CHE BRUTTO AMBIENTE/Il caro affitto picchia duro, i giovani rispondono

Il caro affitto, problema che in Italia colpisce tutte le fasce di età, indipendentemente dal reddito dei cittadini.

Ma quali sono le cause e soprattutto perché grava così tanto sulle spalle degli Italiani?

IL PROBLEMA DELL’INCREMENTO DEI PREZZI

L’incremento dei prezzi dei piccoli appartamenti è in crescita costante, ma dov’è il problema? Chi è danneggiato da questa crescita dei prezzi?

In primo luogo gli studenti. Milano ad esempio è una città ricca di università, molte sono nel

centro della città, ed i giovani per ottimizzare il tempo cercano appartamenti vicino alle sedi

di studio, ma i prezzi elevati impediscono l’affitto e spesso devono accontentarsi di trovare

alloggi anche molto distanti. Come se non bastasse gli appartamenti vicini sono molto

piccoli e si riducono anche a soli 30 metri quadri, che bastano per una stanza di dimensioni

normali, ma mettete una cucina, un letto e, visto che si tratta di studenti, una piccola

scrivania, e lo spazio abitabile diminuisce ancora. Può uno studente essere costretto ad

abitare in 20 metri quadrati e pagare un affitto che in altre parti d’Italia corrisponde a quello

di una casa di circa 80?

 

LA REAZIONE DEI GIOVANI

I giovani studenti non hanno colpa di quello che è l’aumento dei prezzi, ma mostrano il loro

parere e la loro posizione in merito in altri modi, primo tra questi è quello di manifestare. Le

proteste studentesche dilagano nella città metropolitana di Milano, le tende davanti alle

università vengono piazzate dagli studenti per protestare. La gente che passa si chiede

come sia possibile che i giovani facciano tutto questo, molti ritengono che non serva a niente

“fare i capricci” in questo modo, ma una cosa è certa: questi “capricci” hanno attirato

l’attenzione e sempre più persone, programmi televisivi ed articoli – questo ne è un esempio

– ne parlano. Non è questo lo scopo delle manifestazioni? Infatti quello degli studenti che

piantano le tende davanti alle scuole è un gesto simbolico, stanno dicendo che loro ci sono e

che andare avanti così è impossibile.

 

IL PERCHÉ DELLE MANIFESTAZIONI

I giovani manifestano il loro disappunto e evidenziano la criticità di un problema come quello

degli affitti. Questo è un tema molto sentito ed è bene affrontare questo argomento anche

dal punto di vista governativo. Perché non risolvere questi problemi subito? In un modo o

nell’altro si dovrà trovare una soluzione e bisogna farlo prima che emergano altri problemi. Il

tempo passa, se sei arrivato a questo punto guarda l’orologio e ti renderai conto tu stesso

che il tempo non si ferma e perciò non si può sprecare.

 

LE CAUSE

Come ben sappiamo Milano è, sin dai suoi albori, una vera e propria capitale sia culturale che sociale per il mondo intero, questa grande attrazione che la città ha da sempre esercitato verso tutti i paesi esteri le ha permesso di progredire molto più velocemente rispetto al resto della penisola; ma che conseguenze ha avuto questa evoluzione urbana irrefrenabile ed incontrollata sul profilo economico e sociale della metropoli?

Possiamo individuare due facce della stessa medaglia: infatti questa evoluzione ha permesso alla città di costituire un solido mercato immobiliare che ogni anno registra entrate da capogiro, ciò nonostante anche il mercato immobiliare ha i suoi contro e tra questi possiamo evidenziare il fatto che lo stato italiano, avendoci investito così tanto, ha contribuito, seppur inconsapevolmente, a fossilizzare la società stessa; difatti c’è una stretta correlazione tra investimenti immobiliari e politiche di affitto, più è alto il tasso di investimenti esercitati sul mercato immobiliare italiano più, secondo i grafici, è minore quello delle politiche di affitto e più è basso l’investimento sulle politiche di affitto più diminuirà di conseguenza la percentuale di affitti, a Milano per esempio questa percentuale è passata dal 55% al 28% in soli 15 anni.

Da quel che abbiamo potuto analizzare in precedenza possiamo arrivare a dedurre che il tasso demografico di una città, in questo caso Milano, è direttamente proporzionale alla percentuale di cittadini che risiedono in locali di loro proprietà e a quella di coloro che abitano in affitto, a loro volta influenzati dagli investimenti che sono stati effettuati dallo stato in passato sulle politiche di affitto.

 

IL PUNTO DI NON RITORNO

Il lento e sempre più progressivo affermarsi dei mercati influisce anche sul fatto che viene fissato un prezzo immobiliare sempre più elevato, in questo modo, a causa dei costi spropositati, le famiglie in difficoltà saranno costrette a lasciare i grandi centri urbani, facendo di conseguenza lievitare il numero di pendolari e quindi la richiesta legata ai servizi pubblici; inoltre il vero problema è che anche la ripopolazione delle metropoli sarà ostacolata per lo stesso motivo; questi due fattori combinati assieme tareranno il target dei servizi e del costo della vita ad un livello superiore, dando vita ad una vera e propria omologazione di massa per riconoscimenti, cioè in base alle finanze di una famiglia.

 

LE EVENTUALI SOLUZIONI

Per evitare questo isolamento dei comuni si dovrebbe procedere intraprendendo una vera e propria inversione a “u”, spieghiamoci meglio: se è vero che il costo degli affitti dipende da quanto lo stato italiano ha investito sulle politiche di affitto, le quali sono a loro volta influenzate dall’andamento del mercato immobiliare, ciò significa che se lo Stato ha il pieno controllo del corso del mercato immobiliare allora sarà anche in grado di monitorare e plasmare più adeguatamente le politiche di affitto e il flusso demografico, prima di singoli centri urbani e poi dell’intera penisola.