevolmente e questo, come ogni cosa, ha portato sia dei riscontri positivi che negativi, proprio perché le notizie sul web sono libere da vincoli e controlli, spesso affiorano tra di loro anche diverse fake news; quindi è vero: in quest’epoca è più facile accedere a dati, ricerche e notizie, però noi dobbiamo avere la discrezione di distinguere quelle vere da quelle che mirano soltanto a fare disinformazione.

Il giornalismo non è uno semplice stile letterario, è la forza che muove le masse, è l’arma che manipola le menti, è l’inizio della libertà e la fine dell’arbitrio.

 

“Ovunque la gente confonde ciò che legge sui giornali con le notizie.”  – A.J. Liebling

“Per godere degli inestimabili benefici che la libertà della stampa assicura, è necessario sottomettere gli inevitabili mali che provoca.”  – Visconte Alexis de Tocqueville

 

Samuele Cignatta