CINA/Il desiderio di libertà invade le piazze

Mentre tutto il mondo sembra essere tornato alla normalità, in Cina continuano le restrizioni anti-Covid.

L’evento scatenante

Il 26 novembre 2022 a Urumqi, nella provincia nord-occidentale dello Xinjiang, un palazzo di 15 piani è andato in fiamme e 10 persone hanno perso  la vita. Secondo alcune testimonianze, i soccorsi non sarebbero arrivati in tempo a causa delle restrizioni anti-covid, che avrebbero impedito l’accesso dei vigili del fuoco  all’edificio e ostacolato l’evacuazione.

Sul fronte opposto, però, le autorità di Urumqi, durante una conferenza stampa avvenuta poco dopo la triste vicenda, hanno sostenuto che le persone fossero pienamente in condizione di recarsi all’esterno del palazzo e che i video degli eventi, diffusi grazie ai social, non testimoniassero la verità.

Le proteste

Subito dopo l’accaduto, i cittadini di Pechino e Shanghai  sono scesi nelle strade delle loro città a manifestare, ripetendo a gran voce i loro slogan: “Xi Jinping dimettiti!”, “Vogliamo essere liberi!”, “Basta Covid, abbiamo fame!”. Queste frasi dimostrano l’esasperazione dei cinesi dopo tre lunghi anni senza libertà. Chi protesta spesso ha tra le mani un foglio bianco, che si esibisce come forte simbolo di lotta alla censura.

Infatti, la popolazione cinese è costretta  a sottoporsi a test molecolari quasi ogni giorno e a subire pesanti controlli e limitazioni della propria libertà di movimento e di azione.

Inoltre, per poter rientrare in Cina, se si arriva da un altra nazione, è obbligatorio eseguire un tampone molecolare 48 e 24 ore prima della partenza e, una volta atterrati, sono previsti 8 giorni di quarantena, di cui 5 in una apposita struttura e 3 nella propria abitazione.

Il numero dei manifestanti, difficile da quantificare, è probabilmente il più alto registrato dai moti pro democrazia del 1989.

Le conseguenze

Durante le manifestazioni diverse persone sono state arrestate e succesivamente sono stati rimossi dal web tutti i video a testimonianza i tali fatti. 

Ad ogni modo, dal 5 dicembre 2022 qualcosa è finalmente cambiato. Nella città di Kunming non sarà più obbligatorio mostrare un test antigenico negativo per poter accedere ai mezzi pubblici. E anche a Urunqi un nuovo inizio, con la riapertura di una strada pedonale della città e degli impianti sciistici.