CACCIA/Gli abbattimenti di cinghiale sono insufficienti

Nel territorio genovese, a causa del coronavirus, durante le fasi di zona rossa e arancione la caccia al cinghiale è stata sospesa e i grandi esemplari a spasso per le campagne e nelle strade cittadine sono aumentati.

Per la prima volta la percentuale di capi abbattuti è andata molto lontana dall’obiettivo fissato dal piano di controllo stilato da Regione Liguria e Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: rispetto al contingente autorizzato di 23.240 esemplari, i cinghiali abbattuti sono stati 14.721.

Situazione nel 2020

Dal 5 novembre 2020 i cacciatori della Liguria hanno potuto riprendere l’attività venatoria all’interno del territorio regionale senza nessuna prescrizione. L’ha comunicato il vicepresidente e assessore alla Caccia e all’Agricoltura Alessandro Piana alla luce del Dpcm risalente alla sera del giorno prima per cui la Liguria divenne zona gialla.

“È ovviamente vietato per i cacciatori liguri – precisa Piana – come per tutti i privati cittadini, muoversi verso le regioni in fascia arancione o rossa. Inoltre – conclude – anche tutti coloro che a livello hobbistico si dedicano alla coltura delle olive potranno recarsi ai frantoi per produrre olio dal proprio raccolto”.

Situazione nel 2021

Per tutto il mese di gennaio 2021, le squadre di caccia al cinghiale della Liguria hanno potuto proseguire la loro attività ancora per tutto questo mese, ma in molti sostengono che non basti questo periodo di tempo e che sia necessario un piano straordinario per ridurre il numero di esemplari.

I dati sugli abbattimenti effettuati, monitorati dagli uffici regionali, mostrano a fine dicembre una situazione fortemente ridimensionata rispetto alle stagioni precedenti, con una percentuale di cinghiali abbattuti, a livello regionale, di poco superiore al 43% del totale.

“La decisione della Regione Liguria era assolutamente necessaria – commenta Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria -.  Ma è evidente che occorrono altri interventi da affiancare all’attività  venatoria.  Chiediamo da tempo impegni precisi per ridurre significativamente la presenza di ungulati che stanno devastando campi e coltivazioni oltre a rappresentare un costante pericolo per le persone. Cosa fare? Diffondere le gabbie di cattura e mettere a punto un piano straordinario di catture che vada al di là della semplice proroga dell’ampliamento del periodo di caccia”.

Per quanto riguarda il mese di febbraio 2021, la caccia di selezioni al capriolo, daino e cinghiale inizierà dal giorno 3 febbraio fino al giorno 24 febbraio, salvo nuove indicazioni.