ERDOGAN/La sedia negata

Momenti di imbarazzo durante il summit del 7 aprile, con la Presidente della Commissione che è finita relegata su un divano davanti al Ministro degli Esteri turco.

La visita dei leader dell’Unione Europea ad Ankara lascia in eredità un incidente di protocollo che sui social, tra numerose critiche, è stato già ribattezzato “sofagate”.

L’incidente diplomatico

La scena ripresa in un video diventato virale, girato all’interno di una fastosa sala riunioni del complesso presidenziale turco, mostra la Presidente della Commissione europea incerta su dove accomodarsi, mentre i due uomini restano seduti al loro posto: due sedie poste davanti alle bandiere della Turchia e dell’Ue. Von der Leyen, a quel punto, fissa per alcuni istanti i due, poi fa un gesto con la mano destra e sembra dire “um” o “ehm”. 

Così alla leader Ue viene offerto di sedersi su un divano beige, posizionato a quasi 4 metri di distanza da Erdogan e Michel e di fronte al Ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che ha uno status inferiore secondo il protocollo diplomatico.

Le reazioni

Il caso ha immediatamente scatenato una bufera internazionale; inoltre la visita dei due leader UE aveva già suscitato forti critiche perché due settimane fa Erdogan aveva ritirato la Turchia dalla Convenzione di Istanbul, un trattato internazionale che ha l’obiettivo di prevenire la violenza contro le donne. 

Dopo l’incontro, von der Leyen non ha menzionato direttamente l’incidente, ma ha espresso preoccupazione per i precedenti della Turchia.

Il portavoce della Commissione, Eric Mamer, a proposito del caso che si è aperto con un video, dichiarando:”La Presidente era chiaramente sorpresa, come si può notare dal video, ma ha preferito dare la priorità alla sostanza piuttosto che alle questioni di protocollo”.

Le giustificazioni

Tuttavia, anche dopo il ritorno a Bruxelles il team di Michel ha insistito che dal punto di vista del protocollo tutto era in ordine: erano Erdogan e Michel che si stavano effettivamente incontrando, von der Leyen era solo presente per partecipare alle discussioni bilaterali. 

Tecnicamente, la missione in Turchia era effettivamente un incarico che il Consiglio aveva dato al presidente Michel, ma la presidente della Commissione è il suo superiore perciò il protocollo “estetico” andava aggiornato. 

 

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