di Daniela Tarquini e Camilla Podini

– Arcobaleni e cuori rossi protagonisti oggi per celebrare la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, un momento di riflessione e azione per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica e psicologica legata all’orientamento sessuale.
La scelta non è ricaduta a caso sulla giornata del 17 maggio, ma commemora la ricorrenza dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale dell’Organizzazione mondiale della sanità, avvenuta nel 1990.
Un filo lega generazioni di persone con esperienze, timori e speranze, in una salita resa meno ripida da chi ha lottato, da chi ha difeso, da chi si è esposto quando tutto sembrava perduto. Questa battaglia lunga decenni ha contribuito a rendere friabile il muro della discriminazione, oggi meno imponente di un tempo, ottenendo la prima legge sulle unioni civili, che riconosce e legalizza il matrimonio tra individui dello stesso sesso.
Emerge una comunità giovane e consapevole, sensibile alle problematiche della società attuale e vicina alle persone che subiscono ingiustizie e soprusi. L’hashtag che da ore occupa la prima posizione delle tendenze su Twitter ne è la dimostrazione: #omofobia è la parola d’ordine comune in migliaia di tweets, accompagnata da centinaia di colorate immagini con l’arcobaleno o dalle numerose manifestazioni. Manifestazioni che si stanno svolgendo nelle maggiori città del mondo tra sfilate, bandiere e soprattutto tanta felicità e amore.