SPAGNA/La crisi migratoria a Ceuta

Negli ultimi giorni è sulla bocca di tutti i giornali e di tutte le tv la situazione nella città di Ceuta, città spagnola situata nel continente africano. Migliaia di migranti irregolari sono arrivati sull’isola spagnola a nuoto o a bordo di piccole imbarcazioni superando le barriere che limitano il confine e aumentando le tensioni tra Marocco e Spagna.

Il motivo delle tensioni

I motivi delle tensioni sono tante e sono in piedi da molto tempo tra cui la sovranità di Ceuta e Melilla, città spagnole rivendicate però dal Marocco, ma pare che il motivo principale sia il fatto che la Spagna abbia deciso di ospitare e curare in uno ospedale spagnolo Brahim Ghali, il segretario generale del movimento nazionalista Fronte Polisario. Questo movimento dopo una tregua trent’anni, lo scorso novembre ha ripreso a scontrarsi con i soldati marocchini per il controllo del Sahara occidentale, una lotta che dura da più di 40 anni, e la decisione della Spagna di schierarsi con Brahim Ghali ha offeso il governo marocchino che minacciò ritorsioni. La ritorsione del governo è quella da circa una settimana di smettere di presidiare i confini permettendo appunto ai migranti di passare le barriere, cosa molta insolita poiché la polizia dei comuni intorno a Ceuta sono conosciuti per la propria rigorosità. Il governo spagnolo, supportato moralmente dal Parlamento europeo, ha già informato la espulsione dalla Spagna di circa la metà dei migranti arrivati irregolarmente, pare però che le maniere utilizzate dalla Polizia Spagnola non siano state delle migliori e siano state fatte in maniera controversa.

L’accordo tra i due paesi

Spagna e Marocco hanno però un’accordo migratorio, infatti la Spagna fornisce soldi al governo marocchino in cambio di cooperazione sul flusso di migranti alle frontiere. Non è però la prima volta che il governo marocchino lascia passare volontariamente i migranti, infatti nell’agosto 2014  il governo marocchino si “vendicò” del Guardia Civil che fermò lo yacht del re di Marocco Mohamed VI, facendo passare per lo stretto di Gibilterra circa 3.000 migranti