L’illusione delle conoscenze

La scoperta del fuoco nella preistoria portò alla costruzione di armi.

La scoperta dell’atomo nel 1800 indusse alla creazione della bomba atomica.

L’avvento di internet nel XXI secolo ha condotto allo stalking.

I primi smartphones sono diventati una dipendenza.

La specie umana è stata da sempre e fino ad oggi capace di fare grandi invenzioni e grandi scoperte, è riuscita ad arrivare molto lontano, a svilupparsi sempre di più, fino ad arrivare ad una probabile quarta rivoluzione industriale. Le grandi scoperte hanno avuto enormi riscontri positivi per la società odierna: pensiamo per esempio agli enormi passi della medicina, che ci hanno permesso di salvare vite che in passato venivano considerate irrecuperabili.

Oppure pensiamo ai mezzi di trasporto che ci permettono di spostarci ovunque in qualsiasi momento e in brevissimo tempo.

O ancora alla scoperta del digitale che ha facilitato la quotidianità di molti di noi.

L’intelligenza dell’uomo ha, però, portato anche riscontri negativi. Le grandi scoperte hanno una faccia che rimane nascosta, o che forse, talvolta, vuole essere tenuta all’oscuro.

Nel 1954 gli Stati Uniti sganciarono una bomba a fusione termo nucleare nelle Isole Marshall ma sbagliarono i calcoli: la bomba risultò essere mille volte più potente di quella di Hiroshima. Migliaia di persone furono colpite dalle radiazioni, anche un peschereccio giapponese e un aereo militare incaricato di controllare la zona del lancio da un’altezza considerata sicura, che sicura non fu affatto.

Troppo spesso l’uomo si sente potente e invincibile di fronte alle sue scoperte, davanti alle grandi imprese, davanti alla prospettiva di guadagnare facilmente molto denaro. E questo è ciò che lo porta a fallire, ad agire di fretta, senza pensare. Vuole sentirsi ancora più forte. Sempre di più.

A volte un po’ più di umiltà e di coscienza potrebbe salvare la vita ad un’enormità di persone.

L’illusione della conoscenza, l’ignoranza, l’arroganza e l’avidità unite alla potenza e alle grandi scoperte tecnologiche a cui siamo riusciti ad arrivare, possono risultare molto pericolose per il nostro mondo. [tps_footer][/tps_footer]Le finte notizie arrivano in un battibaleno, mentre l’ignoranza umana non ha orizzonti.

Come disse Schopenhauer “Non vi è nulla che dia il senso dell’infinito quanto la stupidità umana”.Spesso confondiamo quello che sappiamo davvero ed è nella nostra mente con quello che crediamo di sapere perché si tratta d’informazioni cui abbiamo facile accesso.Bisogna quindi essere consapevoli dei nostri limiti, e dei nostri errori, e azzerare le presunzioni, sfruttando umiltà ed intelligenza.