Un buco nero dentro ognuno di noi

Mercoledì 10 aprile 2019 sarà sicuramente ricordata come una data molto importante: è stata pubblicata la prima immagine di un buco nero.

I buchi neri, nonostante gli studi di Einstein e Hawking, sono corpi celesti attorno ai quali aleggia ancora un alone di mistero molto grande: le uniche informazioni certe su di essi parlano di una curvatura delle spaziotempo tale da non permettere neanche alla luce di sfuggirvi. Essendo impossibili da osservare direttamente, sono sempre stati studiati attraverso gli effetti sui corpi vicini; proprio per questo averne ottenuto un’immagine è così importante. Da qui in poi, il modo con cui l’uomo guarda il cielo potrebbe cambiare totalmente.

Tuttavia, oltre alla scoperta rivoluzionaria in sé, questa immagine fornisce numerosi altri punti di vista, ad esempio: in un periodo storico come questo, nel quale l’uomo sta facendo passi da gigante, a cosa si potrebbe arrivare col progresso scientifico?

Si pensi agli enormi sviluppi in campo robotico e, appunto, astronomico; essi sono i due fondamentali protagonisti di qualsivoglia romanzo o film di stampo fantascientifico, eppure in essi finisce sempre che l’uomo commette un errore nel tentativo di superarsi, diventa quindi tracotante. E allora ecco la ribellione delle macchine e i viaggi nel tempo senza possibilità di ritorno.

Ciononostante, nessuno pensa mai al perchè l’uomo cada in tale errore. Egli sembra essere talmente in difficoltà nel comprendere se stesso da ricercare quanto di più assurdo gli esista intorno, convinto che questi gli darà degli indizi per capirsi.

E’ stupefacente pensare come l’essere umano, nel costante tentativo di essere migliore, non consideri mai i rischi e le conseguenze delle proprie azioni.

Forse, prima di inventare un robot che ci risolva ogni problema, dovremmo trovare un modo per curarci da soli; forse, prima di voler sapere cosa risieda in un buco nero, dovremmo comprendere cosa ci sia dentro noi stessi; forse, prima di voler essere eterni, dovremmo voler esser felici.

O forse siamo dei particolari buchi neri che non capiscono come sia possibile che la luce continui a sfuggirvi.